Con la fine dell’estate e il rientro dalle vacanze, il settore MICE (Meetings, Incentives, Conferences and Exhibitions) si prepara a una nuova, intensa stagione a partire dalla seconda metà di settembre 2025.
È il momento in cui planner, brand e agenzie rientrano in pista con agende fitte e obiettivi ambiziosi.
Dietro ogni evento che va live — fisico, digitale o ibrido — c’è il lavoro instancabile di event manager e professionisti della live communication, costretti a muoversi in un contesto che cambia rapidamente.
Tra conferme, revisioni last minute e nuove formule esperienziali, oggi l’organizzatore deve avere una mentalità flessibile e multidisciplinare.
Eventi in presenza: ritorno sì, ma evoluto
ll mercato globale degli eventi è in forte crescita: secondo Upmetrics raggiungerà i 2 trilioni di dollari entro il 2028, con un CAGR dell’11,1% (2022-2028).
Nel post-pandemia, gli eventi in presenza tornano protagonisti, ma in una veste nuova: più coinvolgenti, sostenibili, curati nei dettagli, arricchiti dall’uso dell’Intelligenza Artificiale e sempre più spesso ibridi. Non sorprende che il 68% dei partecipanti dichiari di preferire i format misti (Gitnux) e che l’Events Industry Council stimi una crescita annua del settore dell’8,7% fino al 2030, spinta da modelli community-driven.
Anche in Italia il trend è positivo: l’Osservatorio Italiano dei Congressi e degli Eventi (OICE) segnala nel 2024 una crescita del comparto MICE con 12.313 eventi (+12,3% rispetto al 2023). A trainare il mercato sono soprattutto le imprese (48,6% del totale), seguite da associazioni e istituzioni.
Ma non sono solo aziende e istituzioni a ridisegnare il settore; accanto a questi attori consolidati, sta emergendo un nuovo protagonista.
Il nuovo protagonista: il content creator come event owner
Un fenomeno dirompente, come sottolinea Solaris Julius, esperto di dinamiche digitali ed eventi:
“I content creator sono i nuovi event owner: hanno la loro community, i loro ritmi, i loro meetup, spesso più autentici e diretti degli eventi corporate. Prima erano solo le aziende a creare eventi in serie, oggi sono i creator a farlo.”
Gli esempi parlano da soli. In Italia, Marco Montemagno ha portato dal vivo la sua community con eventi sold out che uniscono formazione e networking. Negli Stati Uniti, Alex Hormozi ha radunato oltre 500.000 persone online per il lancio del suo libro: un evento digitale auto-prodotto, con numeri da record.
I creator-eventi riscrivono le regole:
- La community diventa parte attiva, non semplice pubblico.
- L’evento è contenuto, ma anche connessione, storytelling, identità.
- Credibilità ed engagement dei creator diventano asset centrali per il successo.
Verso un nuovo ecosistema
Il settore degli eventi evolve, tra sfide e opportunità. I player sono chiamati a ripensare ruoli, format e strategie, per generare valore e connessioni autentiche.
Dunque, è tempo di nuove domande:
- Stiamo davvero ascoltando la nostra community?
- Stiamo progettando eventi che meritino tempo e attenzione delle persone?
- Siamo pronti a collaborare con i nuovi protagonisti, i content creator?
Il futuro degli eventi non si osserva da lontano: si costruisce. Insieme.