smart working e workation

Proposte di smart working e workation da Smace alle aziende

Tra smart working e workation, il Belpaese non poteva essere da meno dei paradisi dell’Oceano Indiano ed è presto nata la piattaforma di belle case con connessioni Intenet veloci, sale meeting e luoghi adatti e attrezzati per lavorare. E’ Smace.eu, giustamente con un dominio europeo per aprirsi ai mercati internazionali. Il naming significa “Smart work in a smart place”.

Il servizio di affitto delle proprietà si rivolge espressamente alle imprese, ma anche ai lavoratori autonomi e smart workers a vario titolo. Interessante la proposta di includerlo tra i benefit aziendali, dunque nel programma di welfare.

Secondo il centro di ricerca della Rome Business School, nel 2022 gli smart workers in Italia saranno 10 milioni.

Il team di Smace

Smart working e workation: 3 i pacchetti di Smace

Il minimum stay è di una notte, più si soggiorna e meno si paga in proporzione da 50 euro a 250 a seconda dei servizi. Tre le formule per le imprese:

  • Smace 4U offre un coupon ai dipendenti, per lavorare in una proprietà a loro scelta. Attualmente l’Italia è coperta nelle regioni di Toscana, Marche, Umbria, Emilia Romagna, Abruzzo, Liguria, Veneto, Campania, Basilicata e Lombardia. I piani prevedono l’espansione a tutto il territorio nazionale per poi approdare ai Paesi europei dal 2022. «Il coupon può essere utilizzato anche come premialità aziendale e per avviare la fase di implementazione delle politiche di smart working», spiegano i fondatori della startup.
  • Smace Flex è la soluzione per la piattaforma di welfare, sia che essa sia gestita internamente che da un provider esterno. Sono i collaboratori a scegliere quanto del proprio importo di welfare annuale dedicare.
  • Smace 4 Team: un gruppo di lavoro può accedere ai servizi per un determinato periodo. E anche prenotare attività di team building.

Smart working in a smart place, una storia di Ferrara

Prima di essere una startup, Smace è una idea.

Di Andrea Droghetti e Marta Romero, due giovani consulenti che nell’atipica estate 2020, con le restrizioni del Covid-19 a far da contesto, hanno sperimentato un nuovo modo di lavorare: lavorare in luoghi di interesse.

Da settembre a novembre 2020, il team si arricchisce con Max Bratti, Filippo Agosti e Matteo Trimurti. Poi Smace partecipa al percorso d’incubazione Startup Geeks. Questo gli permette di costituire a dicembre, alla Camera di Commercio di Ferrara, la startup innovativa.

A inizio 2021 entrano il commercialista Massimo Sani, l’avvocato Robert Egidi, il chief information officer Luigi Foscari e la social media manager Giulia Colasante. A marzo scorso, va online la versione beta della piattaforma e contestualmente l’adesione a Confindustria Emilia.

Attualmente, la società è esaminata da investitori e partner tecnologici per la partecipazione azionaria e il miglioramento della user experience. Il lancio ufficiale del servizio è previsto a maggio 2021.

La value proposition più bella? «Vogliamo migliorare il benessere delle persone, aumentare la produttività delle aziende e promuovere il territorio». Cosa volete di più?

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