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La sostenibilità in Siemens tra travel e mobility policy

In Siemens, la sostenibilità è un elemento cardine della strategia di business tra travel e mobility policy. Lo si evince chiaramente dal Bilancio di sostenibilità. Quest’ultima ha quindi un ruolo fondamentale anche nella gestione della mobilità aziendale. Il processo di acquisto, infatti, comprende i principi di sostenibilità sia nella qualifica, sia nella valutazione sia nello sviluppo dei fornitori.

«La sostenibilità nella mobilità aziendale per noi significa non solo lavorare sulla travel policy, ma anche su meeting ed eventi, sulla car policy e sugli spostamenti casa-lavoro», argomenta Valeria Braidotti, Head of procurement mobility services di Siemens Italia.

Nel nostro Paese, la multinazionale tedesca ha un bacino di viaggiatori aziendali di 2mila700 persone.

Siemens e la sostenibilità nelle policy di mobilità

Una travel policy green è assolutamente “di casa” in Siemens. E la sostenibilità non è solo un tema culturale, ma viene messa a budget.

«Stiamo investendo per convertire la flotta auto aziendale all’elettrico e per dotarci dell’infrastruttura di ricarica necessaria a servire il graduale aumento di vetture BEV in flotta. L’intervento sulla flotta aziendale è infatti fondamentale per raggiungere il nostro obiettivo di neutralità delle emissioni entro il 2030. Abbiamo già iniziato da anni a sensibilizzare i driver su una guida sicura ed eco e dovremo accompagnare la transizione all’elettrico con campagne di informazione sui benefici e test drive.

Nell’organizzazione degli eventi abbiamo posto l’attenzione alla capacità dei fornitori di integrare aspetti di sostenibilità per quanto riguarda l’impatto ambientale, sociale ed economico.

Talvolta, per realizzare un evento sostenibile dobbiamo aumentare il budget, perciò la sostenibilità è assolutamente un tema di spesa».

Ecco che Siemens ha stabilito alcune linee guida nel 2021. Per la scelta delle location, ad esempio, la valutazione privilegia aspetti come la centralità logistica e la ristorazione interna. Per la comunicazione, l’orientamento è verso formati digitali. Anche i gadget sono sostenibili.

Braidotti: «Abbiamo realizzato un flyer che spiega l’approccio ai clienti interni e ai fornitori e abbiamo uno strumento di valutazione per stabilire il livello di sostenibilità dell’evento aziendale».

Trasferte aziendali: Travel Policy sempre più green

In un contesto così evoluto, come si collocano i viaggi d’affari?

C’è già da alcuni anni un forte mandato aziendale nella riduzione degli spostamenti per viaggi interni.

Braidotti: «Il nostro slogan è “Travel less, Travel smart, Travel sustainable”. Quest’anno ci siamo prefissati di lavorare sulla sensibilizzazione dei viaggiatori realizzando delle linee guida per viaggiare sostenibile.

Inoltre, abbiamo condotto un RFP (request for proposal) globale per le strutture alberghiere, nell’ambito della quale le strutture sono state scelte non solo sulla base della tariffa proposta, ma anche sull’ottenimento del label “green stay” a garanzia di protezione dell’ambiente, ed in particolare: gestione dell’energia, attività di smaltimento rifiuti e riutilizzo dell’acqua, uso di beni e servizi che non contengano sostanze nocive ed inquinanti».

Poi sarà il viaggiatore a scegliere, perché in Siemens i viaggi di lavoro non vengono pre-autorizzati.

Ecco che l’azienda agisce sulla responsabilizzazione del dipendente.

Braidotti: «Cerchiamo di orientare le scelte: suggeriamo voli diretti e l’obbligo della classe economica (le emissioni di CO2 sono inferiori, ndr), ad esempio. Nel tool di prenotazione, il viaggiatore sceglie in autonomia sia tra hotel distinti da un’etichetta “Green Stay” sia tra altri alberghi.

Finita la pandemia orienteremo anche agli spostamenti in auto condivisi.

Suggeriremo, inoltre, noleggi a breve termine con vetture elettriche.

Mi piacerebbe che tutte le informazioni relative alle emissioni di un viaggio siano disponibili al viaggiatore in fase di organizzazione e prenotazione incluso le emissioni della propria auto aziendale in modo da poter scegliere quale opzione di viaggio sia più sostenibile. È molto importante poter guidare queste scelte».

Come si orienta la scelta?

La popolazione aziendale viaggiante viene informata attraverso più canali, dalla intranet alle newsletter ma anche tramite un social network interno.

Quest’ultimo è utile per consigli di viaggio, novità relative ai fornitori di servizi, ad esempio in conseguenza ai rischi Covid-19. Ma è fondamentale anche per indirizzare tematiche di sostenibilità come, ad esempio, l’opportunità di ridurre le emissioni, grazie alla scelta di viaggiare leggeri evitando il bagaglio in stiva.

In aggiunta al set di comunicazione è presente un sistema di reporting, cioè un cruscotto di monitoraggio dei costi e delle emissioni dei viaggi.

Braidotti: «Avremo un nuovo strumento end to end, cioè un unico tool di prenotazione viaggi e rendicontazione spese, in sostituzione al self booking tool che abbiamo da tempo. Questo ci permetterà di avere un processo di gestione della trasferta più semplice e veloce».

Viaggi interni ridotti al minimo

Va da sé che la sostenibilità si raggiunga anche limitando gli spostamenti.

Prima della pandemia, il 50% dei viaggi era interno, cioè verso altre sedi aziendali in Italia e all’esterno, tra cui la Germania. Oggi i dipendenti vengono invitati a riflettere prima di ogni viaggio, valutandone la reale necessità e l’opportunità di raggiungere lo stesso risultato con riunioni virtuali.

Inoltre, anche il numero di partecipanti veramente necessari deve essere attentamente valutato per evitare spostamenti inutili.

«Questo nuovo approccio ci ha permesso di ridurre i costi, aumentare la produttività e soprattutto essere più sostenibili», argomenta la manager.

Oggi anche la formazione, che prima era in aula e comportava lo spostamento del personale anche per lunghe tratte, viene svolta online.

[Approfondisci sulla flotta aziendale di Edison]

Mobility management e smart working: un equilibrio consolidato

Da mobility manager, Valeria Braidotti si è occupata di Piano di sposamento casa-lavoro, dunque ha analizzato le esigenze di mobilità del personale. L’azienda ha iniziato a introdurre lo smart working nel 2011 e dal 2018 l’ha esteso a tutti.

I lavoratori possono lavorare dove desiderano e quando ritengono opportuno, sulla base dei compiti assegnati. Sono dotati di connessione internet a casa, smartphone, Apple TV in sede, strumenti di collaborazione virtuale e tutta la documentazione aziendale è in rete.

«Le persone decidono quando vanno in ufficio e a quale orario: di qui la drastica riduzione delle emissioni di CO2 negli spostamenti casa-lavoro – spiega Braidotti-. Incentiviamo l’uso del trasporto pubblico locale e l’azienda contribuisce alla spesa dell’abbonamento rateizzando a cedolino il rimanente».

Per la sede di Milano, dove sono ubicati la maggior parte dei collaboratori, sono state assegnate 100 bici brandizzate da utilizzare per l’ultimo miglio verso la metropolitana e la stazione più vicine dove sono stati messi a disposizione due garage con servizio di manutenzione.

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Misurare le emissioni di CO2

Non resta che misurare le emissioni di anidride carbonica prodotte.

Oggi la misurazione è possibile solo per il volo aereo, in quanto le aerolinee forniscono il dato. Ma manca uno strumento che aggreghi il calcolo di tutti i servizi della trasferta. «E come ho detto, vorrei includesse anche l’auto aziendale».

Pensa che arriverà alla scelta dei fornitori sulla base dell’approccio alla sostenibilità in linea con quelli della sua azienda?

«Certamente, già oggi il nostro processo di acquisto comprende i principi di sostenibilità sia nella qualifica, sia nella valutazione sia nello sviluppo dei fornitori. La scelta ricadrà sempre più su fornitori che perseguono il nostro obiettivo».

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