Stati Uniti Hertz

Hertz esce dal chapter 11 e cancella le penali per business travel in Italia

Negli Stati Uniti Hertz esce dalla procedura di protezione “Chapter 11” in seguito alla riorganizzazione e alla ristruturzione del debito. Così riemerge finanziariamente più forte da questo difficile periodo, durato circa 14 mesi.

Una fase, vale la pena ricodarlo, che non ha riguardato l’azienda italiana della società di rent a car guidata da Massimiliano Archiapatti. Che è sempre stata operativa anche durante i momenti critici del lockdown dello scorso anno e parte dell’attuale.

Leggi l’intervista precedente a Massimiliano Archiapatti

Con oltre 5,9 miliardi di dollari di nuovo capitale azionario fornito da un rinnovato gruppo di investitori, Hertz ha ridotto il suo debito aziendale di quasi l’80%, equivalente a 5 miliardi di dollari. Al tempo stesso ha  aumentato la liquidità per finanziare operazioni e crescita futura.

Inoltre, Hertz ha a disposizione una nuova linea di credito da 2,8 miliardi di dollari e una opzione di finanziamento da 7 miliardi per la flotta.

In Europa e negli Stati Uniti Hertz punta alla redditività

«Oggi segniamo una pietra miliare significativa nei 103 anni di storia di Hertz», commenta Paul Stone, Ceo di Hertz Global Holdings. «Con una solida base finanziaria, un modello operativo più snello ed efficiente e un’ampia liquidità per investire nel nostro business, Hertz ha un potenziale eccezionale per guidare una crescita redditizia nel lungo termine».

La riorganizzazione in Nord America ha avuto un impatto positivo anche sull’assetto finanziario di Hertz in Europa dove non c’era alcuna forma di protezione. E dove, sebbene la ripresa del settore Travel stia dando lievi segnali positivi, i livelli del 2019 sono ancora lontani.

Nel Vecchio Continente e in Italia, Hertz si prepara a sostenere la voglia diffusa di tornare a viaggiare con nuove e più solide basi finanziarie.

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La ripartenza del rent a car di Hertz

Anche se finaziariamente non c’entra nulla con Hertz Italia e negli Stati Uniti Hertz esce dal chapter 11, Massimiliano Archiapatti non può che essere contento. Anche perché si parla pur sempre di una “grande famiglia” attiva nel rent a car fin da quando la Grande Guerra era appena finita.

Ma cosa succede nel Belpaese?

«Hertz Italia è uno degli ambasciatori del made in Italy – ha detto il manager – attraverso Selezione Italia». Ossia attraverso una flotta costituita da auto italiane, con Gps e servizio di accoglienza personalizzato.

Intanto, a livello mondiale Hertz ha intrapreso un programma di riduzione dei costi, che ha portato a un leggero calo del parco auto sia negli States sia in altri Paesi. A questo si è aggiunta la rinegoziazione di alcuni contratti.

«Per venire incontro alle mutate esigenze delle aziende legate alla grande incertezza nel periodo della contingenza, Hertz ha lavorato sugli aspetti legati soprattutto alla flessibilità». Come? Annullando totalmente, per la categoria del business travel, le penali previste.

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