tariffe alberghiere da rinegoziare

Tariffe alberghiere da rinegoziare e ripresa dei viaggi d’affari: focalizziamo con HRS

Tariffe alberghiere da rinegoziare: un must per i travel manager e gli uffici di procurement aziendali per la seconda metà del 2020.

I chief financial officer (Cfo) incaricano le business unit dei viaggi d’affari di elaborare piani finanziari precisi, focalizzati sui costi necessari del ritorno all’operatività non appena viaggiare sarà sicuro. «So bene che i fornitori miei partner sono stati gravemente colpiti dalle conseguenze dell’epidemia di Coronavirus. È un evento davvero senza precedenti -dichiara un travel manager di un’azienda Fortune 500. -. Purtroppo, ho dovuto rivedere al ribasso il mio budget per gli hotel alla luce dei cambiamenti nella nostra situazione finanziaria e della riduzione dei ricavi. Devo trovare un modo per ottenere un maggior numero di pernottamenti con un budget più piccolo. Stiamo inviando Rfp (request for proposal) e sono pronto a lavorare con albergatori disposti ad essere flessibili e anche ad aumentare il volume di affari con i partner giusti».

Tariffe alberghiere da rinegoziare: il sondaggio di HRS

Un sondaggio di Hrs mette in evidenza come la maggior parte dei programmi di viaggio aziendali vada alla ricerca della riduzione delle tariffe alberghiere, in vista dell’allentamento dei lockdown. Il 62% dei rispondenti ritiene vi siano occasioni di risparmio e di flessibilità rispetto ai contratti precedenti. Il 58% ha in programma la riduzione degli hotel supplier. Questa è una buona notizia per chi saprà lavorare sulla fidelizzazione. Infatti, otterranno più prenotazioni dai clienti esistenti.

I principali risultati del sondaggio

  • Il 51% ha in programma di presentare RFP per raggiungere questo obiettivo specifico
  • In cambio della flessibilità da parte degli hotel supplier, la gran parte delle aziende intende sottoscrivere contratti di 15-18 mesi. L’81% dei responsabili dei programmi di viaggio che hanno preso parte al sondaggio vuole negoziare contratti per il resto del 2020. E per l’intero anno solare 2021
  • Il 58% prevede di ridurre il numero dei supplier con i quali lavora
  • L’86% darà la priorità ai partner alberghieri provvisti di protocolli igienici per il Covid-19 specifici e aggiornati

Commenta Tobias Ragge, presidente di Hrs: «Al di là della tragedia di questa pandemia, il prossimo futuro vedrà in azione le dinamiche di mercato basilari. Per oltre un decennio, gli hotel supplier hanno beneficiato di un mercato Adr (average daily rate) in espansione. Con il blocco dei viaggi internazionali e la riduzione dei viaggi di piacere emergono interessanti opportunità di risparmio per i programmi di viaggi d’affari, poiché si concentreranno sulle destinazioni principali e offriranno volumi elevati agli albergatori durante tutta la settimana».

La prima domanda di viaggi d’affari a ripartire

Secondo Hrs sarà la domanda aziendale interna a svolgere un ruolo decisivo verso la ripresa.

«Con le aziende disposte a consolidare i propri programmi e ad aumentare la quota di mercato, gli albergatori più intraprendenti avranno la possibilità di creare partnership strategiche e di andare oltre i viaggi d’affari, per accedere a un segmento più redditizio, ossia meeting e gruppi», ribadisce il presidente.

A questo proposito, l’invito di Hrs agli albergatori con significativi investimenti in termini di sicurezza è quello di offrire le migliori tariffe ai canali di prenotazione che si concentrano sui programmi di viaggio gestiti ossia i viaggi d’affari, soggetti a protocolli ben definiti.

Approfondiamo sulla ripresa dei viaggi d’affari, sui rimborsi e sulla sanificazione in hotel

con Luca De Angelis, country manager Italia, Spagna e Portogallo di Hrs in questa video intervista

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