Sembra ormai un ritornello che puntuale ritorna nel mondo del trasporto aereo. Ogni fine estate, quando cala l’onda lunga dell’alta stagione, si riaffaccia il timore di un rallentamento della domanda e di conseguenza di una contrazione di ricavi e margini. È accaduto più volte nella storia recente: dagli anni post-Covid, che hanno insegnato duramente al settore il valore della resilienza, fino agli shock del passato, dall’11 settembre 2001 all’eruzione del vulcano islandese nel 2010. Ora però lo scenario cambia e il nuovo campanello d’allarme riguarda l’energia.
SAF carente: la minaccia per la crescita del trasporto aereo
Nei mesi scorsi sembravano in via di risoluzione diversi nodi che avevano agitato il comparto: la carenza di piloti, l’aumento del costo dei biglietti, i ritardi nelle consegne di nuovi aeromobili. Archiviata questa fase, arriva però un nuovo avvertimento da parte della IATA (International Air Transport Association), che questa volta guarda al cuore dell’Europa, uno dei mercati più importanti a livello globale.
Il carburante per gli aeromobili potrebbe trasformarsi in un freno strutturale alla crescita. Il tema non è nuovo: l’aviazione si trova infatti in un percorso di transizione complesso, con l’obiettivo di azzerare le emissioni nette entro il 2050. Ma se sulla carta esiste una roadmap, nella realtà le soluzioni concrete appaiono ancora limitate e costose. Il SAF (Sustainable Aviation Fuel) ha dimostrato di funzionare, ma la produzione resta marginale; i motori elettrici per il trasporto commerciale, invece, restano per ora una prospettiva lontana.
Cosa sta succedendo
Secondo quanto riportato da Preferente, l’associazione ha segnalato un ulteriore elemento critico: in Europa stanno chiudendo numerose raffinerie. Strutture datate, non più competitive e incapaci di sostenere investimenti di rinnovamento. La conseguenza? Una crescente dipendenza dall’importazione di carburante per aerei. Una soluzione più onerosa e, soprattutto, non in grado di garantire continuità a fronte di una domanda che si prevede in costante aumento.
Il messaggio della IATA si ferma a un warning: nessuna ricetta immediata, solo la presa d’atto di un possibile scenario che potrebbe minare la crescita del settore nel lungo periodo. Come sempre, il comparto aereo sarà chiamato a misurarsi con l’ennesima sfida.
Resilienza come parola d’ordine del trasporto aereo
Willie Walsh, ceo di IATA, lo ripete spesso: l’aviazione ha dimostrato di saper superare crisi di ogni tipo, reinventandosi e trovando nuove soluzioni. La speranza è che anche stavolta la resilienza del settore si traduca in una risposta efficace, capace di trasformare un rischio in un’opportunità di evoluzione.