Se ne è parlato per il caso di Enel, in Italia, ma il tema vale per molti: integrare l’intelligenza artificiale nel procurement aziendale. Quindi sfruttare agenti virtuali, supply chain evoluta e restare nella compliance europea, per l’innovazione nei processi aziendali. Soprattutto se l’impresa è di portata globale.
Enel, negli scorsi mesi ha evidenziato proprio il valore strategico dell’AI nei processi aziendali, a partire dalla funzione del Procurement, le forniture. Una relazione sinergica e dinamica, definita AI for Procurement – Procurement for AI.
Nella complessità moderna l’AI può essere il “nodo intelligente” della rete globale: capace di leggere ciò che accade, ma anche di orientare le decisioni.
Due approcci: da una parte, l’AI for Procurement, con l’adozione di agenti AI per l’interpretazione dei dati e assistenti virtuali capaci di rispondere a quesiti complessi legati alla policy aziendale; dall’altra, il Procurement for AI, ovvero la scelta mirata di soluzioni tecnologiche basate sull’intelligenza artificiale, con un’attenzione particolare alla compliance con i regolamenti europei.
“Con l’AI for Procurement abbiamo attivato agenti AI per interpretare i dati e assistenti virtuali per domande complesse legate alla policy, con il Procurement for AI, ovvero l’acquisto di soluzioni basate su AI, scegliamo con ancora più accortezza i nostri partner e affiniamo con costanza la compliance ai regolamenti europei in materia”. Spiegano in Enel.
Vedremo gradualmente se e come questo impatterà nel travel management.