La proposta di legge n. 1413, della senatrice di Fratelli d’Italia Carmela Bucalo, mira a ridurre drasticamente il costo del riscatto della laurea per il personale scolastico e della ricerca, rendendo possibile il pensionamento anticipato già a 60 anni.
Attualmente, riscattare gli anni di studio universitario costa circa 6.076 euro annui, arrivando a superare i 30.000 euro per un corso di cinque anni, una cifra proibitiva per molti lavoratori della scuola.
Il disegno di legge prevede di abbassare l’aliquota di calcolo contributivo al 5%, portando così il costo del riscatto a poco più di 900 euro per ogni anno di studi. Questo cambiamento rende il riscatto sostenibile sia per i lavoratori che per le finanze dello Stato, nelle intenzioni.
Chi può avere lo sconto per riscattare la laurea
La misura interessa docenti, dirigenti scolastici, personale tecnico-amministrativo (ATA), ricercatori e personale universitario, estendendo anche ai precari e a chi si trova temporaneamente senza lavoro nel comparto istruzione e ricerca la possibilità di usufruirne.
L’obiettivo è favorire il turn over e il ricambio generazionale nel sistema scolastico, contrastando il fenomeno del burnout che colpisce circa un terzo del personale. Il riscatto agevolato rappresenta infatti anche un importante strumento di welfare, valorizzando la formazione universitaria come parte integrante della carriera e riconoscendo in modo concreto il lavoro svolto.
La proposta, nata da un’iniziativa Anief (120.000 firme) se approvata potrebbe cambiare radicalmente la pianificazione previdenziale di circa 1,2 milioni di lavoratori della scuola e della ricerca in Italia, permettendo un’uscita anticipata dal lavoro con 37 anni di contributi per gli uomini e 36 per le donne.
Inoltre, il provvedimento vuole allineare l’Italia agli standard europei, dove in alcuni Paesi come la Germania il riscatto laurea è addirittura gratuito.
