business travel e pagamenti

Business travel e pagamenti, virtual cards in (forte) crescita

Business travel e pagamenti dei viaggi aziendali: il 44% fa uso delle carte di credito virtuali. Un dato che schizza in alto negli ultimi 4 anni. E non solo: appena il 7% degli alberghi viene prenotato via self booking tool. Il 70% delle aziende chiede ai dipendenti di anticipare le spese. Ed è la Svizzera il paese che maggiormente ricorre a questo sistema. Poco più della metà dei viaggiatori d’affari si sposta da una a tre volte all’anno.

Lo mette in evidenza l’International management study di Airplus 2019, insieme ad altri comportamenti che risultano piuttosto interessanti per capire l’approccio al travel management, in Italia e nel resto del mondo. La ricerca è condotta su 1.285 viaggiatori d’affari in 18 paesi e 676 travel manager aziendali in 13 nazioni. E’ annuale e qui è disponibile una sintesi, relativamente a questo articolo..

“L’utilizzo delle carte di credito virtuali per il pagamento dei viaggi d’affari è in forte crescita e fra i paesi in prima linea in questo scenario c’è proprio l’Italia – spiega Airplus -. Dallo studio emerge come lo strumento possa essere particolarmente indicato anche per consulenti e personale che viaggia in modo saltuario. Il 51% dei viaggiatori d’affari, infatti, intraprende un massimo di 3 viaggi all’anno”.

Infatti, in soli quattro anni il numero globale delle aziende che fa affidamento alle carte virtuali per saldare i costi dei soggiorni in hotel dei propri dipendenti è quadruplicato, passando dall’8% del 2015 al 31%. Quasi un’azienda su tre adotta questa modalità di pagamento, nel 2019.

Business travel e pagamenti, quanti viaggi aziendali all’anno?

L’incremento esponenziale è da attribuire anche alla congenialità per i dipendenti aziendali che viaggiano più sporadicamente.

Airplus evidenzia che solamente un intervistato su dieci, infatti, effettua più di dieci viaggi all’anno. Il 25% compie da quattro a sei viaggi nei dodici mesi e oltre la metà (il 51%) si sposta da una a tre volte all’anno. “Per quest’ultima tipologia di viaggiatori, le aziende raramente sono propense a destinare una corporate card, dunque trovano nella carta virtuale la soluzione ideale: monouso, facile da controllare, sicura.

Tuttavia, l’indagine sul business travel e i pagamenti rivela che rimane forte l’impiego delle carte corporate di plastica, o “walking” per i viaggiatori.

Business travel e pagamenti nel mondo

Dove nel mondo si utilizzano maggiormente le carte di pagamenti virtuali? In testa alla classifica c’è l’Australia, dove il 46% delle imprese fa uso di questo tipo di pagamento, seguita però a poca distanza dall’Italia, che registra un 44%, mentre sono gli svizzeri a ricorrere, per ora, al minor uso delle carte virtuali (una azienda su dieci).

“La carta virtuale è, da un lato, pratica e veloce da utilizzare, dall’altro, essa permette di tracciare tutti i movimenti effettuati, semplificando così sensibilmente il lavoro amministrativo e di rendicontazione – spiega la sede italiana di Airplus -. Inoltre, è gestito centralmente dall’azienda, che può definire un massimale, la tipologia di hotel o merchant da pagare, oltre che il periodo di validità e il numero di transazioni”

Scopri qui a quali eventi incontrare Airplus.

Pagamenti e prenotazioni hotel nel business travel

Quanto vengono utilizzate le carte di credito per il viaggiatore nelle aziende, quali sono le abitudini di pagamento ad oggi più diffuse per i soggiorni in hotel dei viaggiatori d’affari e attraverso quali canali vengono prenotati i soggiorni stessi, a livello globale?

La ricerca fornisce anche alcuni interessanti insight su queste tematiche.

In generale le carte virtuali insieme alle corporate card per i viaggiatori sono considerate  una modalità vincente per i viaggi d’affari dall’83% dei travel manager intervistati.

Per quanto riguarda l’utilizzo delle carte aziendali per i viaggiatori, si rileva come esse siano una soluzione generalmente apprezzata dal 74% dei travel manager intervistati.

La Scandinavia registra qui la percentuale più alta, con l’88% di preferenze (gli intervistati potevano scegliere più di un’opzione), mentre l’Italia, con il 79% delle preferenze, si attesta comunque sopra la media globale.

In questo articolo, invece, la ricerca sulle recensioni alberghiere e la loro influenza nel BT:

Oltre il 70% delle aziende chiede al dipendente di anticipare le spese

Ma non di sole carte di credito vive il business travel, anzi. L’indagine mette in rilievo come continuano a essere largamente utilizzate altre procedure. Ad esempio, il 72% delle società chiede a chi viaggia per loro di coprire personalmente e anticipare i costi di viaggio, per poi saldare la somma a fronte di una nota spese.

Questa modalità è differente a seconda  dei paesi, ma è comunque utilizzata dalla maggior parte di tutti gli intervistati in tutti i mercati presi in considerazione.

Gli Stati Uniti sono il paese che, con il 50%, ricorre di meno a questo sistema, mentre la Svizzera, con l’88%, registra la preferenza più alta per questa scelta, e l’Italia si attesta al 63%. Anche gli anticipi di contante da parte dell’azienda sono ancora un’opzione per quasi la metà (49%) delle imprese che hanno risposto alla ricerca (in Italia è il 52%).

Alberghi: solo il 7% via self booking tool aziendale

Gli ultimi dati riguardano la prenotazione dei soggiorni hotel. Che segue questo schema:

  •  52% prenota direttamente dall’azienda
  • 7% via self booking tool
  • 41% via Ota

Riepilogando, l’accomodation viene prenotata dal 52% degli intervistati direttamente dall’azienda, e solo per il 7% via canali di prenotazione quali i self booking tool – per l’Italia questi dati sono rispettivamente del 49% e del 3%.

Il restante 41% dei soggiorni hotel, invece, viene prenotato dal viaggiatore o attraverso Ota (online travel agency) o direttamente presso l’albergo. Questo valore, in Italia è il 48%.

“Questa modalità di prenotazione è, tuttavia, “invisibile” per l’azienda, ossi sfugge al suo controllo e unita alla mancanza di un sistema di pagamento corporate rende ancora più difficile il rispetto della travel policy e la riconciliazione delle spese”, conclude la nota.

Sempre in tema di business travel e pagamenti, a settembre entra in vigore la nuova direttiva europea PSD2 che avrà certamente un impatto, ne abbiamo accennato in questo articolo dopo la tappa milanese di Univer’Airplus. Più approfonditamente ci torniamo sul numero di settembre della nostra rivista cartacea Mission.

Approfondisci sulle previsioni di Airplus sui viaggi d’affari.

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