Ecobonus

Ecobonus, al via la seconda tranche, entro il 20 novembre

Il ministero dello Sviluppo Economico ha riaperto l’accesso i finanziamenti per l’acquisto di auto elettriche o ibride, incentivo comunemente definito Ecobonus. L’esecutivo ha infatti messo a disposizione la somma di poco meno di 40 milioni di euro, per attingere alla quale occorre fare domanda entro il 20 novembre prossimo (qui il sito dedicato dal Mise per le prenotazioni).

Dati alla mano, se il precedente Ecobonus di 20 milioni era andato esaurito in 3 mesi, teoricamente questo di importo doppio dovrebbe durare almeno fino a Natale. Ma in questo caso la matematica è una opinione ed è possibile che vada esaurito molto prima dell’arrivo delle piogge autunnali, fermo restando il già citato limite del 20 novembre.

Se si dovesse perdere il round di questi 40 milioni, la Legge di Bilancio prevede che si possa accedere ad altri 70 milioni di euro nel 2020 e altrettanti nel 2021.

Acquisto con rottamazione o senza: quello che c’è da sapere sull’Ecobonus

Come ormai noto, l’incentivo è riservato all’acquisto di veicoli “categoria M1“, adibiti al trasporto passeggeri con un massimo di 8 posti a sedere, escluso quello del conducente. Se si rottama un’auto Euro 1-2-3-4, il contributo per l’acquisto di un veicolo elettrico è di 6.000 euro; se si acquista senza rottamazione l’incentivo scende a 4.000 euro.

Nell’atto di acquisto, bisogna espressamente dichiarare che il veicolo consegnato è destinato alla rottamazione. I venditori, entro 15 giorni dalla data di consegna del veicolo nuovo, pena il mancato riconoscimento del contributo statale, hanno l’obbligo di:

  • consegnare il veicolo usato a un demolitore, che lo prende in carico all’esclusivo fine della messa in sicurezza, della demolizione, del recupero di materiali e della rottamazione;
  • provvedere alla richiesta di radiazione per demolizione allo sportello telematico dell’automobilista (Regolamento di cui al Decreto del Presidente della Repubblica 19 settembre 2000, n.358).

Ecobonus cumulabile con gli incentivi regionali

Questo nuovo Ecobonus può essere sommato ad altre forme di incentivo di regioni o comuni? La risposta è sì. Un esempio: in Emilia Romagna i residenti avranno tempo fino al 30 settembre per richiedere fino a 3.000 euro di contributo per sostituire la propria auto e acquistare un nuovo modello a basso impatto ambientale o a zero emissioni. E sommati all’incentivo statale si arriverebbe a 9.000 euro.

A questa misura di contrasto per smog e polveri sottili che verrà finanziata con 4 milioni di euro dalla Regione Emilia-Romagna, potranno essere abbinate altre iniziative per incentivare la mobilità sostenibile, tra cui lo sconto di almeno il 15% sul prezzo di listino da parte dei concessionari, che hanno aderito al protocollo approvato con Anfia, Unrae e Federauto.

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Da notare anche che con l’Ecobonus è possibile accedere a un’agevolazione compresa tra i 1.500 e i 6.000 euro per l’acquisto di un’autovettura elettrica o comunque con un massimale di emissioni di CO2 non superiori a 70g/km, di nuova immatricolazione e con un prezzo di listino inferiore a 50mila euro Iva esclusa.

Cosa fare per accedere? Come è accaduto nel periodo aprile-giugno, chi intende acquistare un’auto nuova elettrica o ibrida dovrà andare da un rivenditore, scegliere una delle auto che rientrano nell’agevolazione e acquistarla con uno sconto. Sarà il venditore a dover inserire la pratica sulla piattaforma del Mise e attendere che l’incentivo venga accreditato sul conto corrente aziendale.

E il bollo auto si paga in base alle emissioni

In attesa di capire se effettivamente la misura del Governo porterà benefici a uno dei parchi auto più vecchi d’Europa, il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha siglato a Torino il protocollo “Aria pulita”, che punta a introdurre provvedimenti volti a diminuire i livelli di emissioni. Non solo del settore auto, ma anche in quello dell’agricoltura e del riscaldamento.

Per quanto riguarda le auto, il protocollo – firmato anche dai ministri di Ambiente, Economia, Sviluppo economico, Infrastrutture e trasporti, Politiche agricole, Salute oltre che dalle Regioni e dalle Province autonome – prevede che il bollo auto si paghi in proporzione alle emissioni del veicolo riportate sulla carta di circolazione. In sostanza: più inquini, più paghi.

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