le fiere riaprono il 1° luglio

Riapertura fiere e congressi 2021: l’annuncio di Draghi e Speranza

Le fiere riaprono dal 1° luglio*: lo ha confermato il ministro della Salute, Roberto Speranza, in conferenza stampa con il premier Mario Draghi, pochi minuti fa, spiegando i tre blocchi di provvedimenti adottati. Conseguenza della riunione della cabina di regia di stamattina, 16 aprile. Durante la quale è stato deciso che le riaperture cominciano dal 26 aprile, per diverse attività, a cominciare dalle scuole. E per la ristorazione, sia a pranzo sia a cena, ma all’aperto.

Mario Draghi spiega: «Oggi il Governo ha preso un rischio, ragionato e fondato sui dati che sono in miglioramento. Questo rischio che incontra le aspettative dei cittadini si fonda sulla premessa che i provvedimenti che governano il comportamento siano osservati scrupolosamente: mascherine e distanziamenti».

Sulle motivazioni delle riaperture è intervenuto più specificamente il ministro della Salute, Roberto Speranza. Che ha detto che l’RT a 0,85 a livello nazionale e una tendenza della stragrande maggioranza delle regioni verso il miglioramento del quadro epidemiologico, unitamente ai 14 milioni di dosi di vaccini effettuate, portano il Governo a ristabilire la zona gialla “rafforzata” per un lungo periodo.

Quest’ultima era stata abolita nell’ultimo Dpcm che contemplava fasce rosse, arancioni o bianche.

*Aggiornamento: la data è cambiata nel 15 giugno successivamente alla pubblicazione di questa notizia. Leggi qui il Decreto Legge del 22 aprile 2021.

Riascolta la conferenza di Draghi e Speranza

Le fiere riaprono secondo un principio di gradualità

Con un principio di gradualità, dalla scuola in poi e in ogni ordine e grado in presenza, diverse attività economiche, commerciali e sociali riapriranno.

Speranza sottolinea che si cercherà di applicare un principio dimostrato dalle evidenze scientifiche e cioè che risulta molto più difficile contagiarsi all’aperto. Perciò nella graduale ripresa si cercherà di osservare questa modalità soprattutto nella ristorazione. Intanto il numero dei vaccinati aumenterà e si potrà procedere a riaprire anche attività al chiuso.

Musei, teatri, cinema, spettacoli, fiere e congressi, terme, parchi tematici e spostamenti consentiti tra regioni gialle e con un certificato tra regioni di colore diverso: questa la lista delle attività consentite. Le cui modalità saranno chiare nelle prossime ore.

«Decisioni di grande contenuto e ampiezza», ha sintetizzato Draghi, prima di introdurre i provvedimenti economici (Def – Documento di economia e finanza ed entità dello scostamento: 40 miliardi) e le opere in cantiere.

«Prudente ottimismo e fiducia» sono gli atteggiamenti con i quali dobbiamo guardare al futuro, ha rimarcato.

Ieri il ministro dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti, aveva annunciato in audizione alle Commissioni riunite Attività produttive della Camera e Industria del Senato la previsione della riapertura delle fiere dal prossimo luglio.

Ora, tutto il settore della meeting industry attende il documento di legge per comprendere nei dettagli le modalità delle aperture. Dunque, stabilire anche per altre forme di incontri professionali e aziendali quali iter seguire.

Fermo restando che i protocolli di sicurezza sono ormai consolidati da tempo.

Saranno definitive le riaperture?

Draghi: «Se i comportamenti saranno osservati, la probabilità che si debba indietreggiare è molto bassa. In autunno poi la vaccinazione sarà molto diffusa e potremo affrontare un eventuale ritorno della malattia diversamente».

Il premier ha detto chiaramente che le riaperture rispondono alle sofferenze delle categorie e della popolazione.

Il calendario: il 26 aprile è la prima data della roadmap.

Il ministro Speranza ha fatto solo qualche altro esempio: il 15 maggio riaprono le piscine all’aperto, il 1° giugno le palestre (alcune attività), dal 1° luglio (come detto, la data è cambiata con il 15 giugno, ndr) «fiere particolarmente importanti per le quali c’è stato un incontro nei giorni scorsi tra i ministri Di Maio, Giorgetti e Garavaglia», spiega.

Secondo alcune fonti, la data del 15 maggio vale anche per gli stabilimenti balneari.

L’idea è di un percorso per gestire la fase di transizione. «Non sarebbe corretto stabilire un giorno X in cui d’un tratto scompare qualsiasi misura nel Paese, dobbiamo monitorare l’andamento; l’arma su cui puntiamo è la campagna di vaccinazioni», continua Speranza.

Infine, ha concluso dicendo che, quando avremo il giusto numero di dosi «ciò che farà la differenza sarà arrivare al più alto tasso di italiani che aderiscono alla campagna».

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