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L’80% degli sponsor disposto a investire in eventi virtuali se interattivi

Eventi virtuali? Sì, grazie, anche se meglio dal vivo. L’interesse degli sponsor per le nuove piattaforme virtuali è alto ma le aziende ritengono che gli eventi in presenza offrano un grande valore tanto che più della metà è pronta a supportare la loro organizzazione anche a breve termine. Almeno dall‘autunno 2020.

È questo l’elemento fondamentale che emerge da Sponsorizzare gli eventi in tempi di crisi Covid, la ricerca realizzata da Aim Group International per approfondire l’approccio degli sponsor tradizionali all’organizzazione degli incontri nonostante l’emergenza sanitaria.

Lo studio che ha coinvolto 350 rappresentanti di aziende farmaceutiche e biomedicali delle principali aree terapeutiche si è focalizzato in particolare sulle nuove opportunità offerte dagli eventi digitali e ibridi.

Eventi virtuali: cosa vogliono gli sponsor

Secondo la ricerca, gli sponsor vogliono un evento virtuale interattivo, flessibile, 3D e in realtà aumentata (diverso dalle usuali videochiamate o webinar). E in grado di mettere a disposizione i dati tracciati.

La maggior parte, il 78%, è interessato a sponsorizzare eventi completamente virtuali e il 72% è favorevole a soluzione ibride che combinano cioè eventi in presenza con sessioni digitali.

A congresso terminato, il 99,5% ritiene utile che i contenuti siano disponibili su richiesta per garantire maggiore flessibilità ai partecipanti e maggiore visibilità agli sponsor. Il 72% vorrebbe realizzare un progetto di formazione a distanza (Fad) collegato all’evento digitale.

Per quanto riguarda la disposizione a investire in eventi virtuali, il 56% vorrebbe investire meno, il 34% allo stesso modo e il 10% è disposto ad aumentare i budget se è garantita una maggiore visibilità per gli sponsor.

Prioritario coinvolgere i partecipanti

«La crisi senza precedenti e il cambiamento in atto nel settore degli eventi ci hanno motivato a condurre un sondaggio dedicato a comprendere meglio se gli sponsor tradizionali delle conferenze (aziende farmaceutiche e biomediche) sono interessati agli eventi digitali e come investirebbero», spiega Gaia Santoro, head of Sponsorship unit di Aim Group International.

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Gaia Santoro, head of Sponsorship Unit AIM Group International

«Prima di tutto, abbiamo notato l’elevato numero di risposte ricevute in breve tempo, a testimonianza che questo argomento è molto sentito dalle aziende, interessate a comunicare con i loro target nonostante la crisi sanitaria».

«È interessante, e forse anche sorprendente, che la maggior parte degli sponsor aziendali desidera supportare l’organizzazione di eventi in presenza già per il prossimo autunno, rivelando che considerano gli eventi face-to-face come un momento strategico, che non ritengono obsoleto per via delle opportunità digitali. Infine, vediamo che gli sponsor sono pronti a investire in esperienze virtuali, a condizione che i contenuti scientifici siano pertinenti, i partecipanti siano coinvolti e l’interazione con gli sponsor sia garantita».

Il futuro? Eventi ibridi e multi-hub

«In questi tempi difficili, siamo concentrati nel collaborare ancor più strettamente con la comunità medica e gli sponsor così da trovare le migliori soluzioni per le loro nuove esigenze», spiega Rosangela Quieti, managing director Congress dept. di Aim. «Abbiamo preso in considerazione le evidenze espresse in questa recente ricerca e di conseguenza abbiamo rimodellato e adattato le proposte di sponsorizzazione e le soluzioni digitali che sono più utili e apprezzate dai clienti».

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Rosangela Quieti, managing director Congress Dept. AIM Group International

«Gli eventi virtuali sono una delle opportunità che gli stakeholder degli eventi sono più pronti a sperimentare. Abbiamo appena realizzato il primo congresso completamente digitale di una società scientifica che ha registrato grande soddisfazione sia da parte dell’associazione sia dei partecipanti, ma siamo determinati a ideare nuovi formati in futuro, ibridi o multi-hub, quando sarà possibile incontrarci di nuovo».

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