Siamo in una nuova e importante fase per l’accordo Ita-Lufthansa, quella dove dietro ai titoli e i commenti di molti post social, si gioca il futuro dei servizi tricolori non solo per gli italiani.
In ballo i già noti e discussi interessi, con il peso non da poco dell’Italia, dei suoi aeroporti, di un ex-Alitalia che alla fine tanto si dice abbia fatto perdere, ma sembra ora il centro di equilibri dove molti, fuori dal Bel Paese, non ci stanno a “perdere perdendo” i plus che Ita Airways si porta dietro.
A oggi tutto ancora sembra rimandato, con Ue, nella veste dell’antitrust, che cerca di far quadrare le esigenze e le pressioni di vari fronti un tempo amici, in Europa.
Cosa discute l’Ue con Ita Lufthansa
Si parla di nuovi rimedi su Linate e di rotte del Nord Atlantico, per accontentare Bruxelles e la correttezza, la concorrenza che invece, se siamo qui da utenti ad attendere vedendo rischi di prezzo, si sta già facendo concorrenza (e anche tanta) nelle stanze del potere politico.
Pare che un nuovo documento conti minuziosamente gli slot e le rotte transatlantiche, che i nostri aeroporti devono lasciare a un gruppo piuttosto che a un altro.
Il tempo di adattamento, nel quale Ita Airways e Lufthansa manterranno attività separate per certi servizi, soprattutto di ampio raggio in collegamento con gli Stati Uniti.
Il prossimo termine, della discussione con la commissione, è stato fissato per il 4 luglio, data simbolo per l’America, che anche se qui si parla di compagnie europee, è causalmente tirata parecchio in ballo per i collegamenti. Non ultimi i francesi, che allertati dalla situazione si stanno interessando a migliorare i servizi Italia-Usa grazie alle forti partnership di Air France.
Gli italiani attendono sentendosi dire che è per evitare rischi di prezzi che salgono e frequenze che scendono: staremo a vedere.
ennesimo tentativo dei francesi di impossessarsi di un altro asset italiano (vedi FIAT, Gucci, Bulgari, ecc).