Studio International SOS

Studio International SOS, la fotografia del rischio nel 2018

Lo rivela la seconda edizione dello studio International SOSGlobal Business Resilience Trends Watch 2018“: le principali ragioni per cui un viaggio d’affari viene annullato sono le minacce alla sicurezza (58%) e i disastri naturali (43%), seguiti dalla valutazione dei livelli di rischio nei Paesi (42%) e dai disordini civili (34%). Ben il 63% dei risk manager aziendali stima che i rischi di viaggio siano aumentati nel 2017: una percentuale elevata, anche se in calo di 9 punti percentuali rispetto all’anno precedente (72%). Inoltre, il 52% prevede un incremento delle situazioni critiche nel corso del 2018.

STUDIO INTERNATIONAL SOS, ECCO LE AREE A RISCHIO

Ma quali sono le aree in cui si prevede un aumento delle situazioni critiche? Lo studio riprende i dati emersi dalla  Travel Risk Map 2018 di International SOS and Control Risks (leggi qui la notizia che abbiamo pubblicato di recente), secondo i quali   i livelli di rischio Paese sono stati rivisti al rialzo in alcune parti dei Caraibi e di Porto Rico a causa degli uragani. E’ migliorata, invece, la situazione in alcuni Paesi dell’Europa orientale grazie al miglioramento dei livelli di assistenza medica. La mappa è uno strumento molto utile, perché consente a travel e risk manager di valutare a colpo d’occhio le possibili difficoltà delle destinazioni delle prossime missioni dell’azienda.

STUDIO INTERNATIONAL SOS, C’E’ ANCORA DA LAVORARE

L’importanza della prevenzione dei rischi medici e di viaggio è vista come una questione chiave, ma lo studio rivela una mancanza di posizionamento strategico di questo argomento all’interno delle organizzazioni. Solo il 9% delle organizzazioni include la propria politica di gestione del rischio nei rapporti sullo sviluppo sostenibile. E appena il 10% delle imprese ha definito un programma di benessere. Inoltre, solo il 14% delle aziende tiene conto nelle risk policy delle specifiche esigenze di viaggiatori disabili, donne, Lgbt.

Philippe Biberson, Direttore Medico di International SOS afferma: “Sorprendentemente il 91% delle organizzazioni non ha evidenziato il proprio programma di gestione del rischio di viaggio nei propri rapporti di sostenibilità. Il 90% di loro sembra ignorare l’importanza di un programma di salute e benessere sul lavoro per i propri dipendenti in mobilità. E questo, nonostante la crescente influenza di queste misure sull’indice GRI”.

Insomma, c’è ancora molto da lavorare, anche se le imprese continuano a investire nei sistemi di prevenzione dei rischi. Nel 2017 la soluzione adottata più di frequente è stata l’invio di avvisi via e-mail prima e durante il viaggio (39%). Il 37% delle organizzazioni, inoltre, ha incluso il tema del rischio nei processi di approvazione, mentre il 33% ha implementato programmi di formazione sulla salute e la sicurezza, il 32% fornisce check-up annuali ai dipendenti e il 31% ha aggiornato la travel risk policy.

STUDIO INTERNATIONAL SOS, LE SFIDE FUTURE

Lo studio svela anche quali saranno le sfide che le aziende si troveranno ad affrontare nel prossimo futuro: il 53% affronterà il compito di educare i dipendenti sul tema del rischio, il 44% quello di comunicare con i dipendenti durante le fasi critiche, mentre un altro 44% quello di fare in modo che i viaggiatori, prima di partire , si documentino sulla meta della loro missione. In più il 39% lavorerà al tracciamento dei dipendenti in trasferta e il 35% cercherà di dotarsi di strumenti adeguati per la gestione del rischio.

“Le minacce possono sorgere inaspettatamente ed evolversi rapidamente: ad esempio, durante la recente epidemia di peste in Madagascar, informare in tempo reale viaggiatori e organizzazioni si è rivelato essenziale per evitare conseguenze potenzialmente gravi”, ha concluso Biberson.

Lo studio Global Business Resilience Trends Watch è stato condotto da Ipsos Mori. Il campione era composto da 667 manager aziendali provenienti da 69 Paesi.

Scarica il Global Business Resilience Trends Watch 2018 cliccando qui.

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