Come si muove il mondo del turismo negli anni Venti, per davvero? Secondo l’Ocse, Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico, che ha da poco pubblicato il proprio ultimo rapporto “Tendenze e politiche del turismo“, la ripresa del turismo non è scontata, anzi.
Ripresa del turismo globale
Nonostante lo sprint, relativo e disomogeneo, innescato dopo le prime fasi di allentamento della pandemia, la ripresa è in bilico. Anzi, lo studio Ocse non prevede una vera ripresa del turismo internazionale prima del 2024, o anche 2025. Per via del peso economico globale che ha il mercato energetico, sotto attacco.
La guerra in Ucraina e le contrapposizioni politiche con la Russia, l’inflazione elevata in molte nazioni e un indebolimento generalizzato del potere d’acquisto. Tutti fattori che pesano nel far muovere il turismo. È lo stesso segretario generale dell’Ocse, Mathias Cormann, ad avvertire sull’onda lunga di certe situazioni non favorevoli al turismo: “La sfida per autorità e imprese non è solo dare una spinta al turismo nel breve, ma anche garantire la forza e la sostenibilità del settore nel lungo periodo“.
Record a 1,8 miliardi di viaggiatori
Sempre secondo le analisi e i dati dello studio 2022, il numero di turisti che aveva toccato gli 1,5 miliardi nel 2019, dopo dieci consecutivi di crescita (dati Unwto) tornerà ai massimi. Non solo, si supererà il record arrivando potenzialmente a 1,8 miliardi, entro il 2030. Nella classifica delle destinazioni, aggiornata, il Bel Paese mantiene sempre il proprio appeal, con un quarto posto dietro solo a Francia, Spagna e USA.
Turismo e Pil
A livello economico, ovviamente le fasi di pandemia e il peso dei vari fattori hanno ridotto il contributo del turismo al Pil nella zona di pertinenza Ocse: a oggi intorno al 4,4%, nei migliori Paesi, tra cui l’Italia. Dopo essere sceso mediamente all’1,9% nel 2020.
Livelli pre-pandemia, non ancora
Nonostante una ripresa nella maggior parte dei 38 Paesi Ocse, nessuno è tornato a livello di turismo internazionale del 2019, almeno fino a luglio 2022, ultimo periodo stimato. Ancora oggi, il flusso di viaggiatori è quasi il 20% inferiore ai livelli 2019, in area Ocse.
In Paesi delle regioni Asia-Pacifico, i dati sono ancora più ridotti. Essendoci misure restrittive più severe, in particolare la Cina, vive ancora cali del 40% e oltre.
