Sondaggio sulle trasferte aziendali

Sondaggio sulle trasferte aziendali, per il 55% sono essenziali

Il 7º report annuale SAP Concur Global Business Travel Research mostra il grado di importanza del business travel tra viaggiatori, travel manager e top manager

Un sondaggio sulle trasferte aziendali, realizzato in 29 paesi, ha fato un immagine chiara del settore. Ecco il Il 7º Global Business Travel Survey 2025, realizzato da Wakefield Research in collaborazione con SAP Concur.

L’indagine è molto accurata e ha coinvolto oltre 5.000 stakeholder in 29 Paesi. Tra questi, 3.750 erano viaggiatori d’affari mentre 700 erano responsabili dei viaggi. Coinvolti nel sondaggio, per la prima volta, anche 600 CFO.

Il risultato è un quadro completo delle tendenze, delle sfide e delle nuove priorità che stanno trasformando i viaggi di lavoro.

L’importanza dei viaggi d’affari nel sondaggio sulle trasferte aziendali

Sondaggio sulle trasferte aziendali

Nonostante l’aumento delle riunioni virtuali, i viaggi di lavoro restano insostituibili. Il sondaggio sulle trasferte aziendali mostra che il 55% dei viaggiatori ritiene che siano essenziali per svolgere la propria attività.

Il 43% dei CFO ammette invece che oltre la metà delle trasferte potrebbe essere sostituita da incontri online. Tuttavia, la costruzione di fiducia e la conclusione di accordi richiedono ancora la presenza fisica. Insomma: il valore delle interazioni dal vivo resta un pilastro fondamentale.

Un occhio a questi ultimi mesi dell’anno. Le prospettive indicano stabilità: l’89% dei viaggiatori, il 93% dei travel manager e il 90% dei CFO prevede che i budget rimarranno invariati o cresceranno.

Allo stesso tempo, l’inflazione riduce il reale potere d’acquisto, generando il fenomeno del travelscrimping, ovvero piccoli tagli che abbassano la qualità delle trasferte.

Il 30% dei viaggiatori ha rinunciato a voli premium, mentre un altro 30% ha prolungato i viaggi per risparmiare. In risposta, l’85% dichiara di essere disposto a usare fondi personali per migliorare la propria esperienza, segnale chiaro di quanto il comfort resti una priorità.

Sicurezza: ansia da volo e rischi informatici

Nel business travel, la sicurezza è un tema centrale. Il 58% dei viaggiatori manifesta infatti preoccupazioni legate ai voli con il 16% che arriva a esitare prima di prenotare un biglietto. Il 90% degli intervistati dichiara che potrebbe rifiutare una trasferta se percepisse un rischio elevato.

Accanto alla sicurezza fisica cresce poi la sicurezza informatica. Il 48% dei viaggiatori teme violazioni di dati all’estero, spingendo molte aziende a introdurre nuove policy e dispositivi temporanei per chi viaggia in aree a rischio.

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Come detto, per la prima volta, i CFO entrano nell’analisi come stakeholder chiave. Nonostante il loro ruolo nel controllo dei costi, il 90% prevede budget stabili o in aumento e considera i viaggi un investimento. Tuttavia, il 45% è preoccupato per la riluttanza dei dipendenti a viaggiare, che potrebbe compromettere la salute dell’azienda.

Tuttavia, i budget potrebbero ancora trovarsi a fare i conti con i notevoli aumenti precedenti del costo dei viaggi. Secondo i dati della Iata, le tariffe aeree medie di andata e ritorno sono diminuite di pochi punti percentuali, dopo il considerevole aumento del 36% nel biennio 2022-2023.

Tra le priorità emerge la sostenibilità. Il 53% dei chief financial officer auspica più opzioni di viaggio ecologiche, anche se il 40% teme che le normative ambientali possano avere un impatto negativo sulle performance aziendali.

Intelligenza artificiale: tra rischi e opportunità

Il sondaggio sulle trasferte aziendali mostra anche che l’intelligenza artificiale è uno dei temi più discussi. Il 75% dei viaggiatori ritiene plausibile che venga già usata per falsificare note spese, mentre il 55% dei CFO la considera una risorsa per individuare frodi ed errori con maggiore precisione.

Anche sul fronte delle prenotazioni, i travel manager mostrano fiducia crescente nella AI. Il 52%, infatti, la utilizza per automatizzare i processi, mentre solo il 28% la affida alla gestione delle note spese.

I viaggiatori rimangono cauti: l’87% non si sente ancora a proprio agio nel delegare all’AI la prenotazione dei viaggi.

Nel frattempo i travel manager ricoprono un ruolo sempre più strategico, ma spesso non riconosciuto. Il 67% si sente sottovalutato, mentre l’86% dei viaggiatori pensa che potrebbero fare di più per migliorare l’esperienza. Le richieste più frequenti? Eccole.

Anche i CFO concordano: chiedono più attenzione alla sicurezza e una gestione più efficace della sostenibilità. In un contesto segnato da inflazione e complessità, il travel manager diventa una figura chiave per garantire equilibrio tra costi, benessere e obiettivi aziendali.

Il 2025 conferma che i viaggi di lavoro non stanno scomparendo: si stanno trasformando. Le aziende che sapranno bilanciare budget, sicurezza, comfort e sostenibilità avranno un vantaggio competitivo, sfruttando appieno il valore reale delle trasferte aziendali.

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