Amadeus e Ryanair; matrimonio d’affari

Il mercato dei viaggi low cost continua a crescere e sarà il trend più significativo del prossimo quinquennio. Ad oggi accoglie il 33% dei passeggeri mondiali, una percentuale che secondo la ricerca Enac e di Amadeus Travel Intelligence, arriva sino al 48%  in Europa, con ben 250 milioni di passeggeri ogni anno, che cresceranno ulteriormente almeno sino al 2020, a colpi a doppia cifra, del 10%, ogni anno.

Percentuali molto simili anche per il mercato italiano, che vedono il 46% dei connazionali volare a basso costo, tra cui molti di questi a utilizzare Ryanair, con cui Amadeus collabora, che ha trasportato oltre 26 milioni di nostri connazionali nel 2014, sui 51 milioni che hanno viaggiato low cost nel corso dello scorso anno.

Un segmento, quello del low cost, a cui non non sfugge neppure il Business Travel, nuovo obiettivo di queste compagnie; da easyjet a Vueling a, certamente, anche Ryanair, negli ultimi anni sempre più focalizzata sui viaggiatori d’affari (leggi: Ryanair apre la sua 73esima base a Malpensa e polemizza con Alitalia).  “Il contenimento dei costi è prioritario, ma ancor più importante riuscire a realizzare dei programmi pensati specificamente per il viaggiatore business, ovvero programmi che abbiano al proprio interno un’offerta pensata per un target diverso da quello leisure: dai servizi ancillari, alla presenza degli aeromobili in aeroporti centrali, da un più evoluto customer service sino a un ripensamento del brand in un’ottima trasversale sino a una distribuzione dei contenuti davvero multi-canale. In questo senso, il viaggiatore d’affari può essere considerato come la chiave di volta del settore low cost per i prossimi anni”, il pensiero di Tommaso Vincenzetti, Marketing and Business Development Director di Amadeus Italia a #NF15.

Tre i percorsi idendificati dal gds europeo: segmentare il target per offrire servizi personalizzati e fidelizzare i clienti high spender, ovvero i viaggiatori d’affari;  offrire opportunità di personalizzazione del viaggio analizzando i big data e i flussi sul web; e concentrarsi sul servizio ai clienti a cui offrire la possibilità di personalizzare il proprio viaggio tramite la scelta dei posti e speciali carte fedeltà per i viaggiatori più assidui. Infine, le compagnie dovranno considerare costi e benefici di un’offerta oltreoceano perché “i mercati locali extraeuropei  sono meno saturi. Anche se  le compagnie aeree low cost devono ancora individuare un valido modello per sostenere economicamente l’ingresso nel mercato dei viaggi di lunga tratta” ha spiegato Francesca Benati, Direttore Generale e Amministratore Delegato di Amadeus Italia.

Focus sul business travel confermato ancora dal Sales & Mktg manager Italy del vettore irlandese,  John Alborante: “Per questo motivo siamo sbarcati l’anno scorso nei gds, e con amadeus abbiamo preso un cammino di collaborazione. Volevamo avvicinarci ancora di più al mercato del business travel, che oggi già rappresenta il 25/30% del nostro fatturato. Per quanto riguarda la personalizzazione del servizio e il customer care, le nostre politiche sono cambiate tantissimo negli ultimi due anni. Il nostro programma Always getting better prevede infatti diverse coccole ai clienti, dai posti assegnati al secondo bagaglio a bordo, dal fast track al menù. Tutti aspetti essenziali per il business travel”.

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