BizTravel Forum 2016: un day one a tutto dati

Il colpo di coda lo dà Luca Patané, neo cavaliere della Repubblica, al termine del consueto meeting di apertura del BizTravel Forum 2016, lanciando l’idea di unire le forze della industry per lanciare un osservatorio sui big data del settore, per capire sempre di più le dinamiche dei consumatori, attraverso una profonda sentiment analysis. Un palla buttata al centro che ora deve esser giocata ma che, almeno sul palco, ha visto una tiepida accoglienza, “ma noi lo faremo, come ogni cosa che annunciamo al Biz” afferma orgoglioso Patanè.

Una cura dei dati che si affiancherebbe al consueto Uvet Travel Index, con il quale attraverso l’attività delle aziende sui viaggi d’affari, l’azienda guidata da Patané stima l’andamento del Pil italiano. Indice che quest’anno ha fatto un po’ acqua, come ha sottolineato con parole certamente più forti delle nostre il moderatore “storico” dell’evento di apertura del Biz, ovvero il vicedirettore della radio del Sole 24 Ore Sebastiano Barisoni.

A cui ha subito risposto Paolo Borzatta, senior partner di European House Studio Ambrosetti sottolineando come “le nostre previsioni a 120 giorni si rivelano sempre esatte, ma con un po’ più di difficoltà sul lungo periodo. Per questo rettifichiamo quanto detto precedentemente passando da un Pil compreso tra il più 1,2% e 1,6% allo 0,9%, mentre per il prossimo anno ci aspettiamo un più 0,8% ma con sette grandi incognite”. Sette grandi rischi globali che sono il fatto che la Cina è passata ad essere da export led a consumer led, le difficoltà economiche, ma anche politiche, di  Brasile e Turchia, l’alleanza sempre più vuota tra USA e UE (Hollow Alliance) il terrorismo internazionale, il problema migranti e la situazione nell’Asia centrale, con Cina, Russia, Turchia e Iran tra i protagonisti, attendendo di vedere cosa farà Trump. “Il quale se rimanesse non interventista come si è detto in campagna elettorale farebbe brindare a champagne la Cina” sottolinea Borzatta.

A cui fa seguito proprio Patané che nei numeri crede fermamente: “L’indice l’anno scorso prevedeva per il 2016 una crescita compresa tra l’1,2% e l’1,6% ma, a questo punto dell’anno, bisogna prendere atto che i risultati di crescita evidenziati dalle analisi, indicano un andamento tra lo 0,9% e l’1%. Purtroppo nei primi mesi del 2016 abbiamo assistito a un crollo generalizzato dei mercati, a una instabilità legata al rallentamento cinese e all’inaspettato peggioramento delle economie dei paesi emergenti. In Europa si è registrata un’inflazione ancora troppo bassa con settori in decisa deflazione. Non sono mancati effetti a sorpresa non prevedibili: il terrorismo, la Brexit, il colpo di Stato turco, le rinnovate tensioni con la Russia”.

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