Business travel in aree a rischio: l’impatto sulle aziende secondo Acte

Per la prima volta uno studio mette in luce l’impatto che il terrorismo esercita sul settore dei viaggi d’affari.

A realizzarlo, e a divulgarne i risultati, è Acte, associazione internazionale che riunisce gli attori del mondo del business travel in oltre 120 Paesi, in collaborazione con la travel management company American Express Global Business Travel.

Le risposte fornite dal campione, composto da 605 viaggiatori e 207 travel manager, fanno riflettere: circa il 31% dei business traveller, ad esempio, teme che la riluttanza a viaggiare possa danneggiare la sua carriera, mentre il 6% non si sente a proprio agio nell’esprimere la propria preoccupazione ai suoi superiori.

Il 67% dei viaggiatori, inoltre, sottolinea che il fatto di viaggiare in regioni “a rischio” provoca un impatto psicologico non solo su loro stessi, ma anche sui familiari. Di contro, solo il 10% degli intervistati si dichiara completamente tranquillo riguardo all’eventualità di attentati terroristici, mentre il 25% afferma di avere poca paura.

Ma quali sono oggi le paure di chi viaggia per lavoro? Il 65% ne elenca uno svariato numero, tra cui gli attentati aerei, rimanere bloccati in un’area a causa delle procedure di sicurezza o mettere a rischio la propria salute. La maggior parte degli intervistati, però, è più preoccupata dalle rapine e dagli incidenti stradali che da un possibile attentato terroristico.

Lo studio analizza anche il modo in cui i travel manager rispondono al rischio di attentati. In media i responsabili viaggi si mostrano molto più fiduciosi dei viaggiatori riguardo all’efficacia delle policy messe a punto dalle aziende in caso di rischio. In particolare, i viaggiatori esprimono il desiderio di avere un maggiore accesso ai tool di risk management e di essere “brieffati” sulle destinazioni in cui si recano. I travel manager, invece, sembrano ritenere che il silenzio dei viaggiatori indichi la totale accettazione di un programma di viaggio.

“Nel mondo in cui viviamo l’attenzione verso i viaggiatori sta aumentando fino a diventare una priorità per le aziende di tutte le dimensioni” afferma Evan Konwiser, vice president Digital Traveler di American Express Global Business Travel. “Le aziende richiedono sempre più spesso strumenti e servizi avanzati per garantire la sicurezza dei propri dipendenti, qualunque cosa accada”.

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