EasyJet e i suoi primi vent’anni….

Si potrebbe iniziare con “era un notte buia e tempestosa…” alla Snoopy, invece la country manager Italia Frances Ousley per ricordare quando EasyJet vent’anni fa lanciò il suo primo volo, il Londra Luton-Glasgow, ricorre a un più autunnale, e meno letterario, “era una giornata grigia di novembre…”. Forse poco letterario ma un momento importante della storia del vettore e dell’aviazione civile, creato da un giovane Stelios Haji-Ioannou che, come ricorda Ousley, pur fuori dall’azienda, rimane “il nostro maggior azionista”. Da quel momento easyJet è andato di successo in successo, integrando anche altri vettori come la low cost di British Go, e arrivando a trasportare 68 milioni di passeggeri nel 2015, quarta compagnia in Europa, operando in 31 paesi su 768 destinazioni,con una flotta di  250 aerei su 26 basi in Europa.

Perciò sì è scelto un locale glamour, dove abbiamo anche incontrato un altro che di storia dell’aviazione ne sa qualcosa, ovvero Richard Branson, per celebrare i suoi “primi” vent’anni, ovvero la terrazza del Milano ME. Serata che è stata anche l’occasione per Ousley di raccontare come la compagnia era 20 anni fa, com’è oggi è come sarà domani. Una celebrazione che avrà il suo culmine la prossima settimana quando a Londra vi sarà una grande festa, durante la quale verranno svelate alcune novità. Tra cui un nuovo modo di volare, un progetto che sarà presentato tra sei mesi a Gatwick, la più grande base del vettore, “ma che verrà esportato poi anche in altre basi, tra cui naturalmente anche a Milano Malpensa, la prima nostra base continentale” sottolinea la manager .

Malpensa che conta per il 50%degli investimenti arancioni  in Italia, e dove sono basati ben  21 aerei, con un obiettivo di 8 milioni di passeggeri trasportati il prossimo settembre 2016 e che, con Linate, offre un ampissimo network di ben 61 destinazioni in Europa, “tra cui da Linate abbiamo aggiunto un volo su Parigi Cdg, dopo l’Oely e i collegamenti su Londra e Amsterdam” sottolinea Ousley, che ribadisce anche il loro impegno su “Napoli e Venezia, le altre due nostre basi italiane, dove contiamo di trasportare due milioni di passeggeri su ogni scalo”.

Ma torniamo, con un po’ di amarcord, a ” quando iniziò la democratizzazione e la rivoluzione del viaggio” come la ricorda Ousley, quando il primo volo da Luton, dove il vettore ha tuttora il suo headquarter, raggiungeva Glasgow per il “costo di un paio di jeans” come detto in una pubblicità dell’epoca, ovvero 29 sterline, “che oggi sono 26. Continuiamo ad abbassare le tariffe: sulla Venezia-Londra, il nostro primo volo italiano nel ’98, il prezzo era 55 sterline, ora partiamo da 29…”afferma Ousley, che ci tiene a sottolineare come il vettore “investa nei paesi dove è attivo, adottando i contratti locali e riconoscendo i sindacati, perché il valore easyJet lo crea per i nostri azionisti (un miliardo di euro di dividendi distribuiti negli ultimi quattro anni, ndr), per i passeggeri, grazie alle tariffe basse e al servizio, ma anche per chi ci lavora e per il territorio dove opera”.

Una low cost, che ormai è difficile definire tale, infatti l’abbiamo definita così solo dopo tre paragrafi, che sin da subito ha puntato anche al passeggero business, volando dagli aeroporti principali, “e siamo la prima compagnia europea che collega le 100 città più trafficate d’Europa” commenta Ousley. Ecco perché di almeno il 25% di traffico business sul suo network, con scali, come Linate, e tratte con percentuali ancora maggiori, come per le tre basi italiane.

Insomma la terza compagnia in Italia è per tutti. A suon di tariffe, network e continue innovazioni tecnologiche. Perfette per una millenials come lei stessa, vista che nacque vent’anni fa….

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