Gli under 34 più viaggiatori d’affari rispetto ai Senior

Attenzione ai millennials: coloro la cui fascia d’età è compresa tra i 18 e i 34 anni hanno il doppio del desiderio di viaggiare per lavoro rispetto alla generazione “baby boomer”, che comprende coloro che oggi hanno tra i 35 e i 54 anni. A dirlo è un sondaggio effettuato negli Usa dalla Global Business Travel Association, in collaborazione con American Express.

Se questa prima risposta rappresenta una piccola sorpresa, non sorprende invece il fatto che la tecnologia sia un fattore essenziale per i millennials visto che questa generazione giovane ha maggiori possibilità di utilizzare i social media per incontrare le persone durante uno spostamento per affari. Il 57% di questi, comunque, ritiene che nel lavoro interagire faccia a faccia sia ancora un plus insostituibile da videoconferenze o incontri virtuali.

Il sondaggio rivela anche che i millennials sono molto meno propensi a utilizzare la propria carta di credito durante il viaggio di lavoro e sono più desiderosi di poter connettere il proprio device al wi fi, rispetto alla generazione più adulta che, probabilmente, ha già vissuto l’epoca in cui si lavorava senza tecnologia.

La ricerca, condotta negli Stati Uniti, ha mostrato anche altri aspetti curiosi dei business traveler a seconda della loro fascia di età, che non sempre è indice di differenze sostanziali con i più vecchi o i più giovani. Curioso è il diverso approccio quando si parla di sicurezza aeroportuale: per il 59% dei 35-54enni passare attraverso i controlli in modo che tutto fili liscio è fondamentale. La percentuale scende di poco (56%) per la fascia d’età successiva mentre solo il 35% dei più giovani passare attraverso il metal detector senza ulteriori seccature è importante. E’ emerso tuttavia che la soddisfazione dei viaggiatori d’affari relativamente ai controlli di sicurezza è bruscamente calata di 10 punti percentuali nel giro di 3 mesi.

La maggioranza dei business traveler (da 0 a 99 anni?) sono d’accordo sul fatto che sia giusto proibire di parlare al cellulare durante un volo mentre solo il 9% sono favorevoli.

Attenzione a non sottovalutare i millennials, dunque, come del resto spiega Susan Chapman Hughes, senior vice president di American Express global corporate payments: “I più giovani sono particolarmente interessati al business travel e sono ben consci del valore aggiunto che porta alla propria azienda e alla propria carriera. Uno dei motivi è che, più di ogni altro, hanno visto che anche quando sono in viaggio la tecnologia consente loro di restare in contatto con i propri impegni personali e lavorativi”.

Forse questo desiderio di effettuare trasferte di lavoro deriva dalla perdita di fiducia verso la situazione economica generale: la percentuale di viaggiatori che ritiene che tale situazione sia eccellente, negli ultimi mesi è crollata, passando dal 32 al 21%. Questo nonostante il fatto che i business traveler – di ogni età – ritengano che lo stato di salute della propria azienda sia rimasto inalterato e – addirittura – nonostante il 62% ritenga che tale stato di salute finanziaria sia eccellente.

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