Italy RepTrak

2017 Italy RepTrak: il mondo automotive ne esce bene

Nell’annuale classifica “2017 Italy RepTrak” del Reputation Institute, che si occupa di analizzare la migliore Reputazione dei brand in Italia,  ne esce bene il mondo automotive con Ferrari sul podio al terzo posto, BMW al nono posto e Toyota, primo brand non premium del settore, al 28esimo posto.

Il mondo automotive ne esce molto bene nella classifica “2017 Italy RepTrak”

Nella classifica italiana del Reputation Institute, che si basa su un’indagine campionaria fatta su 37mila persone realizzata nel primo trimestre con metodo Cawi, si trovano nelle prime 150 posizioni altre aziende del settore: Michelin all’11esimo, Pirelli al 30esimo, Goodyear al 38esimo e Bridgestone al 39esimo, tutte società del mondo dei pneumatici, Ford al 4oesimo, Honda al 55esimo, Nissan al 60esimo, Renault al 78esimo, Psa al 79esimo, Gm al 94esimo, Hyundai al 98esimo, Fca al 129esimo, Volkswagen al 130esimo. Tra le aziende petrolifere Q8 si trova al 122esimo posto, Eni al 125esimo, Tamoil al 128esimo ed Erg al 138esimo posto.

“Gli importanti risultati ottenuti dimostrano, ancora una volta, come Toyota continui a lavorare anche sulla percezione del brand grazie all’affermazione di valori fondamentali legati all’innovazione continua. Tutti i nostri sforzi hanno un forte impatto anche sulla Reputation e questa classifica lo dimostra” ha detto Andrea Carlucci, Amministratore Delegato Toyota Motor Italia.

La reputazione sempre più importante nel business delle aziende secondo il 2017 Italy RepTrak

La top ten del 2017 Italy RepTrak vede trionfare The Walt Disney Company (85,4 punti su 100) su Ferrero (84,7), e, come detto Ferrari (84,2). Seguono Lego Group (83,7), Amazon (82,1), Lavazza (81,6), Levi Strauss & Co (81,3), Sony (80,7), BMW (80,6), appunto, e Nintendo (80,6). Una reputazione delle aziende in Italia in aumento di 1,2 punti rispetto all’indice dello scorso anno, portando il valore medio al punteggio di 70,8 punti/100, in crescita per il terzo anno consecutivo. “In un’epoca di grandi trasformazioni sociali, gli italiani reputano più importante chi sei rispetto a ciò che vendi. Il 66% della reputazione deriva dal giudizio dell’azienda che sta dietro il prodotto, solo il 34% da quello del prodotto/servizio venduto/erogato. In particolare, cresce l’importanza dei 3 elementi di corporate social responsability: governance – trasparenza ed eticità del modello di business -, citizenship – impegno sociale – e workplace – qualità dell’ambiente di lavoro” ha detto Stefano Cini, managing director di Reputation Institute Italia

Infine gli italiani si confermano “esterofili”, al contrario di quello che accade nei principali Paesi europei (dove vengono premiate le aziende nazionali come Michelin in Francia, Philips in Olanda, Lego in Danimarca, Bosch in Germania, Swatch in Svizzera, Dyson in UK e Asturiana in Spagna). Da noi le aziende straniere godono infatti di una reputazione più forte (72,8 punti) di quelle italiane (68,6) di cui solo quattro si piazzano tra le prime 20.

 

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