Autostrade lombarde verso l’efficienza

Lo sviluppo economico e sociale italiano ha bisogno di infrastrutture adeguate per rilanciare la competitività delle imprese nel nuovo scenario economico globale. È quanto emerge dagli atti del MCE, Mobility Conference Exchange, incontro su mobilità, competitività ed energia tenutosi a Milano lo scorso febbraio e organizzato da Assolombarda in collaborazione con la Camera di Commercio. Il convegno ha fatto il punto sullo stato attuale delle infrastrutture (strade e autostrade in primis) di cui il nostro Paese ha bisogno e sui nodi che ne frenano la realizzazione impedendo l’efficienza della mobilità e dei trasporti in Italia. In un quadro globale sostanzialmente negativo, un’eccezione è rappresentata dal Nordovest e in particolare dalla Lombardia, che ha migliorato la propria rete stradale passando al 51esimo posto tra le regioni europee. Per la concentrazione del traffico sulle proprie strade la Lombardia si posiziona al quinto posto in Europa e al sesto per viaggi giornalieri di camion verso le altre regioni. Di contro, è aumentata la sicurezza sulle strade: per numero di decessi, la Lombardia è scesa al 41esimo posto in Europa.
Di infrastrutture, viabilità, mobilità e sicurezza in ambito milanese e lombardo abbiamo parlato con Federico Giordano, amministratore delegato di Milano Serravalle–Milano Tangenziali spa, società che gestisce una rete infrastrutturale al servizio del territorio milanese e lombardo ed è concessionaria fino al 2028 del tratto di autostrada A7 da Milano a Serravalle Scrivia e delle tre tangenziali milanesi (Ovest, Est, Nord), oltre al raccordo Bereguardo-Pavia, la Tangenziale di Pavia, la variante di Lentate sul Seveso e lo svincolo di collegamento tra la SS11 e la SS33 di Molino Dorino.
Quale ruolo ricopre la Milano-Serravalle nel sistema della viabilità in Lombardia?
«Premetto che la Lombardia rappresenta, per certi versi, un’anomalia positiva nel contesto nazionale: si tratta della prima regione italiana per Pil (che nel 2011 è atteso in crescita dell’1,8%); l’export è salito del 7% contro un dato nazionale del 5,2%; è inoltre tra le prime tre regioni italiane per crescita demografica ed è al centro della Pianura Padana, punto di raccordo dei flussi tra nord e sud ed est ed ovest.
In questo contesto le tangenziali milanesi, realizzate tra gli anni Sessanta e Ottanta, ancora oggi sono il perno della rete autostradale lombarda (uno dei principali network europei), passaggio obbligato per i flussi est–ovest e nord–sud. Milano Serravalle svolge un ruolo fondamentale nella mobilità milanese di privati e aziende con i suoi quasi 185 chilometri di autostrade su cui viaggiano ogni giorno in media oltre 510.000 veicoli, 33 milioni di euro all’anno di manutenzioni e circa 40 milioni in media di nuovi investimenti nella sicurezza e nell’infomobilità in area lombarda. Però, proprio perché strutturalmente datate, le tangenziali milanesi hanno raggiunto il limite di saturazione e congestione».
E dunque come vede il futuro della viabilità nella regione?
«Il futuro è nella realizzazione, nei prossimi cinque anni, di Pedemontana, Tem (Tangenziale est esterna di Milano), Brebemi (Brescia-Bergamo-Milano) e Broni-Mortara. Tutti progetti infrastrutturali di società delle quali Milano Serravalle è promotrice».
Ci vuole spiegare di cosa si tratta?
«La Pedemontana, opera che si sta attendendo da più di trent’anni e i cui cantieri sono già aperti, interesserà le provincie di Bergamo, Lecco, Monza e Brianza, Como e Varese e si svilupperà per 87 chilometri di nuova autostrada e 70 di viabilità ordinaria. La Tem si aggiungerà all’attuale A51, permettendo agli utenti che gravitano sull’area a est di Milano di scegliere se viaggiare sul percorso urbano o bypassare la città. Lunga 33 chilometri, sarà a pagamento e avrà tre interconnessioni autostradali: con la A1, A4 e con la cosiddetta BreBeM. Per Tem i cantieri dovrebbero aprire entro il 2011. Infine, l’autostrada regionale Broni-Pavia-Mortara si svilupperà lungo una cinquantina di chilometri cui si aggiungeranno il raccordo con la A26 Voltri-Gravellona Toce e la bretella A26/A4 Santhià realizzando un nuovo collegamento diretto tra il centro Italia e il Traforo del Monte Bianco.
Aggiungendo a tutto ciò la Tangenziale Esterna Ovest, che è in fase di progettazione, il quadro della viabilità in Lombardia dovrebbe essere completo».
Parliamo di sicurezza: cosa fa Milano-Serravalle in merito?
«Nel corso del 2010 sull’intera rete si è registrata una riduzione degli incidenti rispetto all’anno passato del 6,7% e il tasso di mortalità rappresenta uno dei valori più bassi del decennio. Contestualmente, gli interventi eseguiti dagli ausiliari della viabilità per l’assistenza all’utenza sono aumentati di oltre l’11%, a riprova di un miglior servizio.
A monte di tutto ciò sta l’obiettivo prioritario della Milano Serravalle, cioè rendere la rete gestita sempre più efficiente e sicura contribuendo a ridisegnare un sistema infrastrutturale metropolitano e regionale ormai inadeguato. Il nostro impegno si è focalizzato su due direttrici: l’ammodernamento della rete esistente e lo sviluppo delle nuove tratte per decongestionare la rete. Tra il 2011 e il 2015, la società investirà circa 350 milioni di euro di risorse proprie nell’ammodernamento delle tratte esistenti e un’uguale cifra nelle partecipate equity per sostenere il completamento dei progetti per lo sviluppo delle nuove tratte».

Concretamente, la messa in sicurezza in che cosa consiste?
«Per l’attività di sicurezza stradale, prevediamo tre passaggi: la manutenzione ordinaria e straordinaria e gli interventi relativi al corpo autostradale, l’attività di  riqualifica degli svincoli e lo sviluppo di nuove opere.
Grazie alla manutenzione abbiamo migliorato gli standard qualitativi di pavimentazioni drenanti ad alta aderenza, di corpo autostradale, sicurvia e recinzioni, di impianti di illuminazione e di segnalazione dei punti critici. Abbiamo introdotto la corsia di emergenza dove non esistente, ampliato le carreggiate di svincolo, sostituito le reti di recinzione più danneggiate, rinnovato l’impianto di illuminazione stradale. Inoltre, sono state rinnovate le strutture antincendio, proseguita la messa a norma degli impianti elettrici, meccanici e speciali sull’intera rete, avviati i lavori di ammodernamento delle colonnine di richiesta soccorso e iniziata la trasformazione a gas metano delle centrali termiche delle stazioni e dei caselli.
Anche l’attività di riqualifica degli svincoli è specificatamente mirata al miglioramento degli standard di sicurezza. Così come l’ammodernamento di diverse aree di servizio con l’obiettivo di offrire una migliore accoglienza per i clienti, maggiore sicurezza, migliori servizi, info-point per l’informazione, distributori metano….
Infine, le nuove opere: sull’Autostrada A7 la terza corsia da Ponte Po all’interconnessione con la A21, la ristrutturazione dello svincolo di Lambrate, il completamento della viabilità nel centro intermodale di Segrate, in fase di realizzazione, la viabilità di accesso al nuovo Polo Fieristico di Rho-Pero, già ultimato.
Inoltre, a pattugliare i tratti di tangenziali e autostrade di competenza, ci sono volanti della Polizia dedicate operanti in coordinamento con le unità operative aziendali. E, per quanto riguarda l’assistenza agli automobilisti, la rete è dotata di un centro radio informativo, operativo 24 ore su 24 per la gestione e il controllo del traffico, e di un servizio viabilità anch’esso attivo giorno e notte per il tempestivo intervento in situazioni d’emergenza».
E per quanto riguarda l’impatto ambientale delle nuove opere?
«Tutti i recenti interventi, che siano di ammodernamento della rete esistente, creazione di nuovi nodi stradali e autostradali, ristrutturazione di svincoli, caselli e quant’altro, sono effettuati in un’ottica di riqualifica ambientale, nella quale comprendiamo, per esempio, la realizzazione di percorsi ciclo-pedonali, l’installazione di adeguate protezioni acustiche per l’abbattimento del rumore e la sistemazione a verde di aree prossime al tracciato autostradale. Come anche i nuovi sistemi di raccolta e trattamento delle acque piovane provenienti dall’autostrada e altamente inquinanti».
Abbiamo sentito parlare di “autostrada telematica”: di cosa si tratta?
«L’autostrada telematica è un progetto grazie al quale l’intera rete infrastrutturale sarà dotata di sistemi interagenti tra loro che serviranno a raccogliere, elaborare e diffondere le informazioni sul traffico. Il sistema di rilevamento del traffico sarà composto da oltre 80 postazioni, distribuite lungo le tratte autostradali in concessione, per il rilevamento automatico dei dati veicolari quali conteggio, distanza, velocità e classificazione oltre al rilevamento di condizioni di traffico rallentato e traffico fermo. Ci saranno telecamere che permetteranno di videosorvegliare la rete autostradale e lungo tutta la rete saranno installate oltre 130 postazioni con pannelli a messaggio variabile per fornire agli utenti opportune informazioni circa le condizioni di traffico o eventuali problemi presenti lungo l’autostrada. Allo stato attuale, sono già attivi i pannelli e i carrelli mobili a messaggio variabile in Tangenziale Est e Ovest».

CHI È FEDERICO GIORDANO
Nato a Milano nel 1966, laureato a Roma alla Luiss di Roma, lavora prima in Comit, poi in Kpmg in cui si occupa di consulenza e revisione. Dopo un periodo in Ing Group dove lavora nel Corporate and Investment Banking seguendo il mercato italiano, nel 1999 entra in UniCredit in cui, all’interno di Ubm, segue i principali gruppi italiani e internazionali che operano nelle infrastrutture (autostrade, ferrovie e costruzioni). Nel 2010 viene nominato amministratore delegato della Milano Serravalle Milano Tangenziali S.p.A.

 

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