incentivi in lombardia

Con MoVe-In più incentivi per cambiare l’auto in Lombardia

Gli incentivi in Lombardia prevedono fino 8mila euro per l’acquisto di un veicolo con performance elevate. La Regione, infatti, ha stanziato altri 26,5 milioni per gli anni 2019-2020 e li ha annunciati contestualmente al progetto MoVe-In.

Il contributo è cumulabile con altri sostegni provenienti da provvedimenti statali.

Per acquisirlo è indispensabile fornire la comprova della rottamazione di un mezzo obsoleto e dello sconto di almeno il 12% sul prezzo di listino del nuovo autoveicolo.

Incentivi in Lombardia, per rinnovare la flotta aziendale

Dello stanziamento, 8,5 milioni sono destinati alle imprese per il rinnovo delle flotte aziendali e 18 milioni ai privati cittadini, sempre con lo scopo di contribuire allo svecchiamento del parco auto.

Degli otto milioni e mezzo di euro, 1,7 sono già impegnati dal bando vigente. “Nuove risorse saranno stanziate anche per l’anno prossimo”, spiegano gli amministratori. E non saranno più legate alle tecnologie motoristiche, ma ai limiti di inquinamento.

Incentivi in Lombardia, l’approccio della politica

“L’opportunità di ammodernare i mezzi – afferma l‘assessore allo Sviluppo economico Alessandro Mattinzoli – è il risultato di politiche responsabili a favore dell’ambiente e dello sviluppo. Da una parte si migliora la qualità dell’aria e, dall’altra, le nostre imprese possono continuare a lavorare”.

Rispondendo alle domande dei giornalisti circa l’estensione dell’Area B, l’assessore all’Ambiente e Clima Raffaele Cattaneo ha spiegato che per legge i Comuni che lo ritengono possono prevedere misure più restrittive. “Tuttavia noi pensiamo che si possano superare le logiche come quella di Area B – continua Cattaneo -. In ogni caso, stiamo dialogando con Milano, per condividere azioni congiunte che vadano oltre i confini locali”.

Attualmente l’adesione al progetto MoVe-In da parte dei driver che installeranno la scatola nera sui propri mezzi inquinanti non consente l’accesso nell’area B.

Dall’ACI il plauso per il MoVe-In della Lombardia

L’iniziativa lombarda della scatola nera con il progetto MoVe-In ha ricevuto il plauso dell’Aci, l’Automobile Club Italiano. L’associazione guidata da Angelo Sticchi Damiani approva lo spirito di innovazione teso a incentivare il più possibile la sostituzione delle auto più vecchie con veicoli nuovi o con usati recenti.

Considerato che il 56% delle auto che circola sulle nostre strade ha più di 10 anni, che l’età media delle auto a benzina è di 14 anni e 4 mesi e quella dei diesel di 9 anni e 8 mesi, si tratta del giusto approccio.

L’idea di una ‘scatola nera’ per monitorare le percorrenze delle auto più inquinanti ed evitare di penalizzare quegli automobilisti che usano l’auto pochissimo e, dunque, inquinano pochissimo, è un’idea giusta che condividiamo”, ha affermato il presidente dell’Aci.

La qualità dell’aria che respiriamo – continua- è questione vitale. Letteralmente. In questo senso, l’auto elettrica darà un contributo fondamentale. Per questo, siamo convinti che l’elettrificazione del parco sia un obiettivo da raggiungere il più presto possibile. È evidente, però, che non potrà avvenire dall’oggi al domani. Di conseguenza, si tratta di gestire l’inevitabile fase di transizione, con intelligenza e senza pregiudizi ideologici”.

Transizione all’elettrico: due scogli

Secondo il presidente i nodi della transizione sono due: corretta informazione e incentivazione. Quet’ultima ampiamente adottata dalla Regione Lombardia, come illustrato.

Lo schema risolutivo secondo ACI

Favorire sostituzione auto più vecchie: abbattere Ipt del 50%

Il 56% delle quattro ruote circolanti ha più di 10 anni

Età media: benzina = 14, anni e 4 mesi – diesel = 9 anni e 8 mesi

“La prima questione è informare correttamente i consumatori sulle caratteristiche delle varie tipologie di auto in commercio, tenendo conto del fatto che sia i produttori di carburanti che quelli di motori diesel hanno fatto passi avanti notevolissimi per quanto riguarda qualità e riduzione delle emissioni”.

Ecco che un diesel Euro 6 di seconda generazione inquina davvero pochissimo. “Lo dimostrano, ad esempio, gli ultimi test Green Ncap, che hanno evidenziato come un motore a gasolio con catalizzatore a riduzione selettiva e filtro antiparticolato, offra emissioni eccezionalmente basse”.

Approfondisci in questo articolo sulla difesa del diesel da parte di Bosch.

“Il secondo problema è quello di mettere in condizione i possessori di auto vecchie e particolarmente inquinanti – soprattutto le persone meno abbienti – di cambiare l’auto, o con un’auto nuova o un usati recente, con una campagna di incentivi, a partire da un taglio del 50% dell’Ipt”.

L’Ipt è l’Imposta provinciale di trascrizione per iscrivere il mezzo al Pra (Pubblico Registro Automobilistico).

Sticchi Damiani ha concluso che è sbagliata e controproducente, in quanto si provocano inutilmente gravi danni al mercato, la demonizzazione dei diesel, sulla base di prese di posizione ideologiche, che non hanno alcuna evidenza scientifica.

Approfondisci sugli argomenti trattati a MissionForum a giugno 2019, in fatto di alimentazioni alternative al diesel e alla benzina.

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