Leasing: la quiete dopo la tempesta

Continua a soffrire il mercato del leasing auto in Italia ma qualche segnale di inversione di tendenza c’è. E alla fine il 2007 potrebbe essersi chiuso, perlomeno in termini di valore, agli stessi livelli dell’anno precedente (questo articolo è stato chiuso in redazione a metà dicembre, avendo a disposizione dati statistici relativi ai soli primi 10 mesi dell’anno, n.d.r.). Il peggio, insomma, sembra essere passato. Dopo un primo semestre da dimenticare, infatti, nei quattro mesi compresi tra luglio e ottobre i contratti, rispetto allo stesso periodo del 2006, sono diminuiti appena dello0,39%. In termini di valore economico, sempre considerando i primi quattro mesi del secondo semestre, il segno è addirittura positivo (+1,57%). Il bilancio dei primi dieci mesi, però, resta negativo: di poco in termini di valore (–0,23%), più consistente dal punto di vista dei volumi ( -5,09%). «La disciplina fiscale sulle auto aziendali – ha spiegato a “Mission Fleet” Massimo Macciocchi, presidente della commissione leasing auto di Assilea, l’Associazione che raccoglie le imprese che operano in Italia nel campo del leasing – ha certamente creato molta confusione e una minore convenienza a ricorrere al leasing. Però bisogna dire che nei mesi di agosto, settembre e ottobre la negatività si è ridotta: c’è stata una reazione da parte degli operatori e si è allentata la pressione del fisco. Per il comparto auto, in termini di contratti, la tendenza è evidente: –9,6% a giugno, –8,8% a luglio, –4,75% ad agosto, –5,2% a settembre, –1,9 a ottobre».

Bene i veicoli industriali, male le auto
Se però si guarda dentro questi dati con più attenzione si scopre che all’interno dei vari subcomparti la dinamica è molto diversa. Per esempio, nel corso dell’anno che si è appena concluso, la crisi dei veicoli industriali è totalmente rientrata mentre non si è fermata la dinamica positiva dei veicoli commerciali. Le dolenti note, invece, restano se si analizza il subcomparto autovetture. Dopo un primo semestre in profondo rosso ( -17,8% i contratti e –11% in valore) le cose sono leggermente migliorate tra luglio e ottobre, ma il segno meno resta evidente: –10,6% in volume e –7,8% in valore (–15,3% e –9,9%, rispettivamente, nei primi dieci mesi).
«Gli operatori – ha commentato Macciocchi – sono stati più efficaci soprattutto nei comparti dei veicoli commerciali e industriali che hanno invertito il trend. Una buona performance è stata registrata dai veicoli industriali con basso valore residuo (+8% in termini di contratti nei primi dieci mesi). I veicoli commerciali hanno registrato un andamento piatto in termini di numero di contratti. Il leasing sulle autovetture, invece, ha continuato l’andamento negativo e complessivamente nei primi 10 mesi 2007 questo comparto ha registrato un –5%. L’andamento negativo è stato un po’ frenato dalla ripresa parziale di fiducia, nel secondo semestre, dei contratti sull’alto valore aggiunto».

Imputato numero 1: il fisco
Ma anche la forte concorrenza del noleggio a lungo termine: ecco come si spiega quest’affanno, soprattutto nel mercato delle autovetture acquisite con la formula del leasing nel 2007. «Ha certamente pesato l’aspetto fiscale», ha spiegato Macciocchi, «ma sempre più le aziende di maggiori dimensioni utilizzano la modalità di acquisizione del noleggio a lungo termine. Leasing e noleggio sono due strumenti diversi e complementari. Ricorrono al noleggio le aziende medie e grandi perché esso facilita la gestione di grossi parchi auto, mentre le piccole e i professionisti preferiscono il leasing perché conservano un valore alla fine del contratto. Al leasing ricorre anche il privato perché gli consente di avere auto di lusso. Nel primo semestre i privati hanno pesato
per il 3-4% del totale, è quindi una nicchia di tutto riguardo».
Tornando al comparto auto nel suo complesso, il mercato mostra andamenti diversi non solo tra i diversi subcomparti, ma anche tra le diverse aree del paese. Nei primi nove mesi spiccano negativamente le regioni centrali (–9,2% in contratti e –2,5% in termini di valore rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso). Le cose sono andate abbastanza bene nelle regioni meridionali (che peraltro pesano solo per il 20% ispetto al totale italiano). Nel Mezzogiorno d’Italia i contratti sono rimasti stabili (–0,2%) mentre è aumentato del 7,1% l’importo. Nel mezzo le regioni settentrionali (dove c’è il 50% del mercato italiano) che a fronte di un calo dell’8,8% dei contratti hanno visto diminuire il valore di appena lo 0,6%. «Il Nord e il Centro – ha spiegato Macciocchi – hanno subito maggiormente lo spospostamento per i motivi fiscali, sono più reattivi. Nel sud c’è più stabilità, ma il mercato è stato comunque cauto visto che non vi sono state più richieste rispetto al 2006».

Nel 2008 è attesa la crescita
Insomma, il 2007 è stato un anno di transizione. E il 2008? Che cosa si aspettano gli operatori? “Non siamo così pessimisti”, ha risposto Macciocchi, “l’inversione di tendenza c’è stata. Ci aspettiamo di riprendere la crescita grazie anche ai benefici fiscali previsti (90% detrazione canoni per uso promiscuo, detrazione Iva al 40%). Probabilmente non sarà una crescita a doppia cifra ma crescita sarà. Noi nel frattempo continueremo a fare informazione perché negli ultimi tempi si è creata molta confusione sulla disciplina, i clienti sono disorientati, confusi. Vogliamo riprenderci i clienti che pensano che il leasing non  sia più conveniente. Il noleggio risponde alle esigenze della grande azienda. Per gli altri operatori economici il leasing è un’opportunità”.

 

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