Non chiamatele “stazioni”

Grigie sale d’aspetto, malinconiche pensiline, grandi spazi freddi e poco accoglienti. E per passare il tempo nell’attesa di partire, al massimo un’edicola o un bar. Così erano un tempo le stazioni: luoghi pensati per brevi soste, “spenti” e del tutto isolati dal contesto urbano.

Oggi, però, ci sono delle novità. E mentre il treno (a dispetto di chi lo considerava inevitabilmente destinato a cedere il passo all’aereo, anche a causa dell’avanzata dei vettori low cost) sta attraversando una fase di grande rilancio (e convince sempre di più anche i viaggiatori d’affari), anche le stazioni cambiano look: si rinnovano grazie ai progetti di grandi firme dell’architettura e si “aprono” alla città, ospitando negozi, banche, uffici di prenotazione alberghiera, autonoleggi e altri servizi all’avanguardia, spesso a misura di business traveller.

FS e Grandi Stazioni

L’idea è venuta alle Ferrovie dello Stato, che hanno dato a Grandi Stazioni, società di servizi del gruppo, l’incarico di curare il restyling dei tredici principali scali ferroviari italiani. Il primo intervento, in occasione del Giubileo del 2000, ha riguardato Roma Termini. E si è concluso con l’acquisto del 40% del pacchetto azionario di Grandi Stazioni da parte di Eurostazioni, società composta dagli investitori privati Benetton, Pirelli, Caltagirone e Sncf, le Ferrovie francesi. Un’operazione che ha permesso al Gruppo F.S. (che ha chiuso il 2002 con un attivo di circa 60 milioni di euro) di acquisire nuovi capitali, raggiungendo i 600 milioni di euro necessari per finanziare, nel secondo semestre di quest’anno, il rinnovamento delle aree interne ed esterne delle altre 12 stazioni del network: Milano Centrale, Torino Porta Nuova, Firenze Santa Maria Novella, Bologna Centrale, Napoli Centrale, Venezia Mestre e Santa Lucia, Verona Porta Nuova, Genova Piazza Principe e Brignole, Palermo Centrale e Bari Centrale.

Il nuovo concept

Ma qual è, in sintesi, il nuovo concetto di stazione? L’obiettivo è proporre al pubblico (che ammonta a oltre 600 milioni di persone l’anno nei 13 scali) uno spazio vivo e ospitale. Insomma, trasformare le stazioni in vere e proprie “piazze urbane” in cui fare shopping (oggi a Roma Termini ci sono ben 60 negozi), visitare una mostra, assistere a un concerto e perché no, addirittura fare sport in palestra. Con, in più, una maggiore attenzione alla sicurezza (grazie all’introduzione di colonnine di sos, telecamere, impianti “antintrusione” e agenti di polizia 24 ore su 24) e all’informazione (con una nuova segnaletica più immediata).

Il progetto di Roma

Vi ricordate “Stazione Termini”, il bel film diretto da Vittorio De Sica nel lontano 1953? Beh, oggi stentereste a riconoscere in quell’ambiente un po’ cupo l’attuale stazione romana. Inaugurato nel 1867 e ampliato a più riprese fino al secondo dopoguerra, lo scalo è sempre stato un importante punto di passaggio cittadino (si estende su 225 mila metri quadrati di superficie ed è frequentato ogni giorno da 480 mila persone). Nell’ultimo decennio, però, era caduto in un lento declino, anche a causa della situazione di degrado del quartiere circostante. E strutture e servizi lasciavano a desiderare.

Il progetto di Grandi Stazioni l’ha riportato in vita, grazie al contributo di celebri architetti e designer: Atelier Mendini, Michele De Lucchi, Pierluigi Cerri, Vignelli Associates e Piero Castiglioni hanno integrato la struttura originaria, un mix di stili dagli anni Trenta agli anni Cinquanta, con magistrali interventi in chiave moderna. E così la Galleria Centrale, completamente restaurata (anche il “Dinosauro”, la copertura a mosaico dell’atrio, è stato rimesso a nuovo), da semplice collegamento pedonale, si è trasformata in un concentrato di servizi, ristoranti, fast food e locali in stile hi-tech.

E i sotterranei? Oggi ospitano il “Forum Termini”, un centro servizi di ben 60 negozi e libreriesu un’area di 14 mila metri quadri. Una sorta di “via dello shopping” nel cuore della stazione, collegata con la metropolitana e le strade cittadine (via Giolitti e via Marsala) per mezzo di sette scale mobili. Una novità che, a detta di Grandi Stazioni, ha prodotto un incremento medio delle presenze nello scalo nell’ordine del 19%.

Ma una delle novità più significative riguarda l’“Ala Mazzoniana”. Questo edificio, che si estende lungo via Giolitti, fu progettato negli anni Trenta dall’architetto Angiolo Mazzoni. Nato come fulcro della stazione (inizialmente ospitava il deposito bagagli, la sala d’aspetto e le biglietterie), cadde progressivamente in disuso. Almeno fino al 1998, quando cominciarono gli imponenti lavori di ripristino delle sue volte, dei suoi spettacolari mosaici e dei marmi pregiati che rivestono le pareti.

Per “teatralizzare” l’edificio gli architetti si sono concentrati sull’illuminazione interna e hanno introdotto arredi, chioschi, orologi e spettacolari totem con superfici a specchio che pendono dal soffitto e sorgono dal pavimento. E così lo spazio, ribattezzato “Ala Termini”, è diventato uno scenografico centro servizi polifunzionale, con biglietterie ultramoderne, agenzie di viaggio, un ufficio postale, un’agenzia di pullman, una biglietteria per spettacoli teatrali e concerti e, addirittura, un poliambulatorio di analisi cliniche e visite mediche specialistiche. Non solo. Nei pressi della bella “Coppa Mazzoniana” in marmo, alta 10 metri e lunga 15, si trovano anche una palestra e un ristorante-discoteca.

L’arte in stazione

Vista la ricchezza dell’offerta di Roma Termini, non poteva mancare… un museo. E infatti nel piano superiore dell'”Ala Termini”, in collaborazione con il ministero dei Beni Culturali e con la Galleria d’Arte Moderna, è stato allestito il museo “Contemporaneo Temporaneo”, che ospita durante tutto l’arco dell’anno le opere di Paladino, Arienti, Cucchi, De Maria, Mari e altri artisti del nostro secolo. Senza contare che, in tutta la stazione, vengono esposte alcune interessanti sculture nell’ambito dell’iniziativa “Grandi Sculture”.

Gli eventi

Quasi a ribadire la nuova vocazione culturale dello scalo romano, Roma Termini fa da cornice a manifestazioni, mostre e concerti durante tutto l’arco dell’anno: basti pensare, nel 2002, alla rassegna fotografica “Fotoesordio”, al concerto di Natale della Termini Christmas Symphony, al festival “Romapoesia” agli spettacoli di cabaret di famosi comici e personaggi televisivi.

Dettagli importanti

Accanto alle novità più appariscenti, ve ne sono alcune meno visibili, ma altrettanto importanti. Sono state introdotte biglietterie automatiche, un nuovo deposito bagagli più efficiente e una sala d’attesa comoda ed elegante. E sono stati rafforzati i controlli di sicurezza, con l’impiego di 400 addetti delle Forze dell’ordine e un sistema di “rilevatori” collegati a una centrale operativa attiva 24 ore su 24. Grande attenzione, infine, è stata posta ai servizi per i portatori di handicap: sono state installate mappe tattili con scritte in braille, colonnine d’emergenza, ascensori, porte di ingresso facilmente manovrabili, servizi igienici ad hoc e banconi e telefoni pubblici accessibili a persone su sedie a rotelle.

Prossima tappa, Milano

E intanto, trapelano le prime indiscrezioni sul progetto per il ripristino della stazione di Milano Centrale (che già attualmente ospita eventi e mostre sponsorizzati da Grandi Stazioni). Il sistema delle percorrenze interne verrà modificato fino a far confluire al pianoterra tapis roulant, scale mobili e ascensori. Sempre a pianoterra si troverà la nuova biglietteria, più moderna e funzionale. E i servizi dello scalo verranno raddoppiati. Idem per i controlli e per la sicurezza, che ricalcherà il modello già applicato con successo nella capitale.

Le agenzie in stazione

Alla nuova filosofia di offrire ai frequentatori delle stazioni un servizio sempre più utile e completo aderiscono anche le ex agenzie Passaggi, fondate da Trenitalia e Grandi Stazioni e quasi tutte collocate nei principali scali italiani, quali Roma Termini, Roma Fiumicino, Milano Centrale, Genova, Torino e Firenze. Com’è noto, le agenzie sono state acquisite nei mesi scorsi dalGruppo Bopa Grandi Biglietterie. «Il punto di forza delle agenzie – sottolinea il direttore generale Alessio Fardin – consiste nel fatto che sono aperte fino a tardi e nei week-end. E che, oltre al consueto servizio di biglietteria, propongono tutti i servizi di un’agenzia di viaggi tradizionale».

Oltre a Fardin, dirigono il network Franco D’Alfonso (già a.d. di Bopa) in qualità di amministratore delegato e Barbara Baldacci, direttore gestionale.

E Bopa GB pensa al futuro. «Superata la prima fase di integrazione, intendiamo espanderci, aprendo nuove sedi sia nelle stazioni ferroviarie sia in altri punti della città – dice Fardin -. L’obiettivo è di raggiungere al più presto quota 30 agenzie di proprietà, più altre con differenti formule di affiliazione.

«Puntiamo sul bt – conclude Fardin -. Alle nuove agenzie partner, infatti, offriremo la competenza e il sostegno di Bopa anche nell’ambito dei servizi business».

Il panorama estero

Ma il nuovo “concept” di stazione è presente anche all’estero: a conferma del successo riscosso dal nuovo modello gestionale proposto da Grandi Stazioni, nel novembre 2002 la società ha esteso il proprio impegno oltre i confini nazionali, aggiudicandosi la gara indetta da Ceské Dràhy, le Ferrovie ceche, per la riqualificazione e la gestione trentennale di Praga Centrale e delle due principali stazioni boeme, Karlovy Vary e Marianske Lazne. Un’operazione che richiederà un investimento di circa 26 milioni di euro.

Che dire poi di Die Bahn? Negli ultimi anni le Ferrovie tedesche hanno cominciato a rinnovare gli scali con l’intervento di architetti di fama internazionale. Un esempio fra i tanti, Berlino: dopo la caduta del muro, nel 1995, la stazione Ostbahnhof è stata completamente rinnovata. I binari sono stati ampliati per accogliere gli Ice, i treni ad alta velocità che collegano le principali destinazioni tedesche ed europee. Tutto l’edificio, inoltre, è stato “svecchiato” introducendo materiali trasparenti e luminosi. Così, la grande hall oggi ha una facciata con ampie superfici vetrate che rendono possibile la vista anche all’esterno. E alcuni spazi presentano una copertura in vetro che consente l’ingresso della luce solare. Al piano superiore vi sono negozi, servizi e un supermercato specializzato in apparecchiature elettroniche. E sulla Erich-Steinfurth strasse è stato realizzato un grande complesso alberghiero e direzionale annesso alla stazione. E la stessa filosofia è stata applicata anche allo scalo di Francoforte e a quelli, inaugurati di recente, negli aeroporti di Francoforte e Düsseldorf.

I servizi

Alla rivoluzione sul piano architettonico, Die Bahn ha abbinato l’innovazione sul piano dei servizialla clientela. «Le nostre stazioni – sostiene Kerstin Schönbohm, direttore generale in Italia di Die Bahn – sono tutte dotate di modernissime sale d’aspetto di prima classe (le “DB Lounge”), studiate per consentire ai viaggiatori d’affari di rilassarsi, bere un caffè o lavorare prima della partenza». Le lounge, infatti, sono equipaggiate con postazioni per pc portatili e, talvolta, dispongono di moderne sale conferenze.

Inoltre, i passeggeri possono ricevere informazioni sui percorsi dei treni, sugli orari di partenza e di arrivo e sulla città presso i “Service point” allestiti in tutte le 90 stazioni tedesche. Su richiesta, è disponibile anche un servizio di fax e di prenotazione alberghiera.

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