Prosegue la crisi delle compagnie aeree

La Iata, International Air Transport Association, ha ritoccato al ribasso le già fosche previsioni finanziarie elaborate lo scorso dicembre. In base ai nuovi calcoli, nel corso del 2009 l’industria mondiale del trasporto aereo accuserà perdite pari a 4,7 miliardi di dollari, contro i 2,5 miliardi stimati in precedenza. I revenue subiranno un calo del 12% (circa 62 miliardi di dollari) attestandosi a 467 miliardi. Si tratta di una flessione di gran lunga superiore a quella registrata dopo l’11 settembre, uno dei periodi più neri dell’aviazione civile (-7%). «La situazione dell’industria aerea è pessima – ha dichiarato Gianni Bisignani, ceo dell’associazione -. A causa del rallentamento dell’economia, nel giro di pochi mesi la domanda è diminuita molto più velocemente di quanto potessimo prevedere. Le perdite di 4,7 miliardi stimate per il 2009, in aggiunta al debito già accumulato di 170 miliardi, causeranno una drammatica pressione sul bilancio dell’industria».
Secondo l’associazione la flessione del traffico passeggeri si aggirerà intorno al 5,7%, contro la precedente stima del 3%. Le ripercussioni di questo calo sui revenue saranno ulteriormente accentuate da una marcata diminuzione del traffico premium, composto da passeggeri di business e first class.
A detta di Iata, le perdite saranno almeno in parte attenuate dal calo del prezzo del petrolio, che si attesterà sui 50 dollari al barile. In totale, quest’anno i vettori spenderanno per il carburante circa 116 miliardi di dollari, contro i 168 miliardi del 2008.
Osservando i dati regione per regione, si nota che le compagnie aeree europee registreranno perdite per circa 1 miliardo di dollari. La domanda subirà un calo del 6,5%, che sarà solamente in parte compensato da un taglio della capacità pari al 5,3%. Migliori le performance nell’America del Nord, dove le aviolinee registreranno un profitto complessivo di 100 milioni di dollari, grazie a una gestione attenta della capacità. Nella regione Asia Pacifico, invece,  le perdite ammonteranno a 1,7 miliardi di dollari. Il calo della domanda riguarderà anche i Paesi che negli ultimi anni hanno beneficiato di un significativo aumento del traffico: in Cina, ad esempio, è prevista una flessione del 5-10%, mentre in India la domanda calerà del 2-3%. Drammatiche, infine, le previsioni per l’America Latina, che accuserà perdite pari a 600 milioni di dollari, per il Medio Oriente (perdite per 900 milioni) e per l’Africa (600 milioni). «Il destino delle compagnie aeree è connesso all’andamento dell’economia mondiale – ha commentato Bisignani -. Al momento non si intravede alcun segnale di un rapido miglioramento della situazione economica. Il 2009 sarà un anno critico, e anche se le previsioni migliorano verso la fine dell’anno, sarebbe poco realistico aspettarsi una ripresa significativa nel 2010».

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