Storia di un ex-monopolio

Roma è la principale destinazione dei viaggi d’affari in Italia, seguita da Milano (vengono poi Napoli, Catania e Torino, fonte Business Travel Survey 2012 Uvet American Express). Ma come si muovono i business traveller tra le due città? Quali sono le novità e come si è evoluto il mercato negli ultimi tempi sul volo che una volta era considerato l’Eldorado dei cieli nazionali ed europei? La vicenda del contenzioso tra Alitalia e easyJet per il Milano-Roma, proprio a causa della sua importanza, ha tenuto banco per mesi non solo sulle riviste di settore, ma anche su tutte le principali testate. Riassumerla può comunque essere utile a inquadrare l’argomento.
Tutto inizia alla fine del 2008 quando Alitalia e AirOne confluiscono nel consorzio CAI. AirOne infatti era l’unica (oltre a Meridiana che però viaggiava solo con un paio di voli giornalieri ai quali in seguito rinunciò del tutto) a operare la Milano_Roma oltre ad Alitalia, con una percentuale di passeggeri trasportati che era per 2/3 di Alitalia e per 1/3 di AirOne. Il consorzio, grazie a una deroga del governo, fu di fatto autorizzato a operare in regime di monopolio per tre anni. Nel 2012, allo scadere di tale periodo, easyJet è ricorsa all’Antitrust. In un primo momento, l’Antitrust ha dato ragione alla low cost, stabilendo che una parte degli slot passassero nelle mani di easyJet. E una sentenza del Tar del Lazio ha avvallato la decisione.
In seguito, però, Alitalia ha presentato ricorso presso il Consiglio di stato, che ha sospeso la cessione dei diritti in attesa di prendere una decisione. Il 23 gennaio 2013, infine, il Consiglio di Stato ha emesso la sentenza esprimendosi a favore di easyJet che, tra qualche settimana, inizierà a collegare la capitale e il capoluogo lombardo con cinque voli giornalieri. Gli slot liberati da Alitalia in favore della compagnia a basso costo sono in orari di punta e verranno operati con Airbus A319 e prezzi probabilmente inferiori a quelli praticati fino ad oggi.
Alitalia rimane comunque leader del mercato italiano con un market share del 22%, che sale al 50% per le sole rotte domestiche. Al secondo posto si colloca Ryanair, al terzo easyJet con il 10%, al quarto Lufthansa con il 5% e al quinto Meridiana con il 4%. Il restante 41% è suddiviso tra numerosi altri vettori.

Volare, ahi ahi
Ma chi, vista la battaglia che si è svolta tra le due compagnie aeree, pensa che la tratta Linate-Fiumicino sia la più la più frequentata, si sbaglia. Come ci dice l’Istat nel suo ultimo Rapporto sul Trasporto Aereo (in attesa che, entro l’estate 2013, l’Osservatorio Eurispes pubblichi il primo Libro Bianco sui Trasporti) la tratta più frequentata è infatti la Catania – Roma. Diventa interessante a questo punto capire se, una volta abolito il monopolio, qualcosa cambierà e la Linate-Fiumicino tornerà a essere “la più amata dagli italiani”. Lo abbiamo chiesto a Ugo Arrigo, docente di Economia Pubblica dell’Università Milano-Bicocca e presidente dell’Istituto Bruno Leoni (istituto che si occupa di concorrenza e liberalizzazioni).

Iniziamo dal principio: perché la Linate-Fiumicino non è più la numero uno delle tratte italiane?
«All’inizio del 2009, cioè solo quattro anni fa, la situazione era completamente diversa: solo Alitalia negli ultimi anni su quella tratta ha perso un milione di passeggeri, passando da due milioni e mezzo a uno e mezzo».

Per quale motivo?
«Perché nel frattempo è stata inaugurata l’Alta velocità ferroviaria sulla Milano-Napoli. Il tratto di discontinuità più significativo si registra proprio quando nel 2009 sono entrati in funzione i Frecciarossa».

La tendenza dunque sarà irreversibile? La Milano-Roma ha perso definitivamente il primato?
«È molto probabile, e non solo perché nel frattempo anche Italo di Ntv ha iniziato le sue corse, ma anche perché la stessa cosa si è verificata su altre tratte assimilabili alla Milano-Roma per destinazioni raggiungibili in meno di tre ore, durante le quali oltretutto, a differenza del volo aereo, si può tranquillamente lavorare».

Il treno prenderà dunque il posto dell’aereo?
«Non sto dicendo questo: il treno ad alta velocità, come ormai dimostrato dai fatti, funziona molto bene quando deve collegare grandi città “isolate”, come Parigi o Madrid. Funziona meno nel caso di paesi come l’Italia, ma anche della Germania, con una maggiore densità abitativa e numerose città di medie dimensioni. Non ci saranno quindi, per tornare in Italia, boom per le altre tratte ad alta velocità, la Torino-Venezia o la Roma-Bari, ma neppure sull’Adriatica, dove pare che Ntv abbia intenzione di operare la Milano-Ancona. In questi casi ci saranno molte tappe intermedie: da Torino ci sarà chi si ferma a Milano, o a Brescia, Verona,:la domanda si frammenta quindi su segmenti più piccoli, meno significativi anche da un punto di vista economico. Inoltre, se per Alitalia la Milano-Roma è andata “perduta”, non è così per le altre tratte nazionali. Consideriamo inoltre che anche negli anni d’oro la Milano-Roma costituiva per Alitalia più o meno il 10% del traffico totale: le altre tratte hanno sempre funzionato e continueranno a funzionare».

Tornando alla Milano-Roma, ci saranno ulteriori cambiamenti? Il treno aumenterà ancora i suoi passeggeri? O la recente sentenza a favore di easyJet cambierà qualcosa, riequilibrando il traffico (che, oggi è al 55% in treno, 35% in aereo e 10% in auto)?
«È presto per dirlo, anche se in un primo momento assisteremo quasi sicuramente a un miglioramento della percentuale di viaggi aerei. A un certo punto si arriverà comunque a una stabilizzazione, così come è avvenuto anche sulla Madrid-Barcellona, paragonabile alla Milano-Roma. Il treno ha preso definitivamente il sopravvento e non è previsto un ritorno di fiamma dell’aereo».

Ma quanto mi costi?
In ogni caso, i benefici per i consumatori sembrano evidenti. Il commento di Frances Ouseley, direttore Italia di easyJet, all’indomani della soluzione della vertenza ha infatti puntato proprio su questo aspetto: «Quella di easyJet è una vittoria importante soprattutto per i consumatori poiché restituisce loro il diritto di scegliere. Siamo la terza compagnia in Italia, e in quanto partner affidabile, strategico e impegnato sul territorio, continueremo a crescere e a investire nel Paese».
Ma a proposito di consumatori, quanto costa una trasferta tra Roma e Milano? Iniziamo dal trenoTrenitalia propone per il Frecciarossa biglietti di prima classe a 116 euro e di seconda a 86 euro mentre Italo di Ntv parte da 35 euro a tratta per arrivare ai 118 della prima classe. Va aggiunto che il 2012 è stato un anno eccezionale per le Frecce di Trenitalia (Frecciarossa e Frecciargento che operano sull’alta velocità e Frecciabianca). Lo rende noto Fs precisando che i passeggeri delle Frecce hanno sfiorato i 40 milioni (39.837.652), in crescita del 6,5% rispetto al 2011. In crescita anche la percorrenza media di ogni viaggiatore. Tra le rotte dove si è registrato il maggior aumento di passeggeri c’è proprio la Milano-Roma, con un +6%. Un’ottima annata anche per Ntv: Italo chiude infatti il 2012 con oltre due milioni di persone trasportate e un incremento mensile del 25% nel numero dei passeggeri e con il merito di «aver fatto diminuire del 30% rispetto ad un anno fa il prezzo dei biglietti a solo vantaggio dei viaggiatori» come ha dichiarato di recente l’amministratore delegato Giuseppe Sciarrone.
Per quanto riguarda gli aerei, a partire dal mese di giugno 2012 le tariffe Alitalia sono state semplificate, proprio per «riprenderci i passeggeri che il treno ci ha tolto sulla Roma-Milano» (come ebbe a commentare a suo tempo l’a.d. Andrea Ragnetti): dalle 44 del passato l’Alitalia è passata a cinque tariffe fisse: tre tariffe “Easy” che includono servizi dedicati, quali banchi check-in, biglietterie e gate di imbarco riservati, oltre al fast track per i controlli di sicurezza: il miglior prezzo nel momento in cui scriviamo è di 48,95 euro a tratta euro, seguita da 102,95 e 202,95 euro a tratta con limitazioni per rimborsi e penali per cambi data. Sono previste inoltre due tariffe “Comfort” che offrono servizi aggiuntivi quali, ad esempio, accesso alle sale freccia alata, imbarco prioritario, assegnazione dei posti nelle prime file e altri: si parte da 192,95 euro a tratta e si arriva a 289 euro a tratta, sempre tasse incluse, rimborsabili e con date modificabili. easyJet, con partenza da Malpensa (in attesa che entro qualche settimana Alitalia liberi cinque slot giornalieri andata e ritorno da Linate) offre tariffe a partire da 24,59 euro che salgono, man mano che la data di partenza si avvicina, fino a 94,29 a tratta, tasse incluse. Aggiungendo qualche decina di euro si può accedere a tariffe Flexy che a partire da 90,49 euro a tratta consentono di apportare modifiche alle date del viaggio, comprendono il bagaglio da stiva, lo speedy boarding e altri plus. Più difficile invece calcolare la spesa di quel 10% che viaggia in auto: sul sito Viamichelin.it viene fornita una stima calcolando un veicolo “essenziale” e l’autostrada: l’esborso previsto in questo caso è di circa 105 euro a tratta.

Testo di Antonella Andretta, Mission n.1, gennaio-febbraio 2013

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