Il business travel in Italia non si ferma, ma cambia pelle. A rivelarlo è il nuovo report mensile del Business Travel Trend (BTT), l’indice elaborato dal Gruppo Uvet – polo italiano leader nel turismo e nella mobilità aziendale – in collaborazione con il Centro Studi Promotor. I dati del mese di maggio 2025 confermano un comportamento ormai consolidato tra le aziende: si continua a viaggiare, ma con crescente attenzione ai costi.
A maggio volumi stabili, ma spese in calo
Nel periodo gennaio-maggio 2025, l’indice delle transazioni (base 100 riferita al 2019) si è mantenuto stabile tra 80 e 83. Una tenuta che mostra una domanda costante, soprattutto in un quadro economico tutt’altro che brillante. Tuttavia, la stabilità nei viaggi è accompagnata da segnali evidenti di prudenza: l’indice del Valore Globale è sceso da 108 a 95, mentre la Spesa Media per transazione è passata da 132 a 120.
La fotografia è chiara: le imprese non rinunciano a muoversi, ma ottimizzano. Le travel policy sono sempre più stringenti, orientate all’efficienza e alla razionalizzazione delle trasferte. La parola d’ordine è: “meno, ma meglio”.
BTT maggio 2025: prezzi in discesa, tranne che sui binari
Un altro segnale interessante arriva dall’analisi dei prezzi medi, che nel 2025 risultano in flessione rispetto all’anno precedente, con l’eccezione del segmento RAIL (trasporto ferroviario), unico in controtendenza. Il calo dei prezzi è dovuto a due fattori principali: un eccesso di offerta rispetto alla domanda, che ha spinto verso il basso le tariffe, e l’instabilità internazionale legata alle politiche commerciali statunitensi, influenzate dal ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca.
BTT maggio: nel 2025 le aziende scelgono la sicurezza
Le incertezze sul piano internazionale – dazi, instabilità dei mercati e tensioni geopolitiche – si riflettono direttamente sulle strategie di viaggio delle imprese. Il risultato è una tendenza a muoversi solo quando necessario, con scelte sempre più misurate e razionali.
BTT come indicatore dello stato dell’economia
Il contesto macroeconomico italiano non aiuta a rasserenare il panorama. Nonostante un timido +0,3% del PIL nel primo trimestre 2025 (dati Istat), settori chiave come tessile, automotive e chimica di base mostrano segnali di sofferenza. In questo scenario, il Business Travel diventa cartina di tornasole della fiducia delle imprese, e i dati di Uvet lo confermano: c’è movimento, ma con il freno a mano tirato.
Il messaggio che arriva dal report di maggio 2025 è chiaro: il business travel in Italia è vivo, ma si muove con una nuova consapevolezza. Le aziende scelgono di viaggiare in modo selettivo, tagliando il superfluo e puntando sull’efficacia. Una tendenza che riflette non solo i bilanci, ma anche un cambio culturale: oggi, viaggiare per lavoro non è più solo una routine, ma una decisione strategica.