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Airplus Business Travel Index: le prove della ripresa dei viaggi d’affari

La ripresa dei viaggi d’affari viene confermata da Airplus che rilascia oggi i dati del suo Business Travel Index relativamente al 2020 e ai primi tre mesi del 2021. Per la società di sistemi di pagamento corporate è «il segnale di un primo ritorno alla normalità nell’anno in corso», caratterizzato da alcuni comportamenti dei viaggiatori sui quali merita aprire una riflessione. L’indagine si basa sui dati delle transazioni di volo effettuate con le soluzioni di pagamento Airplus in Italia, Germania, Austria, Svizzera, Belgio, Francia, Olanda e Regno Unito.

Le tendenze che fanno intravedere la ri-partenza delle trasferte aziendali sono rappresentate dai pagamenti per un maggior numero di collegamenti aerei intercontinentali e una finestra di prenotazione più ampia rispetto alla partenza.

Airplus Business Travel Index: trasferte aziendali di 13 giorni

Tra gennaio e marzo 2021 è cominciata la ripresa dei voli a lungo raggio.

Quasi un viaggiatore su cinque (il 18,4% del campione) ha compiuto una trasferta intercontinentale. Al tempo stesso, le aziende hanno iniziato a pianificare di più: l’anticipo di prenotazione si è attestato a 17,3 giorni dalla data di partenza, sempre a livello europeo. Ancora in crescita il trend che ha visto aumentare la permanenza fuori casa dei viaggiatori. In media, nei primi tre mesi del 2021, la durata delle trasferte è stata di circa 12,9 giorni.

I viaggi d’affari in Italia secondo Airplus

«La fotografia dell’Italia per quanto riguarda i voli d’affari rispecchia sostanzialmente il quadro europeo», spiega l’indagine.

La percentuale dei voli intercontinentali, che era al 18,2% nella seconda metà del 2019, è scesa al 10,7% nello stesso periodo del 2020, per poi risalire al 15,4% nei primi tre mesi del 2021.

Come noto, i viaggi per lavoro sono consentiti dalle norme governative e anche nel nostro Paese gli spostamenti sono stati pianificati con minore anticipo durante il picco della pandemia, nel 2020.

Se l’advanced booking era a 18,9 giorni dalla partenza del volo nel periodo compreso tra luglio e dicembre del 2019, nella seconda metà del 2020 è sceso a 11,4 giorni. Oggi rimane sostanzialmente sulla stessa linea (12,3 giorni), per i primi mesi del 2021.

Il tempo trascorso in trasferta si è decisamente allungato: una media di 10,8 e 11,8 giorni, rispettivamente, nel 2020 e 2021, quando nel 2019 era di 6,8 giorni.

Il 2020 dei voli di business travel in Europa

Guardando all’Europa, nella seconda metà dell’anno della pandemia si è registrato un settimo dei collegamenti aerei rispetto allo stesso periodo del 2019.

Sul totale dei voli effettuati dai viaggiatori d’affari, il 52,2% sono stati voli domestici, contro il 39,2% dello stesso periodo del 2019.

Tra luglio e dicembre 2020, il 37,5% ha riguardato collegamenti aerei continentali, mentre negli stessi mesi del 2019 questo dato si attestava a poco meno del 50%.

Nella seconda metà del 2020, infine, solo il 10,3% dei viaggi ha avuto come meta una destinazione intercontinentale fra Americhe, Asia, Africa, Australia o Nuova Zelanda. Nello stesso periodo del 2019 i voli intercontinentali contavano, invece, per un 15,4%.

I tempi di prenotazione del 2019 e del 2020

I tempi di prenotazione sono stati stravolti.

Nella seconda metà del 2019, i voli venivano prenotati, in media, con 23,5 giorni di anticipo rispetto alla data di partenza.

Nel 2020 questo dato è sceso a soli 15,8 giorni.

Infine, chi ha effettuato una trasferta di lavoro è rimasto lontano per una media di 9,2 giorni nella seconda metà del 2020, pur percorrendo distanze relativamente brevi, contro la media di 5,5 giorni del 2019.

Airplus lancia una nuova piattaforma più evoluta

E’ recente il rilascio da parte di Airplus di nuove virtual cards su una piattaforma tecnologica in cloud. Su di essa migreranno tutti i prodotti nei prossimi mesi.

La principale caratteristica degli strumenti di pagamento virtuali appena introdotti è rappresentata dalla completa personalizzazione.

Infatti, il numero di carta di credito Mastercard generato dalla transazione è limitato a una determinata categoria merceologica.

Le aziende possono limitare l’utilizzo carta di credito virtuale per acquistare biglietti aerei, oppure per le prenotazioni alberghiere, i biglietti ferroviari o un altro cluster. «Si esclude in tal modo qualsiasi utilizzo della carta per altri scopi», dicono da Airplus.

Inoltre, si fissano massimali, periodi di validità o determinate valute.

Airplus Portal: con un click si genera e si blocca la carta

Per generare la carta di credito virtuale si accede all’Airplus Portal.

L’attivazione è immediata così come il blocco, con un click.

L’integrazione con le principali piattaforme di prenotazione del Travel permette alle Tmc e alle aziende direttamente di generare una virtual card automaticamente al momento della prenotazione all’interno del sistema.

Spiega la società: «Il nuovo Airplus Portal offre una panoramica in tempo reale di tutte le transazioni e dello stato preciso delle carte emesse. I pagamenti vengono poi riportati in un estratto conto centralizzato. In tal modo il dipendente non deve anticipare nulla, mentre l’azienda ottiene come valore aggiunto un’elevata trasparenza delle spese, mediante un report complessivo consolidato. Tale estratto conto può essere corredato con dati supplementari, come ad esempio il centro di costo o il numero di progetto, il che semplifica l’allocazione successiva delle spese».

Le nuove carte di pagamento aziendali Airplus

Le tre tipologie sono:

  • Airplus virtual cards classic per clienti corporate che debbano pagare i servizi di viaggio;
  • La versione “Procurement” per acquisti B2B e ad hoc di materiali da ufficio, licenze software, utenze;
  • La carta “Travel agency” concepita appositamente per l’acquisto dei servizi di viaggio e Mice per le agenzie di viaggio e di organizzazione di eventi.

Le prime due versioni dispongono di una funzione single use per pagamenti singoli, esenti dall’autenticazione a 2 fattori della Psd2. Così come di una modalità multi-use per pagamenti ricorrenti con lo stesso fornitore.

Airplus, pioniera delle carte virtuali: Lufthansa la vende

La società tedesca è stata pioniera nell’introduzione delle carte di pagamento virtuali nel business travel: la prima fu lanciata nel 2005. Di proprietà del Gruppo Lufthansa, Airplus è un asset che sta per essere ceduto «non appena il contesto di mercato consentirà di realizzare la migliore valorizzazione», riporta l’ultimo comunicato finanziario del 14 giugno.

Nell’annunciare gli obiettivi a medio termine e l’aumento di capitale, LH ha parlato di diversi disinvestimenti tra cui anche la società di manutenzione Lufthansa Technik e di servizi di terra Lsg Group.

Il gruppo ha fissato l’obiettivo di raggiungere un risparmio lordo di circa 3,5 miliardi di euro entro il 2024 (rispetto al 2019). La metà dovrebbe essere realizzata entro la fine del 2021. Infine, prevede che le prenotazioni dai canali diretti passeranno dal 50% del 2019 al 75% nel 2024

Nel 2020 ha ottenuto un pacchetto di salvataggio dal governo Merkel del valore di 9 miliardi.

Fondata da undici compagnie aeree nel 1986, Airplus ha registrato 4,8 miliardi di euro di fatturato attraverso i sistemi di pagamento delle trasferte aziendali, contro i 16,5 miliardi pre-pandemia. Ha circa 1.150 dipendenti nel mondo.

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