Business travel in Europa

Business travel in Europa: la parola a Claude Lelièvre di Aftm, Association Française du Travel Management

Business travel in Europa: qual è l’andamento? Intervista a Claude Lelièvre, travel manager esperto e vice presidente esecutivo di Aftm

Business travel in Europa: qual è l’andamento? Lo abbiamo chiesto a Claude Lelièvre, travel manager con una vasta esperienza maturata presso importanti gruppi internazionali, nonché membro fondatore e vice presidente esecutivo di Aftm, l’Association Française du Travel Management. “Ci aspettiamo che il mercato europeo offra più armonizzazione e semplificazione. È diventato facile attraversare le frontiere per lavoro, ma c’è ancora molto da fare sul fronte dell’intermodalità tra i mezzi di trasporto. Si può citare, ad esempio, l’interconnessione dei sistemi di prenotazione che nel settore ferroviario è ancora lontana dall’essere completata, anche se i mezzi su rotaia sono destinati a svilupparsi sotto l’impulso delle misure per la riduzione delle emissioni di CO2″.

“Si attende anche una semplificazione delle procedure amministrative (modello A1), che dovrà passare attraverso una maggiore digitalizzazione. Noi sosteniamo fermamente molte iniziative lanciate dalla Commissione Europea sui Trasporti. Ad esempio, la sostenibilità e la digitalizzazione. Ma siamo frustrati dalla lentezza dei progressi compiuti dalle istituzioni europee. Con le elezioni del nuovo Parlamento Europeo, tra qualche mese, temiamo che i dossier vengano rimandati alla nuova Commissione anziché essere messi in atto prima possibile”.

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Business travel in Europa, le caratteristiche del mercato francese

Quali sono le caratteristiche specifiche dei viaggi d’affari francesi rispetto agli altri Paesi europei? «Il mercato francese dei viaggi d’affari ha diverse peculiarità. La più evidente è lo sviluppo dei servizi intorno alla capitale, Parigi. Che si tratti del treno ad alta velocità, della rete stradale, degli aeroporti internazionali o dei servizi: per i viaggiatori d’affari che lavorano all’estero, Parigi è praticamente inevitabile. Non si riscontra lo stesso schema “a stella” in tutte le nazioni, che generalmente dispongono di mezzi di trasporto distribuiti tra diverse grandi metropoli”.

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Claude Lelièvre, vice presidente esecutivo di Aftm

Un crocevia che satura il traffico aereo

“Un altro elemento è la dimensione del mercato francese, uno dei più importanti in Europa, il che può comportare vantaggi, ma anche doveri e responsabilità, in particolare per il peso politico-economico che la Francia rappresenta in Europa. Infine, c’è un parametro su cui non possiamo agire: la sua posizione geografica che la colloca al centro dell’Europa occidentale e che rende il territorio francese un crocevia, con impatti come la saturazione del traffico aereo, ma anche la manutenzione e la saturazione delle grandi arterie stradali, trasformate in collegamenti di transito”.

Le priorità del 2024

“Nonostante ciò, la posizione centrale della Francia presenta alcuni vantaggi, quali una buona connessione ferroviaria delle principali mete d’affari verso i Paesi confinanti (Regno Unito, Benelux, Spagna, Italia, Svizzera, Germania), attraverso treni ad alta velocità. Quando si interrogano i travel manager sulle loro priorità per il 2024, rispondono quasi all’unanimità che i tre argomenti chiave saranno la Csr (Corporate Social Responsibility), l’inflazione e la sicurezza. Se il controllo dei costi e la sicurezza sono argomenti relativamente ben gestiti, poiché li trattiamo da molti anni, la Csr, e più in particolare la riduzione delle emissioni di carbonio, ci conduce su territori vergini, o comunque monitorati da molto meno tempo”.

In ripresa, ma non del tutto

Il mercato dei viaggi d’affari francese è tornato ai livelli pre-Covid? E quali sono le aspettative di Aftm per il 2024? “Il mercato ha quasi raggiunto i livelli di fatturato del 2019, ma ha perso circa il 20% del traffico in termini di numero di viaggi. Questa differenza è spiegata dall’inflazione osservata nel 2023 che compensa le perdite in volume. Il mercato dei fornitori ha invece quasi recuperato le sue capacità rispetto a cinque anni fa. Ora iniziamo a smettere di considerare il 2019 come anno di riferimento. Infatti i modi di lavorare, nel frattempo, sono cambiati. D’ora in avanti il 2023 servirà come nuovo anno di riferimento”.

Nel 2024 ancora inflazione

“Le previsioni per il 2024 mettono ancora in evidenza un’inflazione, certamente più moderata, ma riscontrabile in modo eterogeneo a seconda delle località e dei settori. L’industria alberghiera, ad esempio, continua a cavalcare l’onda inflazionistica, alimentata dal ritorno massiccio dei viaggiatori stranieri a Parigi, dall’hôtellerie di lusso e dall’effetto Olimpiadi“.

“La metà dei responsabili viaggi intervistati a gennaio ha stimato un aumento del budget per i viaggi nel 2024, nonostante l’annuncio di piani per la riduzione dei costi. Le strategie messe in campo sono il ‘best buy‘ e un miglior controllo del rispetto delle politiche di viaggio. E ancora, una configurazione più precisa degli strumenti tecnologici, che ora offrono più opportunità grazie alla digitalizzazione e all’AI. Si parlerà molto anche del treno nel 2024, soprattutto per motivi di sviluppo sostenibile, con il passaggio dall’aereo alle rotaie per i viaggi nazionali o europei. Nonostante i suoi vantaggi, il treno è a volte più costoso dell’aereo! Vengono citati spesso anche i lanci di gare d’appalto presso i principali fornitori (agenzie di viaggio, società tecnologiche, piattaforme alberghiere)”.

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Business travel in Europa, le principali sfide da affrontare

Quali sono secondo Claude Lelièvre le principali sfide nella gestione del business travel in Europa? E quali competenze deve avere un travel manager per orientarsi in un settore sempre più complesso? “È sicuramente una delle domande più difficili a cui rispondere perché il ruolo del travel manager varia enormemente da un’industria all’altra, a seconda del campo di attività (nazionale, regionale o internazionale), delle dimensioni, del settore, della tipologia dei dipendenti. La prima delle qualità è certamente l’amore per il proprio lavoro e per le persone, unita alla pazienza e alla capacità di persuasione. Far viaggiare un collaboratore significa prima di tutto far viaggiare un individuo, una donna o un uomo che vi ricorda costantemente le sue esperienze personali da viaggiatore leisure”.

“Il principale ‘nemico’ del travel manager è proprio il mercato leisure. Con esso il business travel condivide molte risorse, ma è comunque molto diverso da tanti punti di vista. Il travel manager deve essere anche curioso di tutto ciò che riguarda il mondo aziendale perché è responsabile nei confronti del management di informazioni che sono diventate cruciali per le Direzioni generali: i costi, la sicurezza dei viaggiatori e la Csr”.

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Business travel in Europa, obiettivi di sostenibilità

Per rispondere adeguatamente alle nuove normative UE, oggi le aziende sono impegnate nel raggiungimento di obiettivi di sostenibilità, anche nell’ambito dei viaggi d’affari. Quali sono i fattori di cui dovrebbe tenere conto un’azienda alle prese con la definizione di una travel policy sostenibile? “A partire dal 2019 il carbonio è diventato una priorità nelle strategie Crs. Le aziende però sono ancora lontane da un approccio globale che consideri tutti gli impatti, inclusi quelli sociali e societari. Sugli aspetti sociali, faticano ad andare al di là degli obblighi imposti per legge (come la sicurezza) per intraprendere iniziative volte al benessere o all’accessibilità”.

“Anche il calcolo della CO2 generata dagli spostamenti dei dipendenti, prerequisito necessario per qualsiasi strategia di riduzione del carbon footprint, è ancora insufficiente e testimonia una visione parziale degli impatti ambientali. Infine, le imprese del settore si concentrano prevalentemente sulla riduzione degli impatti negativi e troppo raramente sullo sviluppo di quelli positivi”.

Quali strumenti e attività offre l’Aftm alle aziende e ai travel manager?

“Fondata nel 2008, l’Aftm racchiude la conoscenza dei suoi centinaia di membri – spiega Claude Lelièvre -. Consente a tutti di incontrarsi, scambiare idee sulla gestione dei progetti, condividere le migliori pratiche in tutti i settori del travel management. Organizza conferenze e tavole rotonde che affrontano tematiche globali o che esaminano le novità in presenza con esperti qualificati, oltre a workshop che consentono di acquisire competenze più tecniche. Realizza ogni anno pubblicazioni, studi e white paper e organizza cicli di formazione sui temi più attuali. Far conoscere e riconoscere il ruolo del travel manager è uno degli impegni principali dell’Aftm. Nel 2014 ha contribuito al riconoscimento della professione di travel manager all’interno dei quadri ufficiali di riferimento per l’occupazione in Francia”.

Chi è Claude Lelièvre

Con una formazione ingegneristica (Junia – Hei Hautes Etudes d’Ingénieur, Lilla), Claude Lelièvre è stato sedotto più di vent’anni fa dal mondo dei viaggi d’affari. Da allora ha ricoperto il ruolo di travel manager in diversi gruppi internazionali. È anche membro fondatore dell’Association Française du Travel Management (Aftm), presso la quale svolge l’incarico di vice presidente esecutivo, con la responsabilità dei rapporti internazionali e della comunicazione. Di recente è stato delegato francese durante la fondazione di BT4Europe (la rete europea delle associazioni di viaggi d’affari). Nel 2016 ha avuto l’onore di ricevere il premio Laurels come “Travel Manager dell’anno”.

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