Compagnie aeree sostenibili

Compagnie aeree sostenibili, ecco i vettori che indicano la rotta

Le compagnie aeree sostenibili diventano sempre più di attualità. Questa sostenibilità diventa un fattore importante nella definizione della travel policy di molte aziende. Anche per questo i vettori stessi, in tutto il mondo, stanno investendo in questa direzione in modo da rendere meno inquinanti i voli.

Vueling

Tutto ruota attorno al Saf, acronimo inglese che indica il carburante sostenibile per l’aviazione. In Europa, Vueling è una delle compagnie che più investe.

A giugno, è stato integrato il servizio Avikor, grazie al quale i passeggeri possono dare un piccolo contributo su base volontaria affinché il volo venga operato con carburante sostenibile. Un’iniziativa molto apprezzata alla quale hanno deciso di contribuire più di 40.000 passeggeri che hanno scelto di aderire in fase di acquisto dei biglietti. Risultato? Una riduzione della quantità di emissioni di CO2.

Nei primi 3 mesi del progetto, Vueling ha utilizzato più di 20 tonnellate di eco carburante, risparmiandone 60 di CO2. In pratica:  l’equivalente di 12 voli tra Barcellona e Palma di Maiorca.

Il servizio Avikor è stato lanciato da Vueling lo scorso giugno grazie all’appoggio di Exolum, azienda leader in Europa per il trasporto e lo stoccaggio dei prodotti petroliferi. Nel 2030, Iag (International Airline Group, di cui fa parte Vueling) punta a operare con biocarburante il 10% del totale dei suoi voli.

Compagnie aeree sostenibili, Catahy vola col Saf

Dall’Europa all’Asia. La sostenibilità delle compagnie aeree riguarda anche Cathay Pacific, che ha firmato un accordo con Aemetis per la fornitura di 143 milioni di litri di Sustainable Aviation Fuel (SAF) da consegnare in sette anni. Il tutto a partire dal 2025 e per gli aerei in partenza dall’aeroporto di San Francisco.

Il Saf acquistato può ridurre di oltre 80.000 tonnellate le emissioni di carbonio, equivalenti alla quantità di anidride carbonica assorbita in 10 anni da oltre 1,3 milioni di alberi. L’accordo fa parte dell’iniziativa di appalto congiunto per l’approvvigionamento di SAF stipulato dall’alleanza oneworld, di cui Cathay Pacific è un membro fondatore.

«Entro il 2050 puntiamo alle zero emissioni» ha detto il Ceo Cathay Augustus Tang. «Entro il 2030 puntiamo a raggiungere il 10% di utilizzo di Saf».

Il biocarburante miscelato che verrà fornito sulla base di questo accordo è composto per il 40% da Saf e per il 60% di carburante Petroleum Jet A-1.

Il SAF offre vantaggi ambientali significativi rispetto al carburante petrolifero per avio-jet, inclusa una riduzione fino al 100% delle emissioni di gas serra in base al ciclo di vita.

Si tratta di una soluzione fondamentale per la decarbonizzazione del settore dell’aviazione nei prossimi decenni, soprattutto per i voli a lungo raggio.

All Nippon Airways , net zero entro il 2050

Anche Ana punta a entrare fra le compagnie aeree sostenibili. Il vettore giapponese, infatti, ha annunciato le sue strategie di transizione per accelerare la decarbonizzazione e ridurre le emissioni di carbonio delle operazioni di volo a net-zero entro il 2050.

Anche in questo caso, l’obiettivo è al 2050. Per arrivare a questo risultato, entro il 2030 All Nippon Airways prevede di sostituire almeno il 10% del suo consumo di carburante con Saf. Entro 20 anni dopo l’obiettivo è di arrivare al 100%.

Per le emissioni di CO2 che non possono essere ridotte con le misure di cui sopra, il Gruppo ANA studierà l’uso di tecnologie speciali. A questo si aggiungono accordi con i produttori di aeromobili per condurre congiuntamente progetti di ricerca su tecnologie all’avanguardia.

In particolare, con Airbus ha stipulato un accordo su un progetto di ricerca congiunto per lo sviluppo di aerei e infrastrutture a idrogeno. Con Boeing, collaborerà allo sviluppo e all’utilizzo di tecnologie sostenibili in Giappone, tra cui sistemi di propulsione elettrici, ibridi, a idrogeno e altri sistemi innovativi.

Al fine di raccogliere fondi per l’attuazione di queste strategie, Ana ha creato un Green Bond Framework.

Il Gruppo ANA, proattivo nei suoi sforzi di decarbonizzazione in collaborazione con le varie parti interessate, è stato il primo vettore giapponese a utilizzare il SAF nei suoi voli regolari.

Per Delta Airl Lines obiettivo Saf e idrogeno

Dall’Asia all’America, dove Delta è una delle compagnie aeree  che continua a incoraggiare e incentivare tecnologie aeronautiche rivoluzionarie e dirompenti. Lo fa collaborando con Airbus per studiare gli aerei alimentati a idrogeno insieme all’ecosistema necessario negli aeroporti.

L’obiettivo a medio termine si basa sull’impiego di Saf realizzati con risorse vegetali e di scarto rinnovabili prodotti con una frazione dell’impronta di carbonio rispetto al tradizionale carburante per jet.

«Ma è anche una tecnologia emergente non attualmente prodotta su larga scala» spiega il Chief Sustainability Officer, Pam Fletcher. «Il che significa che è in gran parte inaccessibile e che costa da tre a cinque volte il costo del tradizionale carburante per jet».
Nella sua strategia green, Delta ha stretto partnership con i governi federale e statali. Attraverso la partnership con Colonial Pipeline, «Abbiamo dimostrato l’esistenza dell’infrastruttura per rendere accessibile il Saf in tutti i principali aeroporti della costa orientale. A questo si aggiunge la elettrificazione del 50% della nostra flotta terrestre entro il 2025 con cinque dei nostri principali hub completamente elettrici nei prossimi tre anni».
[Anche Klm, Wizz Air e United volano con biocarburante]

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