Crisi dei chip frena l'autonoleggio

La crisi dei chip frena l’autonoleggio: prenotate con largo anticipo

La crisi dei chip frena l’autonoleggio: il consiglio è di prenotare con anticipo. Per capire la situazione emersa in questi ultimi mesi bisogna guardare agli stabilimenti dei costruttori auto. Già, perché il rallentamento o il blocco della produzione di componenti ha fermato (o quasi) molte catene di montaggio in tutto il mondo.

Il risultato? Minor produzione e minor flusso di vetture nuove inserite nelle flotte delle società di car rental. Uno scenario che ha portato al grido di allarme da parte di Aniasa, l’associazione che in Confindustria rappresenta i servizi di mobilità tra noleggio e car sharing.

Una conseguenza di questa situazione è che i viaggiatori che vogliono noleggiare devono prenotare per tempo. Solo così possono assicurasi la disponibilità nel modello e nella categoria preferiti.

Emersa nei primi mesi del 2021, la crisi dei semiconduttori ha impattato negativamente sugli operatori di noleggio auto a breve termine, d’interesse anche del business travel. Questi ultimi, infatti, temono di non riuscire ad accontentare le richieste di quanti decideranno solo all’ultimo momento di prendere un mezzo a noleggio.

Leggi la ricerca Aniasa sulle auto elettriche a noleggio

La crisi dei chip frena l’autonoleggio e crea gravi danni all’automotive

Se la crisi dei chip frena l’autonoleggio, pronto è il consiglio di Aniasa: scegliere e prenotare con anticipo, vista l’imminenza delle partenze estive. E visto anche che i viaggi d’affari stanno riprendendo.

L’industria automotive, che negli ultimi 18 mesi ha subìto l’impatto dei lockdown, è ora alle prese con una nuova e seria criticità. Ossia l’insufficienza di microprocessori sofisticati, oggi essenziali per la gestione dei sistemi elettronici di bordo. Questo ha forzato i costruttori a pianificare chiusure temporanee di stabilimenti, cancellando o riprogrammando in molti i casi la produzione di vetture e furgoni.

Da Stellantis a Ford, da Mitsubishi a Hyundai, da Jaguar Land Rover a Mercedes: in ogni fabbrica nel mondo, le Case sono coinvolte in questo enorme problema.

Secondo Alix Partners, l’mpatto peggiore di quanto preventivato a gennaio. Se a inizio anno si stimava una mancata produzione di 2,2 milioni di vetture e perdite per 61 miliardi di dollari, oggi si pensa che gli Oem perderanno la produzione di 3,9 milioni di auto con perdite di 110 miliardi a livello globale.

La carenza di semiconduttori prosegue da quasi 6 mesi e secondo gli analisti non si prevede un ritorno alla normalità prima del 2022.

Ci sono fino a 1.400 chip in un veicolo oggi e il numero è destinato ad aumentare mano mano che l’industria continua la transizione verso i veicoli elettrici.

Come detto, tra i settori maggiormente impattati da questo nuovo fenomeno c’è sicuramente il noleggio a breve termine. Un comparto reduce da un 2020 in cui ha incassato il dimezzamento delle attività a causa della pandemia. E il periodo estivo, tradizionalmente il momento di punta, sarà affrontato con scaristà di flotta.

La nota di Aniasa ribadisce: «La minore disponibilità di vetture a noleggio sul territorio nazionale deve spingere quanti stanno pianificando le proprie vacanze, a prenotare per tempo le vetture di cui necessitano per raggiungere le destinazioni. Viaggiare a bordo di un’auto a noleggio resta una delle forme più sicure ed efficaci per muoversi anche in questa fase della pandemia».

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