Ferrovie, low cost e una big americana per Alitalia

Ferrovie, low cost e una big americana per Alitalia

Ferrovie, low cost e una big americana per Alitalia. Un gruppo eterogeneo composto dalla compagnia aerea statunitense Delta, dalla euro-svizzero-britannica easyJet si sono alla fine dette interessate ad affiancare e da Ferrovie dello Stato proverà così a salvare il vettore tricolore. Cercando di limitare al massimo gli esuberi o , addirittura, azzerandoli. Come invece non avrebbe fatto Lufthansa, che ha sempre parlato di almeno 3mila licenziamenti (leggi qui). Anche se da fonti governative si dice che il vettore tedesco è sempre stato interessato ad Alitalia, ma senza presentare alcuna proposta scritta. La conferma è arrivata da un comunicato di Ferrovie dello Stato, che dopo un incontro sul piano di salvataggio di Alitalia, da molti anni in gravi condizioni economiche, ha scritto: “Alla luce delle conferme di interesse pervenute da parte di Delta Air Lines ed EasyJet a essere partner industriali di FS Italiane nell’operazione Alitalia, il Consiglio di Amministrazione di Ferrovie dello Stato Italiane si è riunito oggi e ha deliberato di avviare una trattativa con le citate Compagnie aeree, al fine di proseguire nella definizione degli elementi portanti del Piano della nuova Alitalia” (leggi qui l’intero comunicato).

Ferrovie, low cost e una big americana per Alitalia. Delta, easyJet, Ferrovie dello Stato insieme al Mef alla ricerca della quadra

Ferrovie, low cost e una big americana per Alitalia. Con la regia della presidenza del Consiglio italiana, che in una nota ha scritto: “Si è concluso un vertice a Palazzo Chigi alla presenza del presidente del Consiglio Giuseppe Conte, del vicepresidente Luigi Di Maio e del ministro dell’Economia Giovanni Tria, all’esito del quale si è convenuta la disponibilità del governo di partecipare alla costituzione della Nuova Alitalia, tramite il Mef, a condizione della sostenibilità del piano industriale e in conformità con la normativa europea”. Intanto il nostro Andrea Giuricin continua  a fare i conti al vettore…e non sono certo positivi (vedilo su Twitter). Con il probabile arrivo di una, ennesima, bad company da 3,2 miliardi di euro.

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