Gbta, il 72% delle aziende sa come gestire il rischio da viaggio

Le aziende hanno una strategia legata alla gestione del rischio da viaggio? Il terrorismo che ha colpito Francia e Belgio negli ultimi mesi ha modificato i programmi di business travel delle aziende?

Un sondaggio che la Global Business Travel Association ha effettuato in 10 Paesi europei e negli Stati Uniti ha puntato proprio su questi argomenti molto “caldi” per molte imprese in giro per il mondo. Dal 23 al 28 marzo 2016, Gbta ha interpellato 301 aziende, dove è emerso che poco più dle 72% dei manager che hanno risposto ha confermato che la propria azienda ha elaborato una strategia di “risk management”. In aggiunta, l’81% dei rispondenti ha detto che gli attentati di Bruxelles  hanno accelerato il ricorso a “risk management plan” da parte della propria società.

“Il rischio fa parte dello stesso concetto di fare affari, al punto che nell’ultimo anno il tema della sicurezza è balzato al primo posto fra le priorità delle aziende” ha detto Michael McCormick, direttore esecutivo e Coo di GBTA. “Il fatto che il 28% dichiarino che l’azienda per cui lavorano non ha ancora un piano di gestione del rischio e che il 13% abbia affermato che, alla luce degli attentati di Bruxelles, i propri piani siano inefficaci, mostra che c’è ancora molto lavoro da fare”.

Il sondaggio ha rivelato anche che il 90% dei travel buyer non cambierà i propri programmi di viaggio in Europa o al massimo li modificherà leggermente. “Viviamo al cospetto di una economia globale che fa sì che, anche in presenza di una minaccia terroristica, non si possa vivere nella paura. Le aziende hanno sempre bisogno di fare affari e, per questo, i dipendenti avranno bisogno di viaggiare” ha aggiunto. (Leggi come gli attentati di Parigi non abbiano interrotto il business travel)

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