Imprese e Coronavirus

Imprese e Coronavirus, per la travel industry è emergenza economica

Imprese e Coronavirus: l’emergenza ora è economica. In seguito al panico generato da una gestione inopportuna delle procedure di contenimento del virus nonché dall’allarme mediatico che ne è conseguito, l’industria dei viaggi ha subito un grave contraccolpo.

Le grida di allarme da parte di operatori, hotel e Tmc si sono levate in un coro comune.

«Nell’arco di poche ore il settore si è completamente fermato e sta facendo fronte a cancellazioni e richieste di rimborsi», sottolinea una nota di Confindustria Alberghi. E lo fa provando a tratteggiare lo stato attuale in cui versano le prenotazioni verso gli hotel italiani.

Primo punto: servono subito misure per garantire nell’immediato la continuità aziendale e la tutela delle professionalità che costituiscono il patrimonio del settore.

«Quello che un mese fa sembrava un raffreddamento del mercato – continua la nota – si è trasformato in un completo fermo dell’attività. Con centinaia e centinaia di cancellazioni che arrivano alle strutture da tutti i paesi. Una situazione che attraversa l’intera penisola in eguale misura nelle regioni del nord, come in quelle del sud e del centro. La paura ha completamente bloccato viaggi e turismo in tutta Italia».

Imprese e Coronavirus: «La situazione è degenerata rapidamente»

«La situazione è degenerata nel giro di poche ore, da sabato mattina. Nel filo diretto attivato con le aziende, abbiamo registrato l’impressionante progressione delle cancellazioni di prenotazioni, determinata dal diffondersi delle notizie riguardanti il numero di contagi nel nostro Paese – precisa l’associazione degli albergatori -. Il numero telefonico dedicato a disposizione delle imprese ha già registrato centinaia di contatti. Perlopiù segnalazione di cancellazioni, richieste di chiarimenti sull’applicazione delle ordinanze e richieste di immediati interventi a supporto».

Già da domenica, in collaborazione con Confindustria, le prime istanze del settore sono arrivate all’attenzione del Governo. E sono soprattutto di carattere fiscale ed economico.

Scioperi sospesi fino al 31 marzo per Coronavirus

«E’ indispensabile prevedere una tempestiva serie di misure, che permettano di fare fronte alla situazione lasciando liquidità in azienda. Quindi la sospensione dei versamenti dei tributi erariali e locali, dei contributi previdenziali, dei pagamenti delle rate di mutui bancari e utenze e la sospensione del riversamento dell’imposta di soggiorno. Ma anche il potenziamento del fondo di garanzia, l’attivazione Cassa in deroga per i lavoratori delle aziende del settore».

«Occorre anche lo slittamento dei termini per l’entrata in vigore di misure che portano a un costo importante per le aziende. Come la “lotteria degli scontrini” prevista per luglio».

Come sostenere le imprese e l’intero comparto che vale il 13% del Pil e il 14,7% degli occupati italiani?

Oltre alla riduzione della imposizione che grava sulle imprese, in primis Imu e Tari, particolarmente onerose per le aziende alberghiere così come l’Irap, saranno fondamentali misure a sostegno di occupazione, investimenti e  competitività.

Le grida degli hotel dell’area milanese

Anche Atr, l’Associazione degli albergatori dell’area metropolitana milanese, fa la conta dei danni dell’effetto Coronavirus. Un sondaggio effettuato tra le 150 strutture ricettive associate, per oltre 8.000 camere, mostra che le cancellazioni per il mese di marzo sono alle stelle.

Questo anche in seguito al rinvio di diverse fiere ed eventi.

Tale tasso ha raggiunto picchi superiori all’80% nelle strutture ricettive vicine alle zone fieristiche. Più in generale l’occupazione prevista per il mese di marzo è del 50% in città e del 40% fuori Milano in un periodo in cui le strutture ricettive hanno sempre avuto tassi superiori all’80%. Mentre lo spostamento del Salone del Mobile a giugno può solo peggiorare la situazione di aprile.

«Con questi dati – spiega il presidente di Atr, Rocco Salamone – gli albergatori faranno molta fatica a pagare tasse e mutui». Infatti non è stato spostato solo il Salone del Mobile, ma diverse altre manifestazioni come Mido e Cosmoprof in cui gli albergatori hanno appreso dalla stampa delle comunicazioni inviate prima agli espositori».

Albergatori: «Nessuna speculazione sui prezzi»

Continua Salamone: «Per questo rispediamo al mittente le accuse del sindaco Sala sulla speculazione sui prezzi da parte degli albergatori. I prezzi li fa il mercato. E quello che è successo con lo spostamento delle fiere è che molti hanno prenotato nelle nuove date a prezzi fuori mercato impedendo agli albergatori di spostare nelle nuove date le prenotazioni già ricevute. Intanto abbiamo dipendenti, affitti e imposte da pagare ogni mese e rischiamo il collasso: per questo chiediamo invece a Sala di sospendere la riscossione dei tributi locali a partire da tassa di soggiorno, Tari, Tasi e imposta sulle insegne pubblicitarie, per concederci un po’ di respiro».

Atr attende da parte del Comune un segnale immediato per far ripartire il turismo nelle date lasciate vuote dalle fiere. Chiede poi che il sindaco si impegni a far riaprire musei e simboli di attrazione turistica come  Duomo, Cenacolo, Brera.

«Infine auspichiamo che la Regione convochi a un tavolo tutte le realtà produttive del territorio per quantificare i danni subiti e pensare a una campagna comune per cambiare la percezione che stanno avendo all’estero di Milano e della Lombardia intera», conclude il presidente di Atr.

Dagli hotel alle Tmc: un comparto in ginocchio

Non sono solo gli hotel a risentire della situazione. C’è anche il Gruppo Gattinoni, attivo con 6 divisioni in diverse aree di business e con un network di 1500 agenzie di viaggio affiliate. E che rappresenta uno dei principali player italiani nell’ambito del mercato turistico, tra business travel, eventi, Mice e live communication.

Un mercato che sta subendo un grave impatto economico dovuto alle cancellazioni di viaggi leisure, eventi e viaggi d’affari, innescate da un eccessivo allarmismo.

«Sono deluso e amareggiato dai comportamenti della nostra classe politica, di cui non vedo una cabina di regia, ma solo interventi che creano allarmismo e panico. In Italia e nelle regioni si sta sottovalutando l’entità dell’impatto economico che si sta arrecando al nostro Paese e la gravità delle perdite. All’estero sono stati più pragmatici e risoluti nell’affrontare la situazione, senza sottovalutarla ma senza nemmeno terrorizzare l’opinione pubblica», osserva Franco Gattinoni facendosi portavoce di un sentimento comune.

Leggi l’articolo sulla responsabilità di aziende e travel manager in tempi di Coronavirus

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Da sinistra: Franco Gattinoni e Rocco Salamone

Gattinoni: ridimensionare l’allarmismo

«Tale situazione va arginata. E in tutto ciò, media e social network hanno amplificato in maniera esponenziale lo stato di allerta e paura che si è generato», dice il presidente del gruppo lombardo.

«E’ assolutamente necessario ridimensionare l’allarmismo creato in questa settimana, per cercare di recuperare i gravi danni economici già procurati. Per farlo noi imprenditori stiamo cercando un dialogo con le istituzioni attraverso interlocutori accreditati come Confindustria o Confcommercio. Vogliamo chiedere al governo di iniziare a rivedere i toni allarmistici utilizzati fino a ora perché si possa tornare presto alla normalità».

Leggi delle richieste di Federcongressi per l’emergenza virus

Alitalia cancellerà voli

Le cancellazioni negli hotel e le difficoltà delle Tmc si ripercuotono anche sulle compagnie aeree.

Alitalia fa sapere che nei prossimi giorni taglierà alcuni voli, in seguito all’andamento della domanda.

«La compagnia sta operando il proprio programma voli regolarmente e sta monitorando attentamente tutte le limitazioni alla mobilità vigenti e in corso di adozione – spiega una fonte dell’azienda -. Da lunedì 24 febbraio è aumentato in maniera anomala il tasso di non presentazione in aeroporto di passeggeri prenotati e si è fortemente rallentato il ritmo di nuove prenotazioni. Diverse linee guida disincentivanti i viaggi verso l’Italia stanno avendo particolare effetto sulla domanda dai mercati esteri. La compagnia definirà a breve una serie di razionalizzazioni della capacità in linea con la minore richiesta di posti»

Leggi qui gli avvisi di viaggio pubblicati sul sito della compagnia.

Assaeroporti chiarisce che «gli aeroporti italiani sono pienamente operativi e che tutti i passeggeri in partenza o in arrivo presso gli scali nazionali possono continuare a fruire dei servizi e dell’assistenza offerti in aeroporto per una positiva esperienza di viaggio».

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