Il 2020 di Bmw Italia

Per BMW è l’anno dell’ibrido plug in, intervista a Dario Mennella

Il 2020 di Bmw Italia nelle flotte è caratterizzato dal raggiungimento della più ampia offerta di motorizzazioni, mai avuta prima d’ora nei termini che andiamo a spiegarvi e senza dimenticare che siamo nel contesto Premium. Volgendo lo sguardo all’anno che se ne va, il bilancio è di consolidamento. Ne abbiamo parlato con Dario Mennella, corporate, direct & special sales manager di Bmw Italia.

«Siamo molto contenti del 2019: di avere dapprima mantenuto la base dei grandi clienti e di averla accresciuta in maniera significativa – esordisce il manager-. Questo è stato possibile grazie al lavoro dei key account che si sono posti come consulenti dei fleet manager aziendali, perché oggi il fattore cruciale non è quotare meglio rispetto a un competitor bensì capire le esigenze dell’azienda». Esigenze che tra desideri di sostenibilità e must di Tco intrigano non poco la vita ai gestori.

BMW X1 con due nuove motorizzazioni

La stima di chiusura del 2019 per la Casa è di un +5% di vendite del segmento company cars, considerando sia Bmw sia Mini. «Abbiamo gettato buone basi per il 2020, durante il quale avremo due nuove motorizzazioni molto importanti per la X1 già apprezzata nelle flotte – continua -: accanto alle versioni 18d e 20d avremo la 16d e, per la prima volta, il plug in hybrid fino a 70 km di autonomia in elettrico. Andiamo in tal modo a completare un’offerta sul Suv, già disponibile con la berlina».

Vedi qui il restyling di metà carriera presentato a Francoforte della X1.

La key word del 2020 è “ibrido plug in”

La parola-chiave di Bmw Italia nel 2020 sarà “ibrido plug in”, indiscutibilmente. «Sarà un anno molto importante perché andremo a completare la gamma che oggi è disponibile su nove modelli, dalla Serie 2 Active Tourer alle Serie 3, 5 e 7, per non dimenticare Bmw X3 e X5, infine la i8 e la Mini Countryman*», sottolinea Mennella.

Ecco che oltre sulla X1, la casa di Monaco porterà l’ibrido plug in sulla X2sulla iX3, sulla Serie 3 Touring e sulla Mini Cooper SE, che è la prima Mini completamente elettrica. Inoltre di puro elettrico, già disponibili, ci sono la i3 e la i3s.

L’offerta di propulsione elettrificata va aumentando in linea con gli obiettivi al 2023, quando Bmw vorrà averne 25 modelli (oggi sono 12, ndr), dei quali oltre la metà full electric. Intanto il gruppo ha raggiunto il traguardo di mezzo milione di auto elettrificate consegnate ai clienti di tutto il mondo. In Italia, a fine novembre sono state 3.500 le automobili elettrificate vendute (Bmw + Mini), con una crescita del 57% rispetto al pari periodo del 2018.

In particolare, quest’anno la X3 diventerà la prima vettura disponibile in quattro varianti: diesel e benzina, ibrido plug-in ed elettrico puro.

Per quanto riguarda le batterie è bene notare che si parla di quarta generazione, che vede aumentato il range di autonomia da 50 a 80 km.

Bmw Serie 1

Un’altra risposta alle flotte aziendali viene dalla riedizione della Serie 1, di cui vi abbiamo scritto qui. Per Mennella «è certamente occasione di conquista di nuovi parchi auto aziendali perché grazie alla trazione anteriore aumenta lo spazio per i passeggeri e il comfort di guida – argomenta -, pur mantenendo l’handling sportivo e alcuni elementi di razionalità per il mondo flotte, arricchiti da innovazioni negli Adas che quindi salgono a bordo anche della più piccola della Casa».

Il 2020 di Bmw Italia, arriva la funzionalità eDrive Zones

Il 2020 di Bmw Italia segna anche l’avvento della funzionalità eDrive Zones. In pratica, l’auto riconoscerà quando dovrà proseguire in modalità elettrica. Sarà disponibile su tutti i modelli ibridi plug in che quindi saranno equiparate alle full electric, proprio grazie a questa innovazione tecnologica. Spiega Mennella: «Quando il driver entra in quartieri con limitazioni di traffico la vettura è in grado di passare alla guida a zero emissioni, grazie ai sistemi di navigazione che vengono aggiornati di pari passo con le notifiche dei Comuni italiani».

Ibrido plug in, aggiornamento del MIT

L’anno dell’ibrido plug in per Bmw viene in simultanea con l’aggiornamento del Ministero dei Trasporti, che con una recente circolare ha aggiornato i parametri di emissioni in tre fasce, chiarendo sul concetto di hybrid.

Ci informa Mennella: «Sotto i 60 grammi di CO2 per chilometro sono considerate tutte le plug in hybrid oltre che le auto elettriche – spiega -, dai 60 ai 95 grammi sono le full hybrid che non contemplano la ricarica alla spina, ma grazie alla frenata rigenerativa e viaggiano solo 2 chilometri in elettrico (Bmw non ha questa tipologia, ndr). Infine le mild hybrid che non sono mai completamente elettriche ed è una motorizzazione che stiamo introducendo in questo periodo».

Questo per sottolineare che per Bmw l’unica opzione è l’ibrido plug in: «Prendiamo energia dalla rete elettrica e non convertiamo benzina in elettricità. Per la Casa è fondamentale il concetto di sostenibilità ambientale a tutto tondo. E non solo nelle auto in circolazione, anche nella vita complessiva delle vetture e delle fabbriche dove vengono costruite».

Come convincerà i fleet manager sull’elettrico?

«Facendogliele provare anzitutto: lo stile di guida è completamente diverso. Poi trattiamo il tema della ricarica e sulle aziende facciamo due attività. Da una parte proponiamo la card che permette l’accesso ai punti Charge Now distinguendo tra conto aziendale e personale (del driver), dall’altra le strutture di ricarica installate in sede».

Mennella insiste sull’approccio di conoscenza: «Potrebbe sembrare un proclama da venditore quando dico che mettiamo davanti a tutto le esigenze dell’impresa, ma è solo facendo provare le auto elettriche o ibride plug in, misurando i chilometri percorsi e i consumi, che possiamo vendere il prodotto giusto. Annullando l’ansia di ricarica ed evitando errori di valutazione».

La telematica fa il resto: Bmw ha il pacchetto Connected Drive che tra i servizi digitali su Serie 3 e Serie 1 permette di aprire l’auto con lo smartphone e di configurarle come vuole il dipendente. Da luglio 2020 anche con Android Auto.

Addirittura, in caso di flotte condivise si può dare il nome a ciascuna vettura e profilarla per più beneficiari. Per quanto riguarda il tracciamento delle informazioni sull’utilizzo dei mezzi, Bmw offre il servizio Cardata. Quest’ultimo trasmette i dati ai server della Casa in forma criptata e sicura grazie a una Sim card integrata in auto. Naturalmente con il consenso del driver e nel rispetto della privacy, nonché delle norme europee che vietano la fruizione da terze parti.

*Tutti i modelli in cui l’ibrido plug in è già disponibile sono:

BMW Serie 2 Active Tourer (225xe)

BMW Serie 3 berlina (330e)

BMW Serie 5 berlina (530e e 530e xDrive)

BMW Serie 7 (745e e 745e xDrive)

BMW X3 (X3 xDrive30e)

BMW X5 (X5 xDrive45e)

BMW i8

BMW i8 Roadster

MINI Countryman (MINI Cooper SE Countryman ALL4)

 

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