MASERATI LEVANTE TROFEO VESTE UN V8

Tra lusso e super potenza sta il gioiello di Maserati Levante Trofeo V8 spinto da uno dei motori più potenti mai adottati dalla Casa modenese su un’auto stradale. Il V8 Twin Turbo (made in Ferrari) da 3,8 litri che con la nuova modalità di guida Corsa regala emozioni incredibili.

Eccoci a raccontarvi di un Suv da 580 Cv e 6.250 giri al minuto, con un’accelerazione da 0-100 km/h in 4,1 secondi, per una velocità massima di 300 km/h. Creato per il mercato statunitense, dove esprime queste qualità con potenze ancora maggiori, è arrivato all’Italia nell’estate scorsa sia nella versione Trofeo sia in quella GTS (in questo caso 530 cv).

Ma soffermiamoci sulla Trofeo, che abbiamo provato in un novembrino weekend milanese in viaggio verso il lago Maggiore. Romantiche giornate di pioggia, spezzate dal sound inconfondibile Maserati e da quel lusso confortevole che solo l’eccellenza italiana dei materiali e dell’artigianalità sa esprimere senza apparire ridondante.

Maserati Levante Trofeo V8: Il lusso come te l’aspetti

Gli interni sportivi convalidano il comfort, a partire dai sedili con gli iconici poggiatesta griffati dal Tridente, realizzati nella pelle di lavorazione fiorentina più morbida al tatto, detta Pieno Fiore. Le cuciture a mano sottolineano quel tocco di accuratezza che ancora fa la differenza. I dettagli in fibra di carbonio opaca per un “effetto deciso” esaltano la sensazione di accoglienza, completata dall’ascolto di un’ottima playlist. Che considerato l’impianto audio Premium Surround Sound di Bowers & Wilkins da 1.280 watt con 17 altoparlanti è il minimo si possa fare. Finché lo sguardo cade sul cambio automatico ZF a 8 rapporti con la nuova funzionalità, che si aggiunge a Normal, ICE, Sport e Off Road. La Levante Trofeo V8 invita a scegliere “Corsa” per eccitarvi con la risposta più rapida dell’acceleratore, cambi di marcia veloci e la disattivazione automatica del passaggio alle marce superiori. E ancora, vi regala quel piacere di guida sportiva grazie all’assetto più basso delle sospensioni pneumatiche e all’impostazione ottimizzata della trazione integrale Q4. Per non sbagliare, questo Suv ha un sistema di controllo integrato del veicolo (IVC), che previene l’instabilità della vettura, anziché limitarsi a correggere gli “errori di guida”, come avviene con l’ESP (electronic stability program) tradizionale. Niente male, vero? Andiamo all’estetica.

Le linee sportive di Maserati Levante Trofeo V8

Il restyling esterno della Levante Trofeo si è concentrato sulla fascia anteriore inferiore e sul paraurti posteriore, per imprimere ancora di più quel look sportivo che non tradisce quanto sta sotto il cofano (tra l’altro realizzato in alluminio, ottimo per bilanciare il peso dell’auto). Al Salone di Ginevra 2019, dove è stata presentata la Launch Edition, la nuova silhouette ha catturato i flash: la sportività del nuovo modello è accentuata dallo splitter inferiore, dalle mostrine delle prese d’aria anteriori, dalle minigonne laterali e dall’estrattore posteriore, realizzati in fibra di carbonio laccata ultraleggera. Il frontale ha una calandra con doppi listelli verticali in finitura Black Piano e la fascia inferiore a nido d’ape, inconfondibili. Sul montante posteriore il logo Trofeo “Saetta” è la firma senza tema di smentita, come le pinze freno ad alte prestazioni di colore rosso, blu, nero, giallo oppure… argento.

I prezzi della gamma Levante V8 partono da 139.600 euro per la versione GTS, 160.100 euro per la Trofeo e 181.000 euro per la Trofeo Launch Edition in 50 esemplari e tre colori esterni unici come il Blu Emozione Matte, il Giallo Modenese e il Rosso Magma.

Coperchio motore in fibra di carbonio e teste dei cilindri rosse

Siccome il bello è sotto il cofano, alziamolo! Il coperchio motore e anche le teste dei cilindri, verniciate di rosso, danno un tocco di classe a questa performante auto di lusso. Il potente motore V8 è protetto da un imponente coperchio in fibra di carbonio: un’opera d’arte indiscutibile.

Guarda la prova su strada di  Maserati Levante Trofeo V8 della nostra direttrice Paola Baldacci

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