omoda 5

Omoda 5: buon prezzo e 4 cilindri a benzina

È la prima del marchio Chery per l’Italia, comoda e ben equipaggiata vettura di segmento C

Si chiama Omoda 5, il primo modello che mette le ruote su strada nel Bel Paese, per il brand cinese, del colosso Chery, nella sua offensiva al mercato europeo e italiano.

Andiamo subito al sodo, visto che del marchio e della sua declinazione verso il mondo, anche delle flotte, abbiamo già parlato e un po’ parleremo, prossimamente, intervistando i referenti italiani. Questo prodotto, auto, è un semplice e moderno crossover, come lo si aspetterebbe anche se venisse dalla “vecchia Fiat” per essere chiari, anzi: comodo, abbastanza pratico, che guarda anche le famiglie per un uso quotidiano.

omoda 5

Dotazioni, Tecnica e Funzioni Omoda 5

Senza velleità sportive certo, di lusso, di elettrificazione (per ora) in una chiave cinese che è però molto più europea di quanto si possa pensare (in Chery qualche legame e personaggio del settore automotive europeo lo hanno). Anche dopo aver visto qualche rivale connazionale.

Lo stile non è personalissimo, ma è coerente alle linee base pulite con quel po’ di grinta nelle finiture (vedi la “grigliona” o lo “spoilerone): quanto serve ad “accostarsi” sul saturo segmento C, data la lunghezza di 4,37 metri.

Il motore, della versione di lancio a cui seguirà la Bev (diversa anche nello stile) è unicamente termico benzina, a 4 cilindri: 1.6 turbo di prestazione “onesta” visti i quasi 150CV.

Non si corre con Omoda 5, sennò “rolla” come norma che sia, un “suvettino a trazione anteriore”, ma frena bene e sotto il cofano un occhio “da officina” non trova nulla di fuori dai canoni, al primo sguardo, anzi (il motormanagement è Bosch).

Per il resto viaggiando degno comfort (non sonoro), buona connettività (wireless) e funzioni digitalizzate in evidenza. Senza esserlo totalmente, digital, i comandi, come sulle Tesla. E senza essere troppo ricche, troppo coreografiche, le funzioni di touch e strumento (entrambi 12,4’’), come su altre vetture cinesi.

Un modello che è parso ben assemblato e dotato, anche in fila posteriore per i comandi e che proveremo meglio con calma, durante i prossimi mesi.

Prezzi d’attacco

Per il posizionamento in fascia, parla il prezzo: accesso gamma da 27.900 euro e 2 allestimenti, di cui il primo papabile di flotta a cui non serve l’elettrificazione. Il top, per ora, costa comunque meno di 30K e include visione a 360°, tetto apribile, audio Sony e altro. La garanzia, è di 7 anni o 150.000 km, prestata al momento da una rete di concessionari in espansione, con 63 punti italiani e un centro ricambi.

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