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Prosegue l’allerta in Europa, terra di conquista automotive [RadiciGroup]

RadiciGroup, protagonista nella chimica italiana, vede i problemi del caro energia con i risvolti per cui cinesi e americani trovano spazio nell'automotive

Coincide con parte delle discussioni del prossimo MissionForum, quanto di recente è emerso dalla conferenza stampa RadiciGroup.

Un allarme che arriva da chi, in Italia, “serve” l’industria automobilistica ed ha sensibilità globale. “Seguiamo i nostri clienti nei diversi mercati – spiega Angelo Radici, presidente del quarto gruppo chimico italiano (giro d’affari 1.542 milioni, oltre 30 siti produttivi) – il mercato dell’automotive vale il 50% dei nostri consumi, ma negli ultimi anni ha registrato un calo in Europa”.

E’ un’allerta non da poco, se anche la chimica nazionale è nei guai per il caro energia e vede come ne approfittano multinazionali “asiatiche e americane”. Come già evidenziato su queste pagine, sono loro che grazie al costo basso dell’energia nei Paesi lontani dal nostro, hanno potuto “invadere” l’Europa.

In questo settore, vicino all’automotive, con polimeri a buon mercato. Meno lavoro quindi e anche meno, alcuni, clienti per le aziende storiche locali.

Anche se dalla bergamasca ricordano di avere già sviluppato applicazioni per motori elettrico. RadiciGroup ha infatti 18 dei primi 20 clienti che sono del settore automotive.

RadiciGroup

Tra le parti auto che usano materiali dell’azienda italiana, ci sono vari rivestimenti, tasti e comandi, maniglie, ma anche braccioli e vani. Fuori dall’abitacolo anche coperture, collettori e alloggiamenti dove si sfrutta la chimica (polimeri, filati, tessuti e plastiche).

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