Scenari della mobilità aziendale

I prossimi scenari della mobilità aziendale, da fleet manager a mobility manager

Quali sono i prossimi scenari della mobilità aziendale? Fleet e travel management in un’unica funzione? Questo è quello che potrebbe rappresentare la corporate mobility del futuro. Ecco il tema di uno dei webinar di Biztravelforum.it, in cui vari professionisti del settore del fleet management sono intervenuti per parlare dell’evoluzione del mercato.

Un mercato che in Italia conta oltre 200.000 vetture, per un valore globale di 1,2 miliardi di euro, secondo quanto emerge dal dibattito.

Il settore sta cambiando anche a causa dell’emergenza Covid-19, nei termini di un’accelerazione delle tendenze già in corso.

Tra quelle messe in evidenza durante la presentazione c’è che l‘81% delle flotte aziendali è costituito da auto in noleggio lungo termine, contro il 17% che è di proprietà. Solo il 2% è in contratto di leasing finanziario.

Il dato più importante è sulla salute del mercato, misurata in questo scorcio di 2020 ed evidenziata dalla tabella qui sotto.

Alla domanda “Alla fine di quest’anno i veicoli in flotta saranno di più o di meno?”, i manager interpellati (diverse centinaia) hanno risposto così:

Restano gli stessi: 60%
Aumenteranno: 30%
Diminuiranno: 10%

Scenari della mobilità aziendale: travel e fleet manager

Un altro elemento che forse più di tutti caratterizza gli scenari della mobilità aziendale è il fatto – evidenziato dal 79% degli intervistati – che fleet e travel manager abbiano degli elementi in comune. Anche se non del tutto, visto che solo il 26% ha iniziato un processo di integrazione tra le due figure.

Almeno i 3 quarti di chi non ha ancora iniziato tale processo «pensa sia giunto il momento di pensarci».

Scenari della mobilità aziendale
Andrea Croce di Fca

«Sono sempre di più le aziende che integrano gestione della flotta, spostamenti casa-lavoro e miglioramento delle esigenze dei dipendenti», così Andrea Croce, fleet and business sales director di Fca.

«Per questo motivo, le figure di fleet management stanno diventando più complete. Considerano la flotta aziendale come un’opportunità per dare un servizio e migliorare la qualità dei colleghi in tema di mobilità. Inoltre, la connettività delle vetture, con il grande numero di dati, semplificherà la gestione della flotta a favore della customer experience».

Scenari della mobilità aziendale

Su una linea simile la posizione di Dario Mennella, corporate direct & special sales manager di Bmw Italia, che punta sulla tecnologia come fattore “abilitante”.

«Ci sono 2 elementi chiave – osserva -: il primo è che la tecnologia consente in qualche modo di integrare sempre di più le esigenze di questi manager: fleet, mobility e travel. Ad esempio, sull’app che gestisce la vettura, il driver può vedere la disposizione di ulteriori mezzi che gli consentono di percorrere l’ultimo miglio. Oggi i conducenti si sono slegati dal concetto di utilizzare un mezzo di trasporto solo per sé. A tutto vantaggio del risparmio e della qualità della vita».

Addio alla proprietà e anche al noleggio di un’auto

Scenari della mobilità aziendale

Sul graduale “pensionamento” del concetto di proprietà del veicolo è andato anche Andrea Algeri, general manager telemobility di Texa.

«Le figure professionali distinte di oggi saranno integrate nel travel-mobility manager, che opererà su varie situazioni. Inoltre, in futuro ci dimenticheremo non solo della proprietà di un veicolo, ma anche del noleggio. Saremo più orientati sul mero utilizzo del veicolo quando serve e come serve».

Patrizia Monti, head of UFleet, Traxall division,del Gruppo Uvet, ha invece sottolineato l’importanza dell’auto individuale in tempo di Coronavirus

Spiega: «È al centro della mobilità. Dal canto nostro dobbiamo sostenere i mobility manager, perché ora devono valutare con sempre maggior attenzione gli spostamenti con auto privata o aziendale. Stiamo mettendo sul piatto sistemi che permettano di interagire con diverse forme di mobilità. Lo smart working e le teleconferenze hanno fortemente cambiato il paradigma».

Flessibilità dei contratti e auto a noleggio elettriche: i trend

La richiesta di flessibilità dei contratti di noleggio dell’auto aziendale è un elemento di attualità della mobilità aziendale.

Scenario già in atto, come si vede dalla tabella qui sotto dove il 68% delle imprese ha già richiesto misure “paracadute” ai propri fornitori.

Un altro trend è rappresentato dalle vetture elettrificate, presenti in una azienda su 4.

Solo in una su 5 non è ancora stata valutata l’introduzione di auto ibride o a emissioni zero.

Lo confermano Dario Mennella – che sottoinea la sensibilità dei risvolti positivi delle auto emissioni zero – e Patrizia Monti, che vede un nuovo approccio verso queste motorizzazioni soprattutto per un diverso utilizzo dei parchi aziendali.

Tra i sostenitori anche Barilla, dove il fleet buyer Giovanni Tortorici ha spiegato che «oltre a essere necessario creare una interconnessione tra i vari sistemi di mobilità, dobbiamo spingere verso soluzioni sostenibili. Però occorrono dei piani».

«Se per elettrificato intendiamo anche le auto ibride, sicuramente le prenderemo in considerazione» ha detto Stefano Bendandi, fleet, travel & mobility manager di Aboca. «Bisogna fare un’analisi approfondita tra costi e benefici, perché non su tutti i percorsi è adatto l’elettrico».

Alessandro Benoldi, fleet management di Cedacri, apre le porte alla mobilità a emissioni zero se «le auto elettriche saranno considerate un tema di welfare aziendale, soprattutto per l’accesso dell’area C o Ztl e il parcheggio gratuito sulle strisce blu. Il vero valore aggiunto sarà la creazione di una rete di ricarica efficiente, facile da utilizzare e di facile accesso».

La mobilità elettrica e il nodo colonnine di ricarica

«Vediamo l’auto elettrica in crescita significativa nei prossimi 5 anni», è sicuro Alberto Viano, AD di Leaseplan Italia.

«Chi ha già scelto la mobilità elettrica si sta rendendo conto che le auto a emissioni zero hanno un tasso di disponibilità più alto rispetto alle benzina o diesel. È infatti sufficiente un punto di ricarica presso l’ufficio o l’abitazione per avere una vettura sempre disponibile senza mai fermarsi a fare il pieno di carburante. Quando i punti di ricarica avranno raggiunto una capillarità nazionale – oggi limitata soprattutto alla Pianura Padana – si capirà quanto è comodo e utile avere un’auto elettrica. In aggiunta, stiamo assistendo a una riduzione del gap di prezzo tra auto elettrica e a combustione interna».

«L’obiettivo è arrivare al più presto a una autonomia maggiore delle EV. Tuttavia ritengo che il futuro sia l’idrogeno, che rappresenterà un vero cambio di passo. L’elettrico è solo un passaggio», ha aggiunto Simone Boeretto, direttore servizi generali Eismann.

Negli scenari della mobilità aziendale emerge che le imprese immaginano un futuro con un’auto diversa e di diversa alimentazione. Ma non immaginano un futuro senz’auto. Anche perché l’emergenza Covid-19 ha ridotto drasticamente l’uso dei mezzi pubblici.

«Pur avendo ridotto i viaggi di lavoro, hnno aumentato la quota di viaggi effettuati con l’auto aziendale», aggiunge Alberto Viano.

«Si tratta di mezzi già in assegnazione oppure che stanno cercando di acquisire con formule di “pool”, assegnabili solo per le trasferte. Questo fa sì che il ruolo del fleet manager si fonda con una figura che si occupi più generalmente di travel planning. La sua preparazione comprende sia la parte fiscale sia l’HR».

Approfondisci con il total cost of ownership dell’auto: premiate le elettriche.

Noleggio o proprietà: Questo è il problema

Scenari della mobilità aziendale

Attenzione a non pensare che il noleggio o il “pay per use” siano sempre economicamente vantaggiosi rispetto alla proprietà, sottolinea Paolo Ghinolfi, amministratore delegato di Sifà.

«Tra gli scenari della mobilità aziendale c’è sicuramente un passaggio allo spossesso dell’auto rispetto alla proprietà. Ma le soluzioni oggi proposte – come il pacchetto chilometrico – non sono ancora affinate per andare incontro alle necessità dei clienti. Questi ultimi, infatti, cercano sì un costo variabile e di avere un utilizzo dell’auto in funzione delle esigenze di momento in momento. Ma vogliono costi certi. Dobbiamo aiutare il cliente ad evitare sorprese, poiché potrebbe anche spendere di più con una vettura a noleggio rispetto a una in proprietà».

Scenari della mobilità aziendale

Sull’accostamento tra fleet manager e travel manager – è tornato Roberto Moneda, corporate fleet director Europa di Targa Telematics.

«Una considerazione su cui dobbiamo fermarci sono i dati relativi alla mobilità: bisogna identificare la mobilità come un servizio e non come una necessità di puro spostamento. Quasi come fosse un’integrazione nella vita di tutti i giorni. Dunque, individuare le figure capaci di analizzare questi dati complementari e integrarli su più livelli sarà il nuovo ruolo del mobility manager delle aziende del futuro».

 

Scenari della mobilità aziendale

 

 

 

 

Lascia un commento

*