Toyota flotte auto

Toyota accompagna le aziende nell’elettrificazione delle flotte auto

Dario Pergolotti Antiochia, da inizio anno responsabile flotte Toyota Italia, spiega la strategia nel seguire le aziende nell'elettrificazione, fornendo C-HR ibride entro 60 giorni dalla richiesta

Con il lancio della C-HR plug in hybrid, Toyota punta ad accompagnare l’elettrificazione delle flotte auto di aziende italiane.

Un settore, questo, che da sempre riveste un ruolo importante per la sede italiana del costruttore giapponese. Prima di tutto: il nuovo C-Suv alla spina non è ancora nelle mani dei fleet manager e dei suoi collaboratori ma si appresta ad arrivarci.

In questo mese, infatti, la nuova versione dell’auto che con la prima serie è sul mercato da 7 anni è nei concessionari, dove si potrà toccare con mano.

Dall’inizio del 2024, il responsabile flotte di Toyota Italia è Dario Pergolotti Antiochia. Da una “vita” in azienda, conosce per filo e per segno tutti i modelli usciti dalle catene di montaggio del primo gruppo automobilistico al mondo. O almeno tutti quelli lanciati in questo secolo.

Il suo obiettivo non è da poco: aiutare le aziende nella transizione ecologica. E per farlo, ha in serbo delle proposte irrinunciabili.

Come sono andate le vendite della C-HR?

«All’interno del mercato del noleggio, dal suo lancio C-HR ha vissuto un forte momento di crescita e protagonismo. Complessivamente abbiamo prodotto e venduto circa 20.000 unità. Senza dubbio è la numero uno tra i C-Suv elettrificati. Un’auto molto importante che ha portato nel mondo del noleggio una forte elettrificazione».

Quindi rappresenta un modello chiave per Toyota e per le flotte auto…

«Per Toyota ha rappresentato tantissimo negli ultimi anni: nel mondo delle flotte auto e del noleggio, un’auto su cinque era una versione della C-HR. Con l’introduzione della versione plug-in hybrid, andremo a rafforzare ancora di più la nostra offerta e le nostre vendite in questo mercato. Mercato che, per quanto riguarda le vetture ricaricabili, nel 2023 riguarda circa 11.000 auto a noleggio di cui il 75% a lungo termine e 25% a breve termine. Ed è proprio questo il rapporto che vogliamo raggiungere nel 2024 con la nostra CHR plug-in: tre su quattro al lungo termine e una su quattro al breve termine».

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La Toyota C-HR plug-in hybrid

Quali sono i clienti di questa versione plug-in?

«Sicuramente aziende che stanno cercando di creare una forte immagine green e che hanno iniziato un percorso di elettrificazione di tutta la flotta. Però che non vogliono rinunciare alla flessibilità del modello plug-in e di un full hybrid, quindi con bassissime emissioni che permettono loro di raggiungere i loro obiettivi di CO2.

Ci sono poi aziende che hanno una flotta che opera nelle grandi città. Abbiamo visto come il sistema di geofencing della C-HR plug-in che è in grado di commutare in elettrico durante la marcia nei centri abitati. E poi c’è un altro fatto: viste le bassissime emissioni di CO2, ci sono anche utenti che la scelgono perché rientra nella minima tassazione di fringe benefit personale. E che quindi aiuta a tenere bassi i costi di questo benefit aziendale.

La misura “wehybrid” Toyota continua anche per le flotte auto?

«Certamente sì. Anzi: poco fa ho parlato di aziende che stanno facendo un percorso green. Le annuncio in anteprima che lanceremo “wehybrid” con C-HR plug-in, che poi estenderemo a tutte le auto full hybrid e plug-in hybrid Toyota. Entro la fine del 2024 andremo a fare un progetto pilota con due aziende che poi allargheremo a tutte le imprese nostre clienti.

Metteremo a disposizione una piattaforma che aiuti le aziende a spingere i propri collaboratori parte delle flotte auto Toyota a utilizzare le vetture nel modo più green possibile. È importante che le imprese seguano un percorso di elettrificazione del parco. Ma è altrettanto importante che facciano utilizzare al meglio le auto elettriche, in modo che si privilegi il più possibile la marcia in elettrico. Solo così si avrà una ottimizzazione delle emissioni di CO2 e un’attenzione ai consumi e uno sfruttamento massimo delle tecnologie che metteremo a loro disposizione».

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Come sarà questo progetto pilota?

«Le due aziende nostre partner che hanno quasi tutta la flotta full hybrid Toyota faranno una “gara” tra tutti i dipendenti, premiando chi guida emettendo meno CO2. Poi metteremo a disposizione dell’azienda i dati sull’effettivo sfruttamento della tecnologia ibrida Toyota da parte dei loro utenti. Poi faremo lo stesso con gli altri nostri clienti corporate.

Questa strategia va di pari passo con ”Hybrid coach” che è già presente sull’app Toyota. Questa supporta chi è al volante e dà consigli continui sul modo di guidare. Per quanto riguarda il mondo flotte auto Toyota, forniamo gratuitamente alle aziende dei corsi di utilizzo di auto ibride per tutte le aziende che hanno un parco auto formato da nostri modelli e che vogliono sfruttare al meglio la nostra tecnologia».

A proposito di flotte auto Toyota, qual è la vostra offerta per il plug-in?

«Entrerà sul mercato e nel cuore del noleggio con la versione trend eco e trend eco+business pack. Queste 2 versioni si affiancano a quelle che sono già disponibili nel full hybrid.

Sono versioni “di ingresso”, auto già complete di tutto quello che serve a un utente a noleggio e a un utente corporate. Insomma: sono il massimo in tema di sistemi di sicurezza e di optional e servono a chi fa parecchi chilometri al giorno.

L’offerta che abbiamo messo a disposizione per il noleggio è molto importante: un prezzo d’attacco molto incisivo da 325 euro mese con l’offerta Kinto. Nella versione full hybrid è di 50 euro in meno. Insomma: vogliamo iniziare con una formula molto competitiva.

Con la nuova versione plug-in hybrid vogliamo andare a coprire tutte le esigenze del mondo flotte. Qualunque richiesta la copriamo con le nostre auto».

Del resto la Toyota C-HR è un’auto europea di un brand giapponese con tempi di consegna ridotti. È corretto?

«La C-HR plug-in non è solo è un’auto fabbricata in Europa – come del resto la full hybrid – ma tutte le componenti arrivano dall’Europa. Quindi anche le parti che compongono i motori ibridi o quelle componenti che un tempo arrivavano da paesi extraeuropei. Questo è un grande vantaggio, ci permette di essere molto flessibili e veloci per garantire ai nostri clienti tempi di consegna molto rapidi. Ad oggi non dico che abbiamo auto in pronta consegna ma nel giro di 60 giorni riusciamo a consegnare la vettura prescelta».

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