Emmegi studios cambiamento

I nuovi Emmegi Studios per il cambiamento degli eventi che prende forma

Il cambiamento che la società ha dovuto affrontare ha spinto alla creazione di nuove iniziative, com’è successo con gli Emmegi Studios di Nerviano, alle porte di Milano.

I quattro studi sono stati presentati con l’evento digitale  “Changing, welcome to the new Emmegi Studios“, condotto da Anna Scardovelli, sociologa ed esperta di comunicazione.

Una tavola rotonda sul mutamento globale in linea con l’intento del nuovo spazio: dare una spinta al rivoluzionario sistema digitale che si sta andando a creare nel post pandemia.

Ad accogliere gli ospiti, uno dei nuovi spazi di Emmegi, che ha permesso agli spettatori in streaming una visita virtuale ed immersiva.

Il confronto tra personaggi di diversi ambiti – imprenditori, manager, ricercatori ed operatori televisivi – ha permesso di toccare la questione da diversi punti di vista, sviluppando una visione d’insieme.

Mario Parini, fondatore di Emmegi Studios, e Anna Scardovelli, mediatrice dell’incontro

«Da sempre, il cambiamento è nel DNA di Emmegi Sistemi di Comunicazione. La realizzazione dei 4 nuovi Emmegi Studios non è altro che l’ennesima conferma di questa nostra attitudine strategica e operativa. Un progetto figlio dei tempi, che ha l’obiettivo di dare risposte concrete alle nuove esigenze dell’ecosistema digitale che la pandemia ci ha consegnato».

Questo è quello che afferma Mario Parini, Ceo di Emmegi Sistemi di Comunicazione e fondatore degli studios.

Figli del cambiamento digitale post pandemia: nascono gli Emmegi Studios di Nerviano

Collocati all’interno di quattro edifici industriali dislocati in 7000 mq, gli Emmegi Studios, nascono per rispondere all’esigenza di ripresa degli eventi, combinata con le nuove necessità dettate dalla pandemia.

Così, la location permette di creare vere e proprie visite fisiche e virtuali. Si tratta di spazi già completamente attrezzati per dare vita a eventi, produzioni video e tanto altro, presentandosi come quella che l’azienda chiama una “soluzione all in one“.

Si parte dall’idea del cliente e la tecnologia e il team di Emmegi fanno il resto.

La quantità di format ed output televisivi eseguibili, infatti, è ampissima: eventi live, in streaming, registrati, produzioni video, effetti speciali. Insomma, gli studios permettono una personalizzazione degli spazi a 360 gradi.

Ognuna delle quattro sale – rispettivamente di 230, 480, 255, e 490 mq – sono dotate di una piattaforma streaming proprietaria, green screen e area lounge per lunch e coffee break.

Gli studi 1, 2 e 3 sono attrezzati con ledwall di altissima definizione e videocamere 4k. Lo studio 4 ha camerini e docce, muri insonorizzati, perfetto per riprese di film o programmi televisivi.

Emmegi mette a disposizione anche il proprio staff per regia, audio, luci e video. Inoltre, i clienti hanno la possibilità di effettuare tamponi rapidi in loco con personale medico, oltre alla sanificazione giornaliera delle zone.

Emmegi Studios: la gallery

  • Fiat Ulysse elettrico senza limiti nelle ZTL
    Fiat Ulysse elettrico senza limiti nelle ZTL
  • Reclinando i sedili, si crea spazio per gli oggetti su Ulysse
  • Su Ulysse, il tetto panoramico in vetro è standard nella versione Lounge
  • Fiat Ulysse da 7 oppure 8 posti
  • La cabina di Fiat Scudo si trasforma in uno spazio di lavoro
  • Plancia di Fiat Scudo
  • Fiat Scudo: i sedili diventano portaoggetti
    Fiat Scudo: i sedili diventano portaoggetti
  • Carico lungo su Fiat Scudo: no problem!

Per maggiori dettagli sugli studios, consulta il sito ufficiale.

“Changing, welcome to the new Emmegi Studios”

«Lo abbiamo detto tante volte, il mondo sta cambiando», apre così l’evento di presentazione Anna Scardovelli, direttrice creativa e copywriter, nonché moderatrice dell’evento online.

Emmegi Studios vuole essere la risposa ad un mercato che la pandemia ha profondamente modificato. Ma qual è la portata di questo changing?

Il cambiamento ultimamente viene percepito negativamente, soprattutto perché direttamente associato al periodo del lockdown. Tuttavia, ha degli aspetti interessanti che dobbiamo sfruttare in un’ottica futura. Ogni ambito sociale è stato radicalmente modificato e durante la tavola rotonda gli esperti hanno dibattuto di nuove forme di comunicazione che riguardano imprese, scuola e tecnologie abilitanti.

Gli ospiti dell’evento. Da sinistra: Simone Arcagni, Cristina Pez, Mario Parini, Anna Scardovelli, Elisabetta Bissoli, Carlo Panzeri e Fabio Minoli

Tecnologie disruptive: il digitale sostituito dal virtuale

Il primo a parlare a proposito è Simone Arcagni, professore di Nuovi media e nuove tecnologie all’Università degli Studi di Palermo, scrittore, mass mediologo e filosofo digitale.

Secondo il professore, bisogna capire la portata che le nuove tecnologie hanno avuto e avranno sulla nostra esistenza a tutto tondo. Queste, infatti, portano ad una modificazione di tutti i rapporti: economici, sociali, politici, culturali. Non solo, «modificano anche chi siamo e dove vogliamo andare».

La tecnologia avanza ad un ritmo così impressionante che il digitale è già superato da un concetto molto in voga, il metaverso, una vera e propria realtà virtuale. Ci sono settori, come quello del gaming, importantissimi al giorno d’oggi perché ci permettono di fare qualunque cosa sulla rete. Ascoltare concerti, guardare film, partecipare ad eventi con gli avatar.

«Insomma, il problema non sarà più digitalizzare, ma addirittura virtualizzarci», argomenta Arcagni.

Esistono nuove forme del settore dell’audiovisivo che non sono riconducibili né al cinema, né alla televisione. Invece di rifiutarli, dobbiamo chiederci come possiamo supportarli, come possiamo sviluppare figure professionali che ancora, formalmente, non esistono.

Tutte le forme del settore audiovisivo

La parola passa perciò a Carlo Panzieri, consulente del Gruppo Mediaset, esperto del settore audiovisual.

L’innovazione tecnologica è stata disruptive per questo mercato, perché televisione e televisore non sono più concetti sovrapponibili oggi. Abbiamo la possibilità di fruire i contenuti, dove vogliamo e quando vogliamo: si pensi, ad esempio, a Netflix. Per di più, dopo il Covid-19, i comportamenti delle persone sono radicalmente cambiati e, con loro, le richieste in termini di contenuti, durate e risorse economiche disponibili ed investibili.

Sono tre i vettori che stanno cambiando maggiormente: tecnologia, format e modelli di business. Si sta ridisegnando un nuovo mondo dell’audiovisivo composto da TV tradizionale, ma anche da Ott (over the top) conosciuti e Ott advertising based (la pay TV) cui si aggiungono le nuove forme legate ai social network.

Oggi, dunque, bisogna tenere conto della nascita di formati di comunicazione diversi dai tradizionali e della modifica delle richieste dei fruitori.

Scuola, Dad e Industria 4.0

Un altro settore radicalmente modificato dalla situazione pandemica è stato senza dubbio la scuola. Parla Cristina Pez, Emea Education senior manager di Acer Europa, che offre un punto di vista positivo.

Abbiamo, infatti, assistito all’urgenza per comprare i device necessari per iniziare la Dad, che nella mente di tutti è associata alla preoccupazione, alla fatica, ad un periodo in cui non avevamo certezze del domani.

Il dibattito ci suggerisce che non bisogna limitarsi a questo. La scuola ha bisogno di aprirsi alle nuove tecnologie, che non sono nemiche, adottando un atteggiamento meno “diffidente”.

Il consiglio della manager è quello di partire proprio da ciò che è stato positivo durante la Dad – come una maggiore inclusione di ogni alunno e la possibilità di personalizzare il proprio percorso formativo – e sviluppare una “nuova scuola”. Come si può fare?

L’industria 4.0, quella del futuro, richiede ai ragazzi hard soft skills nuove. E invita la scuola a formarli per lavori che ancora non esistono e di cui si conosce poco. Fondamentale in questa fase è quindi la collaborazione tra il mondo dell’educazione e quello aziendale. Rinnovare l’istruzione significa venirsi vicendevolmente incontro.

«Dobbiamo, come industrie, aiutare la scuola a realizzare questo processo di rinnovamento e, allo stesso tempo, quest’ultima dovrebbe fare uno sforzo in più», conclude Pez.

Il cambiamento nel mondo aziendale

Del mondo d’impresa ne parlano Fabio Minoli, direttore comunicazione, rapporti istituzionali e sostenibilità Bayer Italia ed Elisabetta Bissoli, team Leader commerciale Erp di Zucchetti per il Nordest.

«Bayer ha l’istinto del cambiamento da sempre», afferma Minoli.

Infatti, un anno e mezzo prima della pandemia si era già mossa per l’introduzione, una volta alla settimana, dello smart working. Benché inizialmente sia stato vissuto con un po’ di perplessità, mancando l’abitudine, con il tempo ha iniziato a funzionare meglio, tanto che già alle prime avvisaglie del Covid-19, l’azienda è stata in grado di rispondere efficacemente.

Tra gli output emersi, certamente la ricollocazione della persona al centro degli interessi anche per l’impresa.

Questo è un concetto familiare ad Elisabetta Bissoli, cresciuta nel gruppo Olivetti, innovatore per antonomasia.

La cultura instillata in questo ambito, infatti, le ha sempre ricordato che la cosa più importante è la componente umana. E il cambiamento non è separato da quest’ultimo, anzi, è intrinseco nella nostra natura.

«Il lavoro è un continuo modificarsi: emotivamente, mentalmente, fisicamente», spiega Bissoli. La cosa che aiuta maggiormente nella transizione è l’aiuto tra le persone – così ha potuto constatare all’interno di Zucchetti – che insegnino, stimino e incoraggino il cambiamento.

Gli Emmegi Studios: un content creator al passo con i tempi

Qui si inserisce la creazione degli Emmegi Studios.

«L’idea di creare questi studi è indipendente dal Covid-19», afferma Mario Parini.

Le modalità di comunicazione sono cambiate. La pandemia è stata semplicemente un forte acceleratore di una situazione che già esisteva e ha permesso di ottimizzare i tempi, creando nuovi strumenti.

Il fine degli studios è, quindi, inserirsi tra le nuove realtà e a disposizione di persone che hanno nuovi bisogni, promettendo contenuti di alta qualità televisiva, per un pubblico ampio.

In definitiva, gli Emmegi Studios rappresentano il nuovo modo di creare contenuti in un mondo che sta fortemente cambiando.

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