Il futuro secondo Sabre EnVision: con i millenials al centro

Il country director Italy di Sabre, Marco Benincasa, apre la seconda edizione di Sabre EnVision sottolineando quanto questo incontro “voglia esser diverso. Vuole messere un momento di incontro ma soprattutto di ispirazione”, spiega il manager facendo il verso ai quattro temi di fondo dell’iniziativa, ovvero learn, meet, engage e, naturalmente, inspire.

Marco Benincasa nel Rosso Sabre
Marco Benincasa nel Rosso Sabre

Un momento di incontro nella sala principale della location scelta, un vecchio edificio della Milano che fu in zona Navigli (proprio dietro all’arcirivale Amadeus…), a cui Sabre ha voluto affiancare altre sale dove testare le varie diavolerie che via via venivano presentate nel corso del convegno di apertura, come l’Oculus senza fili di Samsung, collegato a uno smartphone, o una sorta di assistente virtuale robotico. Un incontro in cui i protagonisti sono stati i Millenials, ovvero la generazione tra i 20 e i 35 anni che è sempre di più quella protagonista nel travel di oggigiorno, sia per leisure che per business: “in Italia sono circa 11 milioni e spendono nel mondo 3,5 trilioni di dollari in viaggi. Ormai sono già il 50% circa di chi viaggia per lavoro, ed effettuano già il 20% dei voli internazionali. E le stime ci dicono che nel 2020 faranno 320 milioni di viaggi” commenta Benincasa che delinea anche il profilo del “perfetto” millenial, ovvero “tecnologico, sempre connesso, amante della sharing economy per questione di prezzi ma anche di autenticità, che viaggia molto nonostante redditi generalmente più bassi rispetto alla generazione precedente, una scolarizzazione e una conoscenza delle lingue piuttosto alta”.

Joakim Everstin di Sabre
Joakim Everstin di Sabre

Un profilo riportato anche dall’intervento di Joakim Everstin, head of innovation & Tech Evangelist Emea di Sabre, che ha aperto con una citazione del visionario William Gibson, “la tecnologia è già arrivata – ha detto tempo fa – ma non è ancora  stata distribuita”.

Perché, ad esempio, “il riconoscimento biometrico era presente anche dieci anni fa ma aveva dato problemi il riconoscimento via impronte digitali; quale dita era stato usato per il primo riconoscimento?”. Nel Bt ad esempio oltre il 90% dei viaggiatori hanno uno Smart phone “ma molti usano  ancora i biglietti di carta” sottolinea l’evangelist. Che, però, aggiunge come i nuovi device “vengano adottati sempre più velocemente; negli Stati Uniti il telefono ci mise 45 anni per diventare di massa, il tablet solo 3 anni. E lo smart watch?”.

Proprio l’utilizzo delle nuove tecnologie, e di nuovo gadget, è il lavoro di Everstin, che prova a immaginarsi #sabreenvision2022: “Non è la tecnologia importante ma come si usa. E come si rende usabile per i millenials e per la generazione 0 che verrà dopo.
Che crescono con i tablet o con la Hello Barbie, connessa con un chip in Wi-Fi…”. Proprio sugli Smart watches “ci lavoro da due anni, con Peeble watch il primo. All’inizio ero un po’ così sull’oggetto, ma poi ha cambiato la mia vita. Importante sono le informazioni compatte che ci arrivano in ogni momento. E la Voice recognition. Perché , a  parte gli smartphone sempre più grandi, gli altri device sono sempre più piccoli. E credo che la biometrica è per i device indossabili quello che fu gps per gli smartphone”.

Un momento della Tavola rotonda di Sabre EnVision
Un momento della Tavola rotonda di Sabre EnVision

Gadget tecnologici, collegati al business naturalmente, al centro anche della tavola rotonda moderata dal giornalista di Wired Maurizio Pesce, alla quale hanno partecipato lo stesso Benincasa, Angelo Rossini, Online travvel analyst di Euromonitor, Antonio Bosio, product & solution director di Samsung e Alessandro Ciancimino, vice president consulting di Sabre.

Perché, come più volte detto sul palco di EnVision, il mondo sta cambiando. E si sta spostando dall’online al mobile, “ad oggi il 12,5% delle prenotazioni di viaggio si fanno in mobilità” dice Rossini, che aggiunge: “questo cambia il business model dei player del travel, con il focus che passa dalla prenotazione a tutta l’esperienza del viaggio, durante la quale fare ulteriori prenotazioni on the way che possono interessare per tutti gli attori del comparto; adv, hotel, compagnie aeree, etc. Un mondo passato anche in breve tempo dal “multi all’omnichannel” dice Bosco che vede ancora tanto spazio di crescita per migliorare l’esperienza di viaggio, “soprattutto per i vettori” sottolinea. Il 97% delle compagnie investiranno per personalizzare l’esperienza di volo, con il 92% dei loro manager che “pensano di farlo per aumentare le entrate” afferma Ciancimino, che sottolinea come quest’anno le sole ancillary arriveranno a 40 miliardi di dollari. Perciò siamo arrivati a viaggi sempre più “personalizzati, organizzati con il mobile e con programmi di loyalty che non sono più come quelli che ci sono ora” aggiunge Ciancimino, a cui fa eco Rossini che afferma come i nuovi viaggiatori utilizzeranno sempre di più “servizi geo localizzati (e quindi occhio a Google, Tripadvisor, etc., ndr) e la sharing economy, per esperienze di viaggio autentiche, con soggiorni ma anche per pranzi e cene, servizi di guida locale, etc, che in è più fanno risparmiare”. Inuan sola parola il comportamento dei Millenials, “che dobbiamo conoscerli sempre meglio perché saranno i clienti di oggi e di  domani” chiosa Benincasa.

 

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