Turismo domani: prospettive e sfide aperte

Più competizione, un mondo sempre più piccolo e una domanda in costante crescita. È la prospettiva di lungo periodo del comparto business travel secondo David Reutz, direttore di Itb, la più importante fiera del turismo tedesca: «Nell’attuale trend globalizzante – racconta infatti l’head of Itb – stiamo assistendo a una proliferazione di forme di trasporto sempre più rapide, nonché al costante aumento dell’offerta di voli. Ciò consentirà alle persone di coprire qualsiasi distanza con crescente facilità e di incontrare tempestivamente colleghi, partner, clienti e fornitori. Molte città, fino a pochi anni fa considerate destinazioni remote e di difficile accessibilità, sono inoltre destinate a diventare ben presto altrettante nuove mete per eventi mice di successo».
Se queste sono le prospettive future del business travel, davvero numerose sono le questioni aperte che il mondo del turismo, in generale, deve oggi affrontare: una serie di sfide che variano a seconda dei comparti e delle aree geografiche considerate. «La recente vicenda legata allo scandalo intercettazioni della National security agency americana ha per esempio reso sempre più pressante la necessità di trovare una rapida soluzione ai problemi connessi con la tutela della privacy – riprende Reutz -. Ma non si può non citare anche il difficile rapporto che intercorre oggi tra le agenzie online e il mondo alberghiero: una querelle che ormai non riguarda più solamente l’onere delle commissioni, ma anche tutta una serie di clausole contrattuali. La vicenda è talmente rilevante che le autorità antitrust di diversi Paesi stanno oggi affrontando la questione per comprenderne gli eventuali risvolti monopolistici, tanto che da noi in Germania presto non sarà più possibile imporre la cosiddetta condizione della parity rate (e anche l’Autorità garante della concorrenza italiana ha da poco dato inizio a un’istruttoria ufficiale sul tema, ndr)».
Altro fattore potenzialmente rivoluzionario per il mercato turistico mondiale è sicuramente la crescente domanda proveniente dalla Cina, la cui richiesta di servizi ha spesso caratteristiche diverse da quella tradizionalmente manifestata dai viaggiatori occidentali. Il progressivodiffondersi di una coscienza eco-compatibile tra i consumatori è quindi un ulteriore elemento catalizzatore di possibili cambiamenti epocali per il settore. «Tour operator, hotel indipendenti, compagnie aeree e gruppi alberghieri si stanno quindi attrezzando per costruire una risposta coerente a tutte queste esigenze emergenti», racconta ancora Reutz. «Nel segmento del lusso, in particolare, si avverte sempre più la necessità di trovare una soluzione al difficile compito di armonizzare i propri servizi di eccellenza con modelli di soggiorno green». Ma è l’intero comparto che crea continuamente prodotti ad hoc per la domanda eco-compatibile, così come più vasti e pervasivi si fanno i programmi di corporate social responsibility.
«L’industria dei viaggi, d’altronde, rispecchia da vicino le tendenze della società in cui è inserita. Se il mondo si evolve, con lui mutano le cose che le persone vogliono trovare quando si spostano in giro per il globo». Persino la recente affermazione del cosiddetto turismo esperienziale non è perciò che il frutto, secondo Reutz, della più generale tendenza verso la personalizzazione del prodotto: «Tutto il contrario di quanto avveniva con il vecchio concetto di mass-market». Da non sottovalutare, infine, sono le evoluzioni demografiche che stanno interessando alcuni paesi occidentali. La tendenza all’invecchiamento, di una popolazione che continua a viaggiare anche in età avanzata, genera infatti nuove esigenze di servizi, non più ignorabili da imprese e operatori del turismo. «Mi riferisco, in particolare», conclude Reutz, «alla necessità di creare un’offerta capace di soddisfare le richieste di mobilità del più ampio spettro di viaggiatori possibile, con il conseguente sforzo a ridurre al minimo le barriere architettoniche presenti in hotel, mezzi di trasporto e destinazioni».

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