Viaggi e intelligenza artificiale

Viaggi e intelligenza artificiale, i vantaggi della tecnologia

Alcuni addetti ai lavori del settore tecnologico spiegano come la AI generativa non sempre sia utile e non sempre abbia vantaggi immediati. Però è il futuro del turismo

Nel 2024, i viaggi e l’intelligenza artificiale generativa continueranno a modificare e migliorare l’approccio al settore di viaggiatori e imprese.

Se nel 2023 le speculazioni sui poteri di trasformazione della Gen-AI erano ovunque ma gli esempi pratici nel mondo reale erano pochi e rari, nel 2024 le cose potrebbero cambiare.

Questo nonostante alcuni analisti stiano già definendo “sopravvalutata” la tecnologia, prevedendo addirittura che subirà una “doccia fredda” nel corso di quest’anno. Ciò a causa di aspettative irrealistiche, costi elevati e sfide normative.

A dirimere la questo dilemma (viaggi e intelligenza artificiale: sì o no?) alcuni esperti di tecnologia del settore del turismo hanno detto cosa ne pensano.  Nel 2024 l’intelligenza artificiale generativa cambierà davvero l’esperienza di viaggi? O stiamo correndo troppo e troppo presto?

(Leggi anche come la AI nel turismo sia in crescita nelle imprese)

Viaggi e intelligenza artificiale, sì purché sia utile

Mike Coletta, responsabile ricerca e innovazione della società di analisi turistica Phocuswright, non è d’accordo con chi è negativo.

«Il settore dei viaggi è sull’orlo di un enorme cambiamento e l’intelligenza artificiale ha un enorme potenziale per trasformare l’esperienza di viaggio. Sia per i viaggiatori che per l’ecosistema dei fornitori. Un nostro sondaggio mostra che quasi la metà di chi parte si sentirebbe a proprio agio nell’utilizzare uno strumento Gen-AI per pianificare una trasferta».

Mike Coletta ricorda come tra il 13 e il 22% della popolazione totale dei viaggiatori abbia utilizzato Gen-AI in qualche modo.

«Mentre il settore va oltre l’entusiasmo iniziale, nel 2024 sarà tutto incentrato sullo sfruttamento di quanto appreso finora. L’obiettivo di chi usa la Gen-AI sarà quelli di evitare lo spreco di risorse e di avere un Roi chiaro. Si prevede che nel 2024 le aziende di viaggio accelereranno gli investimenti nelle applicazioni di intelligenza artificiale generativa. Ma sarà un processo costellato di tentativi e (talvolta) di errori. In questo frangente, è necessario un approccio basato sui risultati per evidenziare i casi d’uso più rilevanti e di maggiore impatto nei viaggi».

L’intelligenza artificiale non cambierà il mondo all’improvviso

È probabile che il successo iniziale dell’intelligenza artificiale dipenda dalle sfide a cui le persone la applicano. Lo sottolinea Haluk Kayhan, Ceo e co-fondatore della piattaforma di prenotazione di alloggi B2B Bedsopia, gestita dal distributore globale PrimeTravel.

«L’intelligenza artificiale potrebbe trasformare enormemente i viaggi nel 2024. Ma il settore deve capire dove è più necessaria ed evitare di provare a risolvere problemi che nessuno sa nemmeno di avere. Occorre che chi utilizza la Gen-AI punti a risolvere i problemi reali come quelli ad alto costo e a basso rendimento».

Il manager cita campi come la carenza di personale, le interruzioni dei voli, le ondate improvvise di cancellazioni, l’elaborazione dei pagamenti e le inefficienze operative in generale.

«Sono queste le aree in cui l’intelligenza artificiale potrebbe catalizzare la maggior parte dei cambiamenti. La tecnologia dell’intelligenza artificiale deve essere essenziale in questa fase, non solo un espediente. Cerchiamo di essere realistici: non cambierà il mondo intero da un giorno all’altro, perché le persone non sono pronte per questo».

Il tema dell’accesso ai dati

L’accesso ai dati è una considerazione chiave e uno dei casi d’uso di maggior impatto per i viaggi.

«Il modo principale in cui vedremo l’intelligenza artificiale avere un impatto sui viaggi nel 2024 riguarda i dati» spiega José Arozarena di Tour Review, piattaforma per imprese turistiche che aiuta a gestire le proprie recensioni online.

«Le aziende con la maggiore quantità di dati disponibili – o che offrono servizi a clienti che a loro volta dispongono di grandi set di dati – trarranno maggiori vantaggi. E anche più rapidamente. La AI sarà in grado di dare un senso a tali dati in modo più efficace, aiutando a fornire servizi migliori e più personalizzati ai viaggiatori. Pensatela come la rivoluzione nella ricerca di mercato dei consumatori dagli anni ’50 in poi, avvenuta nell’arco di pochi anni e non di decenni».

Viaggi e intelligenza artificiale

Intelligenza artificale nel turismo: quali i vantaggi?

Secondo Sami Doyle di Tmu Management, intermediario assicurativo specializzato in viaggi, la Gen-AI potrebbe trasformare il modo in cui gli istituti finanziari operano nel settore.

«L’industria dei viaggi è intrinsecamente basata sul rischio. E tale rischio si estende ai consumatori che pagano prima di partire e agli istituti finanziari che forniscono servizi alle compagnie di viaggio per prodotti che saranno consegnati in seguito. L’intelligenza artificiale potrebbe essere un potente strumento per assistere le istituzioni finanziarie nella fornitura di servizi. Basti pensare all’acquisizione di carte di credito e alla protezione finanziaria, avvisando le parti di potenziali esposizioni prima che si verifichino. Ciò avrebbe un effetto a catena sul costo dei servizi e sulla loro continua erogazione. Ciò significherebbe costi inferiori per i consumatori e la certezza di una protezione finanziaria per coprire i fallimenti».

Come per ogni nuova tecnologia, i vantaggi più preziosi non sono sempre immediatamente evidenti. Adam Harris, Ceo di Cloudbeds – fornitore di tecnologia per l’ospitalità a proprietari di immobili indipendenti – ritiene che gli albergatori vedranno un’efficienza accelerata nelle loro operazioni interne.

«In un mondo perfetto, l’intelligenza artificiale avanzata perfezionerebbe la gestione delle entrate per gli albergatori e lavorerebbe per loro conto come GM. Tutto ciò 24 ore su 24, 7 giorni su 7 e 365 giorni all’anno. Questa è la direzione in cui ci muoveremo nel 2024, continuando a innovare su prodotti che guidano e ottimizzano l’efficienza interna. Le aziende tecnologiche come la nostra stanno già utilizzando la AI avanzata che migliora linterazione con gli ospiti e aiuta gli albergatori a sviluppare rapidamente pagine web e testi pubblicitari. Nel 2024 e nel 2025, gli albergatori continueranno a beneficiare di soluzioni di intelligenza artificiale che li aiuteranno a prendere decisioni migliori».

Il potere del cloud nei viaggi e nell’intelligenza artificiale

Sergio Mendoza, Ceo della società di pricing e airface intelligence Airnguru, ritiene invece che il vero punto di svolta per l’intelligenza artificiale nei viaggi sia stato la tecnologia cloud.

«Le tecniche di machine learning sono state utilizzate a lungo dalle compagnie aeree per prevedere la domanda di Yield Management. Tuttavia, la rivoluzione del cloud ha migliorato le possibilità di archiviazione e di elaborazione rendendole virtualmente illimitate. Il cloud ci ha consentito di sfruttare strumenti di intelligenza artificiale standardizzati su una scala inimmaginabile dieci anni fa».

Del resto le compagnie aeree fanno già affidamento su applicazioni di intelligenza artificiale in diverse aree.

«L’intelligenza artificiale generativa è pronta ad amplificare l’ampiezza delle funzioni aziendali. In particolare, questa rivoluzione sta consentendo agli operatori di migliorare i loro prezzi e le strategie commerciali complessive, facendo crescere i ricavi».

Ma il settore non dovrebbe lasciarsi trasportare troppo da nuove idee troppo futuristiche». Questa è l’idea di Alex Barros, chief marketing & innovation officer della principale piattaforma di revenue management alberghiero BEONx.

«Dovremmo invece concentrarci su ciò che può essere fatto bene con questa nuova tecnologia. Affinché la AI possa trasformare i viaggi, dobbiamo iniziare da come può essere applicata alle cose che stiamo già facendo. Ad esempio,  molti hotel la utilizzano per generare descrizioni accurate e accattivanti sulle strutture in portafoglio. Questo porta a visite maggiori del sito, con un impatto reale sul comportamento dei consumatori».

Secondo Alex Barros, con la AI le probabilità che un cliente acquisti un soggiorno in hotel sarà molto più alta. Questo a causa della personalizzazione dell’offerta.

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