Biocarburante per aerei

Biocarburante per aerei, le ultime novità dal mondo

In tutti i continenti, compagnie aeree, aeroporti e aziende hi tech stanno siglando accordi per poter produrre Saf da utilizzare nel settore aeronautico

L’obiettivo è di produrre biocarburante per aerei. Questa la tendenza in atto nel mondo tra alcune  grandi aziende, pronti a buttarsi nel business del biofuel o Saf, per usare l’acronimo internazionale.

In Giappone, la Nippon Paper Industries e la Green Earth Institute hanno annunciato una collaborazione che si propone di produrre Saf entro il 2027 utilizzando il buoetanolo da cellulosa (ossia dal legno).

Sempre nel Sol Levante, anche Honda ha reso noto di voler arrivare alla stessa soluzione green ma partento dalle coltivazioni di alghe.

Biocarburante per aerei, le compagnie aeree non stanno a guardare

Dall’altro lato dell’Oceano Pacifico, negli Usa la compagnia aerea United ha siglato una joint venture con l’azienda energetica Tallgrass e con il prodruttore di carburante a etanolo Green Plains Inc. L’obiettivo è sviluppare e poi commercializzare un biocarburante per aerei basato proprio sull’etanolo.

Il vettore americano ha creato anche un sistema di aiuto finanziario per sostenere le start up che effettuano rierca in ambito biofuel. E non si parla di pochi spiccioli quanto di un centinaio di milioni di dollari in partnership con Boeing, GE Aerospace, Honeywell e JP Morgan Chase, oltre a Air Canada.

United ha anche cambiato la pagina web dedicata alle prenotazioni dei voli in modo da mostrare ai clienti l’impatto ambientale di ogni volo, dando loro anche la possibilità di contribuire al nuvo fondo.

L’azienda americana di ingegneria, KBR, ha invece annunciato un’alleanza con Swedish Biofuels AB per lanciare una tecnologia di ricerca all’avanguardia sui biocarburanti.

In Sud Africa, Sasol and Topsoe, aziende che sviluppano tecnologie di riduzione delle emissioni di CO2, hanno siglato un MoU con l’intento di produrre Saf.

Per il Saf, grandi investimenti anche in Europa

Strategia simile, ma in Europe, quella messa in campo da Lufthansa Group e dall’azienda energetica Varo. Le due aziende hanno consolidato la loro partnership duratura attraverso la firma di un MoU per la produzione e la fornitura di Saf. L’oiettivo è a breve termine, visto che già nel 2026 la seconda fornirà alla prima grandi quantità di biocarburante per aerei. Uno dei primi aereoporti a utilizzare il prodotto sarà lo scalo di Monaco.

Wizz Air ha invece firmato un accordo con Neste, azienda che dal 2025 produrrà e venderà il Saf alla compagnia aerea ungherese. In base a quanto sottoscritto, quest’ultima potrà acquistare fino a 36.000 tonnnellate di biocarburante ogni anno per un periodo di 3 anni. Il vettore lo utilizzerà per riempire i serbatoi dei suoi aerei nei collegamenti intraeuropei.

Nella “partita” del biocarburante per aerei non potevano mancare gli aeroporti . Lo scalo londinese di Heathrow incoraggia invece i vettori ad acquistare il biofuel direttamente dalla società di gestione. E per farlo ha a disposizione risorse per una quarantina di milioni di euro. Tale somma servirà per compensare le compagnie aeree degli extra costi derivanti dall’acquisto di Saf, che ha un prezzo maggiore rispetto ai normali carburanti.

Con questa strategia, lo scalo punta a triplicare l’utilizzo di biofuel arrivando a una percentuale di utilizzo dell’1,5% rispetto al carburante totale. Questo porterebbe Heathrow a diventare uno dei principali aeroporti al mondo nell’utlizzo di Saf.

Altre iniziative simili sono state attuate da Dhl e da Bell Textron.

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