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Il Coronavirus in Italia, stop ai voli: si mette in moto la macchina delle TMC

Il Coronavirus in Italia: la macchina del business travel entra in azione. Accertati i due casi a Roma, sale il livello di allerta. L’Enac ha sospeso tutti i collegamenti aerei tra l’Italia e la Cina, fino a data da destinarsi. L’epidemia è osservata dal Parlamento: il Consiglio dei ministri ha dichiarato lo stato d’emergenza sanitario di sei mesi e stanziato 5 milioni di euro. Il protocollo è normale dopo che l’Organizzazione Mondiale della sanità ha modificato lo stato di criticità a “elevato” e nel report numero 10 (a questo link) aggiorna sui decessi e i contagiati al 29 gennaio (ultimo dato ufficiale). Quest’ultima analisi, tuttavia, non contempla ancora l’Italia. Ma è fermo ai primi casi confermati di malattia respiratoria acuta 2019-nCoV in Finlandia, India e alle Filippine. «Tutti avevano un legame di viaggio nella città di Wuhan.», precisa l’Oms.

L’Ente per l’aviazione italiano segue le iniziative già adottate da svariate compagnie aeree internazionali, alcune delle quali abbiamo citato in questo articolo.

Gli aeromobili che erano già in volo prima dell’emissione del Notam (notice to airmen) di sospensione, sono stati autorizzati ad atterrare presso gli scali di Roma Fiumicino e Milano Malpensa dove sono presenti le strutture sanitarie attrezzate ad accogliere i passeggeri per effettuare i controlli previsti.

Gli aerei in volo prima dello stop possono ripartire

Invece, gli aerei che erano già in volo prima della sospensione e sono atterrati a Fiumicino e Malpensa possono ripartire con a bordo i passeggeri programmati su tali voli.

Le compagnie aeree hanno comunicato che anche i servizi di bordo subiscono delle variazioni. Non stanno servendo pasti caldi, ad esempio, e hanno sostituito tovaglie e tovaglioli di tessuto con la carta. Le misure di disinfezione sono state accentuate.

Coronavirus in Italia, Tmc al tour de force

La nostra redazione ha interpellato le Tmc (leggi qui di Cwt) chiedendo come si stanno comportando le aziende che hanno flussi di business travel sulla Cina.

Alessandra Massa, chief operating officer business travel di Bcd Travel Italy, spiega che la maggioranza dei clienti stava evitando le trasferte sul Paese fino a ieri, visti i blocchi sempre più diffusi dei voli da parte delle compagnie e le raccomandazioni della Farnesina. Oggi la situazione è di stop al traffico aereo, quindi è drasticamente cambiata.

«I settori lusso e moda sono particolarmente impattati: grandi player hanno richiesto il blocco totale delle prenotazioni, inibendo la destinazione Cina anche sull’online booking tool – argomenta la manager -. Da tutti i fronti, stiamo ricevendo moltissime richieste di cancellazione con relativi rimborsi e riutilizzi, la cui gestione passa attraverso l’allineamento costante sulle policy delle singole compagnie».

Cisalpina, monitoraggio con i tool di geolocalizzazione

Cisalpina ha avvertito i suoi clienti dopo il primo alert della Farnesina del 13 gennaio che parlava di una «patologia polmonare nella provincia di Huabei» e a sua volta si rifaceva all’Oms che ha emesso un avviso il 5 gennaio 2020.

La società argomenta: «Grazie ai nostri tool di geolocalizzazione abbiamo dato evidenza ai nostri clienti di tutti i passeggeri che sono in partenza o di rientro per la Cina: tramite tutti i provider di safety & security le aziende si sono attivate immediatamente per rimpatrio e supporto/assistenza in loco. Proprio in questi giorni è arrivato lo sconsiglio da parte della Farnesina per tutti i viaggi con destinazione “provincia di Hubei” e possiamo confermare che diversi nostri top client hanno vietato la destinazione Cina per le trasferte lavorative fino a nuovo ordine. Al momento non registriamo nessuna situazione di difficoltà».

Il compito delle TMC in casi di emergenza come il Coronavirus

Quello del Coronavirus, come lo fu per l’omologa Sars, è il classico caso in cui tutta la competenza delle travel management company emerge nella sua completezza.

Non si tratta solo di gestire cambi di prenotazioni, ma di fare aderire ogni processo alle policy di viaggio aziendali negli aspetti di rendicontazione, di compliance alla sicurezza, di controllo delle spese complessive.

«Il nostro compito, come Tmc, è offrire il miglior supporto possibile in tutte le fasi: dall’informazione sull’impatto sui trasporti, agli adeguamenti del servizio secondo quanto disposto dalle singole aziende e alla gestione delle azioni sulle prenotazioni in essere», spiega Alessandra Massa.

Continua: «Per organizzazioni che, invece, per propria mission non possono escludere tout court il Paese (con lo stop dell’Enac dovranno farlo, ndr), abbiamo attivato processi autorizzativi ad hoc per premettere alle aziende di controllare e valutare costantemente le richieste. Abbiamo rafforzato sul tema anche i servizi in itinere – come la gestione delle emergenze H24 e la suite di Travel Security Management – per permettere alle aziende, come sempre, di avere i mezzi per rispettare il proprio duty of care nei confronti dei dipendenti, restare costantemente in contatto ed essere pronti ad intervenire in caso di necessità».

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