Iata: 2016 anno d’oro per il trasporto aereo, ma nubi sul 2017

Un 2016 da profitti record per le compagnie aeree, grazie soprattutto al basso costo del petrolio e  a un traffico che vede ogni giorno 10 milioni di passeggeri volare attorno al mondo, su circa 100 mila voli, in crescita anno su anno del 5,8%. Ma il 2017, anche a causa dell’accordo Opec che spinge il prezzo dell’Oro nero verso l’alto, sarà certamente più contrastato.

Lo ha detto Iata nella sua consueta conferenza annuale, sottolineando come l’anno in corso chiuderà con profitti record a quota 35,6 miliardi di dollari per i vettori, 300 milioni in più rispetto al 2015. Nel 2017 ci si attende ancora una crescita del traffico del 5,1% arrivando probabilmente a 4 miliardi, che sarà però il più debole degli ultimi 8 anni.

Il prossimo anno le flotte aeree dovrebbero crescere di circa mille apparecchi, arrivando a 28.718 aerei che effettueranno più di 39 milioni di voli, facendo crescere anche il traffico cargo da 53,9 milioni di tonnellate ai 56 milioni.

Un aumento di concorrenza che ha visto far scendere il load factor sotto l’80% con le tariffe dei biglietti a continuare a scendere, con un prezzo medio del biglietto sceso del 63% dal 1995; erano 407 euro nel 2015, 363 nel 2016  con una tariffa media di 351 euro nel 2017.

Iata quindi, per bocca del suo Ceo  Alexandre de Juniac, invita i vettori a rallentare la loro crescita ma, soprattutto, si appella ai governi e alle istituzioni, che “non facilitano lo sviluppo del settore con le loro politiche fiscali” e spinge per il Cielo Unico Europeo, per il quale vede anche l’incognita Brexit.

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