La Brexit fa bene, almeno ad oggi, agli scali britannici

Della Brexit abbiamo scritto molto, evidenziando i pericoli economici per il Regno Unito per i settori di cui ci occupiamo, ovvero il travel e l’automotive (clicca qui per leggere i vari articoli dedicati a questo argomento). Per il Travel, ad esempio, esperti di aviazione e la Iata stessa si attendono una riduzione dei voli sulle isole britanniche.

Una previsione, almeno al momento, non corretta visto che secondo la società di consulenza ForwardKeys, al momento le prenotazioni online nel Regno Unito dopo un primo calo “emozionale” nella prima settimana post-voto, dal 24 giugno sono tornate a salire. Del 4,3% sui  voli internazionali. Prenotazioni queste certamente aiutate anche dal calo della sterlina, che ha perso il 12% del suo valore in rapporto all’euro e del 10% rapporto al dollaro.

I visitatori europei in Gran Bretagna sono così in crescita del 5% in estate mentre quelli extraeuropei dell’8,7%, ovvero del 7,1% in totale al 21 luglio.

Anche le prenotazioni sono in crescita: del 3,2% nell’agosto che sta finendo, del 3,3% in settembre e del 5,3% in ottobre.

Tutto ciò ha portato nel mese di luglio una intensa crescita del traffico negli scali britannici, con Londra Heathrow a raggiunge i 7,1 milioni di passeggeri, a più 2,1%, Gatwick a 4,6 milioni (+6,9%), un record assoluto questo per lo scalo a sud della capitale, Manchester a quota 2,8 milioni (+10,3%), Stansted a 2,33 milioni (+6,6%), Luton a 1,5 milioni (+15,4%), Edimburgo a 1,33 milioni (+9,6%), Birmingham a 1,2 milioni (+14%) e Glasgow a quota un milioni (a +6,4%).

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